(20 dicembre 2019) Benediction + Distruzione Circus Club Scandicci

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Provincia:FI
Costo:non disponibile
Questo mini tour italiano dei veterani Benediction in compagnia dei nostrani Distruzione non poteva essere mancato da un deathster che si rispetti. Infatti ci siamo recati alla data di Scandicci non solo per goderci questo grande concerto, ma anche per intervistare i grandi Distruzione (l’intervista la potete leggere qui).

Con il locale semi-vuoto e gli sguardi dubbiosi degli astanti, ignari di chi stesse iniziando a suonare, sul piccolo palco del Circus, aprono le danze i Tol Mower, artefici di una specie di Death/Thrash a tematiche Fantasy/Tolkeniane. Non è bello da dire, ma io e la mia ragazza, tra una canzone e l’altra ci siamo guardati e ci siam detti una roba tipo “Tristi, mettono un po’ a disagio”. Il momento indubbiamente più cringe della loro esibizione è stato quando il cantante, tale Salvo Mulè ha urlato qualcosa tipo “E ora è tempo di un guerriero, di un lupo, DI UN LUPO GUERRIERO”, lì (loro malgrado) non abbiamo potuto altro che -ahimè- scoppiare a ridere.

Tra un concerto e l’altro io e la mia ragazza cerchiamo di conoscere il buon (altissimo) Dave Ingram. Disponibilissimo, scherzoso e simpatico, con lui anche il buon Brookes, fidata ascia e veterano del metallo della morte. Dave non sta benissimo, fisicamente parlando: zoppica, si porta appresso un bastone, lo porterà anche dopo sul palco, scherzandoci, e porta un tutore alla mano destra, ma dannazione che stretta di mano potente (giuro, mi ha quasi fatto male).

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I Distruzione iniziano a suonare, tra “Pianeta Dissolvenza”, di cui stiamo per festeggiare il ventennale, e “[Stultifera Navis” ci fanno capire che o poghi o ti levi dalle palle in fretta. Il piccolo locale ormai ha già qualche decina di presenti, quanto basta per non sentirsi scemi a scapellare come dei dannati. Intanto i Tol Mower se ne vanno visibilmente incazzati come iene. Fossi stato in loro sarei rimasto a godermi questo grande concerto. Tra un’ottima scaletta, una sezione ritmica da paura, -Dimitri e Manu erano pronti ad uccidere qualcuno alla fine del concerto, (non a caso quest’ultimo è anche il batterista dei Bulldozer)-, e delle chitarre zanzarose per certi versi un po’ a-là black metal (solo nel suono chiaramente) che non lasciano prigionieri.Che ve lo sto a dì, le due asce Mike e Massimiliano non perdono nè un sedicesimo nè un quarto, tra sguardi truci e sorrisi.
Senza Futuro”, “Neroplasma” e la stupenda “Nel Tuo Nome” salutiamo i Distruzione, con il loro death in italiano che ha ormai 30 anni, ma che sono sicuro ci regalerà nuove gioie nel 2020.

Scaletta Distruzione:
Pianeta Dissolvenza
Stultifera Navis
Cornice De’Superbi
Ossessioni Funebri
Olocausto Cerebrale
Lo Scultore
La Torre Della Muda
Senza Futuro
Neroplasma
Nel Tuo Nome

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Alla fine siamo tutti per loro. 30 anni esatti di Death Metal, mai un passo falso (discografico). Ingram è tornato oltre Rubicone. Il massacro si apre con i primi brani,tratti per la maggior parte dai primi 4 album, fino ad i due nuovi pezzi. Si susseguono brani stupendi come “Divine Ultimatum”, “Vision in the Shroud”, “The Grotesque” e “The Dreams You Dread”. Ingram, nonostante i già citati problemi fisici, riesce a mantenere una bella presenza sul palco e un profondo growl, anche se faticando sul finale. Lui per primo scherza sulle proprie condizioni fisiche, tra una birra e l’altra.
Nel pogo, un’imbecille mi tira uno spintone più forte del solito e vado a finire a terra accanto al palco in terra, vicino a Rew, finita la canzone, il gigante buono Dave che mi visto cascare dice qualcosa che suonava tipo “You have to be nice to each others in the pit”, tendendomi la mano.
Un’altra ragione per venire a questo mini tour è che i Benediction avrebbero sunoato delle nuove canzoni, dopo 11 anni, che andranno a finire sul nuovo album, in uscita l’anno prossimo. Devo dire che queste nuove canzoni, “Rabid C” e “Tear Off These Wings” non suonano affatto male, almeno dal vivo.
Una cosa che mi ha molto colpito è la semplicità del suono di entrambi i chitarristi: due distorsori direttamente attaccati agli ampli. Stop. Nessun generatore nucleare come pedaliera, viva la semplicità e il grezzume!
Tra (per me tanti) gadget, sorrisi con il bassista Dan Bate, nuove amicizie e “I” si conclude il concerto, un grande concerto all’insegna del death metal old school come piace a noi. A presto Benediction!

Scaletta Benedicion:
Intro
Divine Ultimatum
Unfound Mortality
Vision In The Shroud
Nightfear
The Grotesque
Suffering Feeds Me
I Bow To None
Painted Skulls
The Dreams You Dread
They Must Die Screaming
Rabid C
Tear Off These Wings
Violation Domain
Jumping at Shadows
Subconscious Terror
I

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Report a cura di Carlo Masoni

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