(24 giugno 2022) Rock the Castle (Mercyful Fate, Blind Guardian & more) - 24 giugno 2022

Info

Provincia:VR
Costo:69 euro
Dopo 2 anni di pausa forzata torna il Rock The Castle, ormai il festival più importante e di maggior richiamo per chi ama il metal in pressochè tutte le sue declinazioni, tralasciando eventi "ibridi" come Firenze Rocks e similia.
Tre giorni di musica circondati dalle mura e dalle colonne suggestive del castello scaligero di Villafranca (VR).

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Mio malgrado non ho partecipato all'ultima giornata, che vedeva come headliner i Megadeth, ma ho goduto pienamente le prime due giornate, rivelatesi musicalmente di qualità eccelsa e anche al lato organizzativo (di cui parlerò più avanti), a parte qualche criticità che sarebbe opportuno ovviare per le prossime edizioni, date le premesse non molto incoraggianti (manifesto elenco divieti postato qualche giorno prima e che aveva fatto storcere il naso a molti) va dato merito di aver fatto del proprio meglio.

Non sono un giornalista ma semplicemente un fan di questa musica straordinaria.

Frequento concerti e festival dal 1989, quindi tutto quello che scrivo è semplicemente il mio lato emozionale e soggettivo, pertanto molti che hanno presenziato potrebbero non condividere le mie impressioni.
Il primo giorno arrivo che i Sadist hanno già finito e sul palco ci sono i Grand Magus, terzetto svedese che arringa gli ancora pochi presenti con un heavy metal classico con qualche venatura doom. Ce la mettono tutta e da ammirare per impegno e determinazione.

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Dopo di loro vanno in scena i Death SS, autori di una prestazione eccellente, nonostante qualche imperfezione nei suoni su alcuni pezzi (almeno al lato dx del palco). proposti tutti i loro classici da Vampire, a Horrible Eyes a King of Evil, più molti altri. La nuova lineup funziona con soprattutto Ghiulz Borroni (proveniente dai Bulldozer) autore di un'ottima performance. Steve è sempre istrionico e per avere sessant'anni è fisicamente in forma splendida.

Intanto, per fortuna dei presenti che numericamente iniziano ad aumentare, fanno capolino le nuvole che rendono la temperatura più sopportabile.
A seguire coloro che hanno dato inizio a quello che poi diventerà il black metal: Venom.
Della formazione originale ormai è rimasto solo Cronos, bassista, vocalist (ca va sans dire) e leader di questa band leggendaria. Per inciso è anche lo zio (da parte di madre) di Kate Middleton, ma la regina non lo ha mai invitato ad esibirsi a Buckingham Palace...ahahaha.
Si parte subito con Black Metal e poi avanti con tutti i loro classici, da Countess Bathory a In League with Satan. Musicalmente non sono mai stati un'eccellenza ma Rage e Dante ci danno dentro e la performance è stata ignorante e grezza come a loro si conviene.
In attesa della performance dei Blind Guardian, pit stop per mangiare un panino venezuelano e una birra (dei prezzi spaventosamente alti parlerò a fine report).

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I Blind Guardian me li sono goduti dal fondo.
Non è un gruppo che ho mai seguito particolarmente ma hanno avuto buoni suoni e la performance è stata veramente ottima, Hansi parla tanto fra un pezzo e l'altro ma si vedeva che era coinvoltissimo nella performance e che gli mancava da tempo l'atmosfera live.
Finiti i Guardian io e i presenti (uno dell'organizzazione mi ha detto circa 4.000 biglietti venduti per la prima giornata) attendiamo con trepidazione la preparazione dello stage per i Mercyful Fate, cosa che richiederà quasi un'ora.

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Alle 22 circa inizia l'esibizione di questa formazione leggendaria cui una generazione di musicisti heavy deve moltissimo (qualcuno ha detto Metallica?). Della formazione originale sono rimasti King Diamond e Hank Shermann e se il secondo ha macinato riff e assoli affiancato dall'ormai imprescindibile svedese Mike Wead la performance vocale e scenica del primo ha catalizzato l'attenzione di tutti i presenti.

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A 66 anni già compiuti dà ancora la paga a moltissimi frontman più giovani di lui. La band ha sciorinato tutti i suoi pezzi migliori, tratti dai primi duwe album ed ep. Quindi i presenti hanno goduto fra gli altri di Melissa, Curse of the Pharaohs, A Dangerous Meeting (la mia preferita in assoluto), Come to the Sabbath, A Corpse Without Soul.
Un prestazione leggendaria con menzione d'onore anche per quella macchina da guerra di Joey Vera al basso (proveniente dagli Armored Saint a sostituire il compianto Timi Hansen) e l'esperto Holm dietro le pelli.
Alla fine della prima giornata si esce dal castello stanchi ma pienamente soddisfatti...

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SEGUE IL REPORT DELLA SECONDA GIORNATA
Report a cura di Matt Falco

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