Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2017
Durata:64 min.
Etichetta:Argonauta Records

Tracklist

  1. THE THRESHOLD
  2. SHEPHERD AND THE RAVEN
  3. ROBES OF GREY
  4. COLD WITCH
  5. PRIESTESS, PT. 1
  6. BLACK GALLEONS
  7. SLEEP OF WINTER
  8. SILENT KING
  9. ELDERS
  10. PRIESTESS, PT. 2
  11. ELECTRIC AGE
  12. THE DREAMING

Line up

  • Shawn Tucker: lead vocals,guitar,bass-
  • J. Ogle: guitar,bass,vocals-
  • Kelly Davis: drums,vocal

Voto medio utenti

Interessantissimo power trio proveniente dalla Lousiana, questi Electric Age portano una ventata di freschezza nel genere sludge, southern di cui sono fautori. Infatti ciò che li rende particolari è la commistione fra il classico sludge, il metal tradizionale ( soprattutto di stampo ottantiano ) , il doom alla Black Sabbath e l’hard rock piu’ arcigno. Sa a tutto ciò aggiungiamo una forte dose di sano groove potete immaginare il risultato finale, un album assolutamente energico, frizzante, innovativo. Tra l’altro potremmo pure definirlo un concept, dato che le liriche ci parlano di un viaggio concettuale, mitologico tra i confini del tempo e della coscienza che porta all’inesorabile vuoto finale. La voce di Shawn Tucker, anche seconda chitarra, è narrativa e dura allo stesso tempo, sognante in alcuni casi, coinvolgente in altri ma sempre molto duttile per il genere proposto, il riffama di J.Ogle e dello stesso Tucker è duro, deciso, ricco di arpeggi che si tramutano in riff elettrici ( lo strumentale d’apertura “The Threshold”, “Priestess Pt.1”, “Silent King” ), di note ed atmosfere alla Sabbath ( “Black Galleons” , la bellissima “Cold Witch” che rimanda a Children Of The Grave ), di pennate metal ( “Sleep Of Winter”, “Electric Age” ) e hard rock ( “Shepherd And The Raven”, “ Robes Of Grey”). La sezione ritmica ci delizia con una prova lineare ma allo stesso tempo ricca di cambi di tempo, cosa piu’ unica che rara nel genere, e frequente è l’uso del pianoforte ad arricchire la componente melodica, la dolcissima “Priestess Pt.2” ne è la prova, che non ci abbandona in nessuna delle 12 composizioni, la lunga “The Dreaming” che chiude il lavoro è un po’ la summa dell’Electric Age sound, ricco di atmosfere, cambi, passaggi acustici e sferzate metal. L'album è mixato e masterizzato da Christopher "Zeuss" Harris (Queensryche, Crowbar e Rob Zombie) che anche qui riconferma le sue doti di grande tecnico del suono tirando fuori il meglio dalla band. Pur essendo attivo da 4 anni, “Sleep Of The Silent King” è il debut album di un gruppo da tenere assolutamente d’occhio,



Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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