Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2014
Durata:37 min.

Tracklist

  1. HIERARCHIES
  2. THE SINS OF OTHERS
  3. RISE OF THE LAST
  4. THE DERANGED
  5. INSECTS
  6. NOT ANY MORE HEAVENS
  7. BEFORE THE END
  8. FINAL ECLIPSE

Line up

  • Lala Gabarth: bass, vocals (backing)
  • Agravain: guitars, vocals, samples, percussions

Voto medio utenti

Sono rimasto a dir poco stupefatto dopo l'ascolto di questo "Synthesis" dei romani Second Brain, un po' perchè dalle descrizioni lette in giro e dalla recensione del precedente primo demo "Into the Circle" del 2010, recensito all'epoca dal nostro Alex mi attendevo un disco prog (in realtà progressivo lo è, ma non nel senso che si intende solitamente), sia perchè in una band così giovane e con relativa poca esperienza è solitamente assai difficile riscontrare tanto carisma e coraggiosità della propria proposta, che riesce a coniugare tanti aspetti in maniera davvero convincente e fluida, senza farla risultare mai banale o addirittura fuori luogo.

Ancor più difficile se realizziamo che alla fine la musica di "base" dei Second Brain è un simil thrash contaminato che mixa i lati più contorti e coraggiosi di Voivod e Coroner con le fredde atmosfere industrial dei Ministry era "Psalm 69" più qualche altra decina di influenze, come folk o musica elettronica, e l'aspetto più bello è che il tutto funziona come se fosse la cosa più naturale del mondo; in questo modo l'impatto e le melodie create da Agravain (alla voce, chitarra e synth) e la bassista Lala Gabarth (anche alle backing vocals e synths) alla fine sono ciò che rimangono più in testa, nonostante la tanta voglia di osare e sperimentare. Alleluja, per una volta la pretenziosità non ha vinto sul senso di equilibrio e sulla godibilità della musica.

In effetti ciò che domina è l'aggressività ed il ritmo tenuti costantemente alti da una batteria predominante, suonata in sede live da tal Gygon, come emerge dalla terremotante opener "Hierarchies" che si scatena in un chorus efficace sin dal primo ascolto, riuscendo a mescolare un incedere dannatamente thrashy con una voce roca simil death/Al Jourgensen (Just One Fix mi è venuta spesso in mente...il che è un bene!) con assoli di stampo classic-maideniano...più facile di quel che sembri a parole e soprattutto meglio riuscito di quanto si possa pensare.

La successiva "The Sins of Others" è ancora più estrema della precedente e si lancia sin dal primo secondo in un drumming forsennato, un bridge magnetico (I Suppose it's written in stone...oddio la sto cantando anche adesso!), un chorus che vira sul dark, riportandomi alla mente i vecchi, allora validi, Crematory ed un finale epico di chitarra che va ad anticipare quello che troveremo più avanti man mano che proseguiamo lungo in 35 minuti abbondanti del disco.

"Free-form metal", dicono i Second Brain, e sebbene possa sembrare una non definizione non c'è modo più semplice ed elegante di classificarli: il metal, per fortuna, è sempre il filo conduttore di tutto e sebbene le varie contaminazioni si mischino e continuino ad alternarsi, la componente estrema di fondo non scema mai.

Così anche nel proseguio del disco, con "Insects", la più soft ma ipnotica e marziale "Not Any More Heavens", le sferzate di "Before the End" impreziosite da un finale sferragliante ed infine la conclusiva "Final Eclipse", deprimente e rassegnata nelle sue apocalittiche atmosfere.

Veramente una sorpresa inaspettata quanto gradita e senza dubbio una bella ventata di novità che in un genere come questo non si trova spesso e, quando c'è, porta quasi sempre allo sfacelo.

Coraggiosi e bravi, da premiare.



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Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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