DGM: crescere attraverso separazioni tragiche!

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Dopo il bellissimo "Tragic Separation", uscito lo scorso ottobre per la Frontiers Records, i DGM ci hanno gentilmente concesso questa piacevole chiacchierata, svoltasi in particolare con Simone Mularoni (chitarra), Fabio Costantino (batteria) e Andrea Arcangeli (basso), che pubblichiamo di seguito per intero:

Foto copertina tratta da pagina Facebook
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Ciao ragazzi, innanzitutto complimenti per il vostro ultimo album “Tragic Separation” che, a detta di molti (compreso il sottoscritto), è stato il disco dell’anno, addirittura migliore dell'album precedente, lo splendido “The Passage”. Ormai siete una delle più belle realtà del panorama prog-power non solo italiano; dite la verità, vi siete abituati a tutti questi consensi o riuscite ancora a sorprendervi?
Simone: grazie mille per le bellissime parole! Sinceramente ed onestamente, ogni disco è come la prima volta per noi... non siamo mai sicuri al 100% se gli ascoltatori apprezzeranno il nuovo lavoro quindi è sempre un piacere enorme ricevere tanti episodi di stima da tutto il globo. Non ci si abitua mai davvero!
Immagino che, causa covid, non sia stato semplice scrivere e registrare un album in questo nefasto 2020. La “gestazione” di Tragic Separation è stata forse più lunga e più travagliata del solito, anche perché nel frattempo, molti di voi sono stati impegnati in diversi progetti paralleli. Quanto è durato in tutto il processo di scrittura e registrazione dell’album e quali sono state le maggiori difficoltà che avete incontrato in un periodo cosi particolare?
Simone: In realtà il songwriting è stato nella "norma" per noi... siamo sempre abbastanza "lenti" ma perché ci piace stare su ogni canzone tanto tempo, per essere sicuri che tutto sia perfetto. Dopo "The Passage" abbiamo veramente suonato tantissimo e nel 2018 abbiamo pubblicato anche il nostro doppio BluRay, che ci ha preso tantissimo tempo nella realizzazione. L'arrivo della pandemia ha sconvolto un po' i tempi e l'organizzazione delle registrazioni perché proprio mentre registravamo batteria e voci sono cominciati i lockdown. A livello di composizione non è stato un processo "continuo" ma abbiamo aspettato che l'ispirazione arrivasse in maniera naturale. Quindi alcuni brani erano di 3 anni prima e altri sono stati composti poco prima delle registrazioni.

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Se non ho interpretato male i testi, il filo conduttore dell’album è da individuare nella delicatissima questione del reale significato della vita, di conseguenza vengono messe in evidenza soprattutto le profonde emozioni vissute dall’essere umano. Si tratta di un vero e proprio concept (come lascerebbe intendere il video di “Flesh and Blood”), oppure no?
Simo: I testi sono tutti opera di Fabio (Costantino). Il concetto dietro ai testi riguarda un percorso di vita di una persona. Inizia con la nascita, quindi l’incontro con quella cosa meravigliosa che è il mondo al di fuori della sicurezza del grembo materno. Crescendo il personaggio capisce che ha bisogno di qualcosa in più, un qualcosa di non precisamente definito. La ricerca di quel qualcosa lo porta a fare delle scelte. Scelte che in modo più o meno conscio lo portano alla separazione, al distacco da quelle che, fino a quel momento, erano le sue certezze, i suoi affetti, la sua casa ( in senso metaforico). Ne conseguono incertezze e dubbi su ciò che avrebbe potuto essere se fossero state fatte scelte differenti e, in una sorta di consuntivo finale, la consapevolezza maturata in questo “percorso” porta il personaggio a realizzare che, forse, il senso di ciò che cercava stava nel viaggio stesso più che nella destinazione finale.
Qual è il significato del titolo "Tragic Separation"?
Simo: Tragic Separation è come accennavo prima il momento in cui ci si deve separare e distaccare dalle certezze che si hanno fino ad un certo punto della vita di ognuno di noi, ovviamente in senso metaforico! A volte anche solo il distacco da una certa convinzione può risultare tragico!

Ciò che ho apprezzato maggiormente in “Tragic Separation”, che in parte era già stato sviluppato nel precedente “The Passage”, è la sostanziale e costante evoluzione del vostro sound, che probabilmente in questo disco, in cui l’aggressività e la tecnica convivono armonicamente con l’eleganza e con la melodia, raggiunge la sua massima consacrazione. In altre parole, se fino a una decina di anni fa molti vi definivano, probabilmente in maniera troppo semplicistica, la “risposta italiana ai Symphony X”, ritengo che negli ultimi 2 album in particolare, abbiate compiuto uno step decisivo nella definizione del vostro personalissimo stile. E’ scattato qualcosa dentro di voi o questa maturazione è solo frutto dell’esperienza e di una line-up ormai consolidata da anni?
Simo: Ti ringrazio! Direi che il paragone con i Symphony X che per tante volte ci è stato fatto è sacrosanto. Io e i ragazzi della band siamo cresciuti ascoltando la band di Romeo e soci, quindi l'abbiamo sempre vissuto come un complimento e mai come critica. L'evoluzione è venuta naturalmente direi.. il primo disco che io ho fatto e composto coi DGM è di quasi 15 anni fa e io avevo poco più di 25 anni, quindi è abbastanza naturale che poi crescendo si sviluppi una propria identità musicale (perlomeno si spera!). Oggi le nostre influenze sono sicuramente più variegate e ampie, ma cerchiamo sempre e solo di suonare e scrivere quello che ci piace, senza cercare paragoni con altre bands :)
Simone, un paio di domande specifiche per te, che riguardano il tuo ruolo di produttore. Anzitutto quali sono le maggiori difficoltà ad essere il principale compositore e nello stesso tempo il produttore del medesimo disco? E’ possibile tenere le due figure distinte?
Simo: E' difficilissimo! Se non impossibile per quanto mi riguarda. Tante volte ho pensato di lasciare a qualcuno di esterno la produzione degli album, per godermi di più l'essere musicista, ma è difficile per me perché ho ben chiaro in testa come vorrei che fossero i nostri album e spiegarlo a qualcun altro sarebbe complicato... a volte fare tutto insieme risulta un po' pesante ma la soddisfazione di sentire il disco finito è unica!
Simo, negli ultimi anni hai collaborato con artisti del calibro di Tom Englund, Geoff Tate, Russell Allen, Jorn Vigo Lofstad ecc...senza contare che il tuo “Domination Studio” ha prodotto parecchi dischi di molte bands italiane (Vision Divine su tutti). C’è qualcuno di questi grandi nomi con cui ti sei trovato particolarmente bene, con cui hai instaurato anche un rapporto di vera e propria amicizia che va oltre l’aspetto professionale? E invece, al contrario, c’è qualcuno (non ti chiedo il nome chiaramente) che magari ti è sembrato, per cosi dire, infastidito da tale collaborazione, facendoti “pesare” il suo nome, quasi come fosse per lui un’imposizione esterna?
Simo: Senza falsità, ti dico che con quasi tutti i clienti dello studio si è instaurato un bellissimo rapporto, sia con italiani che stranieri. Sia che si tratti di artisti "big" che di artisti emergenti. Ogni album che produco per me è importante quindi cerco sempre di instaurare con i ragazzi delle bands dei rapporti che sono più profondi di un rapporto lavorativo. Con alcuni come Olaf dei Vision, Robi dei Labyrinth, Fabio e Luca dei Rhapsody, Romeo dei Symphony X , Jorn dei Pagan's Mind, Tom degli Evergrey e Ray Alder dei Fates Warning siamo sempre in contatto anche al di fuori del music business! Non ho veramente "nemici" e al massimo con alcuni ci si è persi di vista, ma tutto qui :)
Una domanda ora per Fabio Costantino: sei il membro più “longevo” dei DGM, essendo entrato nella band nell’ormai lontano 1999 con l’album “Wings Of Time”. L’attuale line-up è ormai consolidata, considerando che è la stessa dal 2007, ma è stata il frutto di tante “tragiche separazioni” a causa dei continui cambi di formazione verificatisi nei primi anni, che hanno tolto continuità al progetto e che forse in alcuni momenti ne hanno minato l’esistenza. Hai mai temuto che il progetto DGM potesse terminare anzitempo? Qual é stato il momento più difficile in assoluto della band?
Fabio: Essendo la persona che ha vissuto da vicino tutti i cambiamenti ed avendo tuttora uno splendido rapporto con chi la band l'ha creata mi considero, un po', la memoria storica dei DGM. Suppongo che, visti da fuori, gli avvicendamenti possano sembrare sintomo di instabilità ma, personalmente, li ho vissuti come assestamenti necessari per la ricerca del suono del gruppo. Un suono che è compromesso tra il lato umano e compositivo e che è stato ritenuto felicemente definitivo nel momento in cui si è composta l'attuale formazione.
Fatta questa premessa, la risposta alle 2 domande è una sola: il momento più difficile ed in cui si è stati in dubbio sul proseguire è stato quando Diego Reali ha deciso di non suonare più con i DGM. Essendo colui che ha creato la band, per noi, non è stato facile decidere se e come continuare ma, fortunatamente, il primo chitarrista provinato è stato Simone Mularoni ed abbiamo, da subito, capito che si poteva fare. Con Simone c'è stata un'intesa immediata. Questo ha ci ha aiutato a raccogliere l'eredità del sound dei DGM ed a farlo evolvere, con l'inserimento, poi, di Emanuele Casali e Marco Basile, in ciò che è adesso.

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(DGM oggi: Emanuele Casali, Fabio Costantino, Mark Basile, Andrea Arcangeli, Simone Mularoni)
Foto tratta da pagina Facebook
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Ora una domanda per Andrea Arcangeli. Spesso quando un musicista si impegna in progetti paralleli, cerca di sviluppare idee diverse rispetto a quelle della “band madre”. Ho notato invece che tu, nei tuoi side-projects con Ark Ascent (che ho apprezzato molto) e Noveria (che adoro), non ti sei discostato molto dal sound dei DGM. E’ stata una tua scelta precisa o semplicemente ti sei trovato coinvolto in un progetto che era già stato scritto, magari pensando proprio a te al basso?
Andrea: Diciamo che a mio avviso i progetti paralleli possono essere entrambe le cose, sia una proposta del tutto diversa da ciò che uno fa con la band madre sia una cosa simile, alla fine se si predilige un genere in particolare, puoi differenziare qualcosa ma la radice rimarrà più o meno la stessa. Per i progetti da te citati posso dirti che gli Ark Ascent, sono un progetto nel quale sono stato coinvolto all'alba delle registrazioni dell'album, quindi non ho avuto praticamente alcuna voce in capitolo. Con i Noveria, se all'inizio ne sono stato coinvolto, diciamo “proprio perché io” e quindi ho partecipato solo alle registrazioni, già dal secondo ne ho preso parte più direttamente, è innegabile che i punti in comune con i DGM siano parecchi, Francesco Mattei è da sempre un super fan dei DGM, non a caso anche Emanuele era stato incluso nel progetto iniziale ma fortunatamente release dopo release si sta delineando una personalità diversa, più “dark” che comunque strizza l'occhio ad un prog metal che amiamo tutti quanti.
Nel corso degli anni il sound dei DGM, rispetto agli esordi, come già detto, si è evoluto costantemente, virando verso una direzione decisamente più heavy-power, pur mantenendo le sue venature melodiche e progressive. E tale processo ha subito una fortissima accelerazione con gli ingressi di Simone, Emanuele e Mark nel biennio 2006-2007. Tale evoluzione è stata il risultato dei nuovi arrivi o questi musicisti all'epoca sono stati volutamente scelti per arrivare a questo sound? In parole povere: è nato prima l’uovo o la gallina? (perdonatemi, mi è venuta cosi!)
Simo: ti posso dire che il mio ingresso è avvenuto veramente in maniera "casuale"... i ragazzi erano "orfani" di Diego Reali, principale compositore della band all'epoca, e Titta Tani mi aveva conosciuto in una serata live. Da lì è nata l'idea di fare una suonata insieme e subito ci siamo trovati benissimo! Io ho cominciato a proporre brani e idee, un po' ovviamente strizzando l'occhio allo stile dei DGM di Diego ma anche inserendo quello che a me piaceva all'epoca, e i DGM di oggi sono il risultato di questo connubio.
Symphony X a parte, quali sono le band e gli artisti che hanno influenzato maggiormente la vostra formazione musicale?
Simone: tantissimi! Kansas, Pantera, Journey, Toto, Deep Purple, Rainbow, Nevermore, Malmsteen... veramente di tutto e di piu! A noi piace fondamentalmente la musica con tanta melodia e riff di chitarra fighi! Ahah
Cosa ne pensate dell’attuale panorama metal italiano? C’è qualche band emergente che vi piace particolarmente o i migliori rimangono anche oggi i soliti noti (Labyrinth, Eldritch, Rhapsody, Secret Sphere e...DGM...ovviamente)?
Simo: ritengo che in italia ci sia veramente l'imbarazzo della scelta per preparazione dei musicisti e grandi dischi... bands piu "recenti" (giovani! Ahah) come Ancient Bards o Wind Rose stanno facendo numeri impressionanti e stanno tenendo alto il metal italiano all'estero.
Se non sbaglio, dai commenti sui vostri social, sembra di capire che il vostro pubblico sia più straniero che italiano, sbaglio?
Simo: probabilmente si. Anche a livello di live è successo spesso di fare concerti molto piu "pieni" all'estero che in italia. Non ci siamo mai chiesti il perchè, semplicemente apprezziamo chiunque si diverta ad ascoltarci! Ovviamente ci piacerebbe tanto avere piu riscontro in patria, forse dobbiamo ancora capire cosa piace ai metallari italiani? Eheh
Cosa ne pensate di spotify e di tutti gli altri servizi streaming per ascoltare musica? Ritenete siano più utili o dannosi per voi musicisti?
Simo: a livello economico sono sicuramente dannosi. Non è un segreto che di tutti gli incassi che ci sono su spotify, solo una minimissima percentuale arriva al musicista. A livello di farsi conoscere ovviamente è tutta un'altra storia: i social permettono a bands piu sconosciute e senza magari il supporto di una grossa etichetta di arrivare ovunque e farsi conoscere. In questo senso penso sia una cosa molto positiva. Rimane però il fatto che se non si troverà una soluzione, sempre piu musicisti dovranno smettere di fare questo lavoro perchè non gli porterà abbastanza introito...
Ultima domanda: avete già qualcosa in programma per promuovere l’album nel prossimo futuro? (covid permettendo naturalmente)
Simo: abbiamo pensato a tante cose, live in studio, live in streaming, ma dopo aver fatto uscire un blu-ray con una grossa produzione solo 2 anni fa non ci sembrava l'idea giusta. Per ora stiamo registrando qualche playthrough dei brani da pubblicare, per cercare di tenere nelle orecchie delle persone i nuovi brani... e in mancanza di live, stiamo anche pensando di buttarci subito nella composizione del prossimo album!
Grazie mille ragazzi, vi ringrazio per la vostra disponibilità, in bocca al lupo per tutto e....continuate cosi!!!
Intervista a cura di Ettore Familiari

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