Saxon - Hell, Fire And Damnation

Copertina 8

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2024
Durata:42 min.
Etichetta:Silver Lining Music

Tracklist

  1. THE PROPHECY
  2. HELL, FIRE AND DAMNATION
  3. MADAME GUILLOTINE
  4. FIRE AND STEEL
  5. THERE'S SOMETHING IN ROSWELL
  6. KUBLA KHAN AND THE MERCHANT OF VENICE
  7. PIRATES OF THE AIRWAVES
  8. 1066
  9. WITCHES OF SALEM
  10. SUPER CHARGER

Line up

  • Biff Byford: vocals , bass
  • Nigel Glockler: drums
  • Nibbs Carter: bass
  • Doug Scarratt: guitars
  • Brian Tatler: guitars

Voto medio utenti

Da dove cominciamo?
Dalla bellissima copertina, evocativa e squisitamente metallica?
Dal nome del gruppo, che già per questo merita rispetto (24 album all 'attivo e una carriera longeva come pochi - quasi 50 anni )?
Dai testi, come sempre intelligenti e mai banali, qui nello specifico l' eterna lotta fra il Bene e il Male con qualche accenno cospirazionista alla Megadeth (“There’s Something In Roswell”) e storico ( “1066”)?
Dal fatto che c’è una new entry alle 6 corde, lo storico Paul Quinn dopo aver lasciato e’ stato sostituito da Brian Tatler dei Diamond Head ?
Beh, io partirei dalla cosa più importante e cioè dalla musica e qui andiamo sul sicuro, archiviati i gloriosi ’80, i paladini della NWOBHM hanno azzeccato una manciata di canzoni veramente notevoli, sostenute da riff cazzuti come pochi, non ci sono riempitivi e tutte la tracce (ben 10 ) sono “in your face” come non si sentiva da tempo.
A me i 2 lavori precedenti non avevano esaltato pur presentando alcune buone tracce, invece in “Hell Fire And Damnation” a cominciare dall’intro spoken – “The Prophecy” siamo introdotti nell’Inferno musicale dei Sassoni fatto di acciaio e fuoco (“la bombastica e veloce “Fire And Steel”), di mid-tempo rocciosi e potenti come “Madame Guillotine”, “ Pirates Of The Aiwaves” e schegge speed metal come “Khubla Khan And The Merchant Of Venice” che mi ha ricordato “They Played R’n’Roll” tratta da Thunderbolt uscito nel 2018.

La voce di Biff è squillante, potente e si muove con linee melodiche azzeccatissime, il drumming è preciso e quadrato, i riff duri, ispirati e taglienti tanto che Brian Talter pare nella band da sempre.
Un noto proverbio recita di “non giudicare un libro dalla copertina”, io appena ho visto quella del nuovo lavoro dei Saxon mi sono detto che doveva essere un gran disco e, credetemi, “Hell Fire And Damnation” lo è . Per me, accostabile ai grandi classici del gruppo.


Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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