I
Tomb Mold sono un duo canadese dedito a quello che possiamo definire, senza nessun dubbio, old school death metal e sono, con il qui presente
"Primordial Malignity", al loro debutto discografico dopo aver rilasciato, lo scorso anno, il demo "The Bottomless Perdition" che aveva avuto buoni riscontri nella scena underground tanto da spingere la loro attuale etichetta, la Blood Harvest, ad offrircene una ristampa.
Le otto tracce che compongono questo primo lavoro, dunque, guardano al passato, in particolare ai classici finnici del genere (Convulse e Demigod) ed alla scuola americana di Incantation e primi Death, per un risultato finale che è, semplicemente, un bel tuffo indietro nel tempo, verso un periodo in cui queste sonorità imperavano nella musica estrema.
I
Tomb Mold, forti anche di una produzione molto efficace, riescono a tessere le trame giuste, fatte di mortifere decelerazioni doomish e caotiche partiture indiavolate, ed a creare la giusta atmosfera marcia e macabra che ben si sposa con un disco, ed un genere, come questo.
Ovviamente
"Primordial Malignity" non inventa niente di nuovo, del resto il gruppo stesso nella sua bio ammette di essere nato solo per rilasciare qualche demo e di essersi poi trasformato in qualcosa di "serio" successivamente, ma va detto che i pezzi messi sul piatto funzionano molto bene per via del loro incedere possente e pachidermico "interrotto" da brutali accelerazioni ed esaltato da brevi ed incisivi assolo e da un growl catacombale particolarmente adatto all'atmosfera generale, molto oscura, dell'album.
"Primordial Malignity", in definitiva, ci offre poco più di mezz'ora di death metal vero, come si faceva una volta, senza fronzoli, senza stramberie, ma con convinzione e puzza di morte tutt'intorno: a qualcuno di voi questo, sono certo, basterà.
A mio parere, gruppo da supportare.
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