Entrails - An Eternal Time of Decay

Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2022
Durata:46 min.
Etichetta:Hammerheart Records

Tracklist

  1. AN ETERNAL TIME OF DECAY
  2. DIE TO DEATH
  3. FEAR THE END
  4. THE DEAD
  5. SLAYED TO A PILE OF FLESH
  6. OPEN CASKET FEAST
  7. DEAD BY EVIL
  8. INVERTED GRAVEYARD
  9. AUTOPSY
  10. REBORN IN WORMS
  11. POSSESSED

Line up

  • Jimmy Lundqvist: guitars
  • Pontus "Penki" Samuelsson: bass, vocals
  • Arvid Borg: drums
  • Markus Svensson: guitars

Voto medio utenti

Lui: “Io sono come sono.
Lei: “Cerca di cambiare!
Lui: “Sono cambiato!
Lei: “Non sei più quello di una volta…

Ci pensano ancora una volta gli Elii a sintetizzare con inarrivabile leggerezza un dilemma umano millenario ed irrisolvibile, ossia quello della dicotomia tra mutamento e staticità.
Dicotomia che, come ben sapete, affligge il nostro genere prediletto sin dai suoi primordi, ma che nemmeno scalfisce la corazza di puro metallo della morte con cui gli Entrails si sono bardati.

La compagine scandinava, quindi, si muove saldamente nel solco di una tradizione fatta di un sound swedish old school sino al midollo, di chitarre ribassate che sembrano davvero seghe elettriche impazzite, di contundenti sfuriate alternate a sulfurei rallentamenti, di growling gutturale e di putridi riff dal taglio orrorifico.
Esattamente la ricetta che aveva donato l’immortalità ai primi vagiti di leggende come Dismember, Entombed, Grave e compagnia, e che, nel loro piccolo, ha permesso ai Nostri di costruire una discografia di valore ed oltremodo solida.

Solidità che viene fragorosamente confermata da “An Eternal Time of Decay”, settimo full length che non segna il benché minimo segno di cedimento in termini di songwriting.
Certo, in più di un’occasione il livello di ortodossia è tale da sconfinare nel didascalico, ma a fronte di cotanta attitudine, efficacia, sostanza e padronanza della materia trattata, soprassediamo ben volentieri.

Inutile dilungarsi oltre o soffermarsi sui singoli brani; se proprio ci tenete a saperlo, l’elenco delle mie favorite al momento include l’anthemica (termine da prendere con le pinze) “Dead by Evil”, la groovy (termine da prendere con le pinze parte II) “Fear the End” e l’impetuosa “Open Casket Feast”. Eppure, “An Eternal Time of Decay” dev’essere inteso come un unico, granitico monolite, un appassionato e sanguinolento compendio di tutto ciò che ci ha fatto innamorare dello swedish death.

Difficile, in questo campo e nel 2022, far meglio degli Entrails, che non passeranno alla storia del metal come compagine imprescindibile, ma che una volta ancora vengono promossi a pieni voti.
Non cambiate mai, per favore.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

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