(08 giugno 2016) Nightwish - 8 Giugno 2016 (Postepay Rock in Roma)

Info

Provincia:RM
Costo:€ 40,00 + prev., €45,00 in cassa
Mancavo al Postepay Rock in Roma, o meglio la sua location, da quel 1 Luglio di 2 anni fa quando i Metallica monopolizzarono non solo l’Ippodromo delle Capannelle ma tutta l’area circostante, con ingorghi pazzeschi tutto intorno, parcheggi a 5km dall’evento e file interminabili all’uscita, oltre naturalmente ad un prato praticamente gremito fino ai limiti più estremi.

Giunto per motivi lavorativi purtroppo solo verso le 21, quindi saltando a piè pari le esibizioni di Temperance, Apocalyptica ed Epica, trovo uno scenario assai diverso, quasi desolante: parcheggi vuoti a profusione, nessuno in giro, viali di accesso deserti, pure i locali di ristorazione che precedono l’arena sono letteralmente vuoti, con il deejay che mette musica unicamente per se’ stesso ed i baristi che non possono far altro che parlare amabilmente tra loro. Che i Nightwish abbian fatto flop? Non ci credo, ma non sarebbe la prima volta che Roma mi sorprende…

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Percorse qualche altra centinaia di metri, inizia a scorgersi un po’ di folla e finalmente in prossimità del palco il colpo d’occhio inizia a farsi decente, benchè in un’area sconfinata come quella e memore del putiferio con i Metallica i presenti appaiono come una curva gremita in un intero stadio vuoto. Il pubblico non arriva nemmeno alla torre centrale davanti al palco, nei corridoi laterali e dietro ovviamente non c’è un’anima e si potrebbe tranquillamente organizzare una partita di calcio a 11 che non si darebbe noia a nessuno. Insomma, per i Nightwish e conoscendo le cifre che realizzano a Milano pensavo meglio, seppure come deterrente c’è il prezzo di un biglietto non proprio popolare.

Il tempo di fare due foto e la band di Tuomas Holopainen sale sul palco, il boato è comunque notevole e la nuova entrata Floorona Jansen sembra aver già conquistato le folle, al contrario della sua collega Anette Olzon che, un po’ per timidezza un po’per esser stata la prima a sostituire Tarja, non era mai entrata nel cuore dei Nightwish fans. Anzi, a dirla tutta gli applausi e le ovazioni sono tutti per lei, al resto della band, mastermind compreso, sono riservati assai pochi elogi ed attenzioni, anche perché a dirla tutta i Nightwish sul palco sono delle macchine, infallibili ma gelidi e costruiti come pochi.
Si percepisce l’esigenza e la volontà di far sì che tutto scorri liscio su binari prestabiliti ed infallibili ma questo si paga in termini di emozioni ed un rapporto col pubblico praticamente assente, a parte un paio di battute alcoliche del buon Hietala che, per una volta, da’ un senso alla propria partecipazione vocale alla band.

L’unica a non risparmiarsi in quanto a presenza scenica è proprio Flora che si dimena, scapoccia, fa headbanging, urla e corre da qua a là, incita il pubblico e lo ringrazia fin troppe volte, ricordandoci sempre che non vede l’ora che giunga il doposhow che c’è il vino rosso italiano che la aspetta.

A quanto pare la aspetta mica solo stasera, Floor è una bella donnona giunonica, simpatica e pure sexy nella sua mise pellata con stivaloni che le semicoprono le sue kilometriche coscione, ma il corpetto che la contiene è sul punto di esplodere con conseguente strage di fotografi e delle prime file. Per fortuna regge, ma evidentemente qualche after show di troppo non ha giovato alla sua linea e la prova costume potrebbe essere un problema quest’anno per lei. Ma d’altronde chi se ne frega, bella Florona, a noi mediterranei ce piace avè qualcosa da toccà e l’ossa le lasciamo a quell’altri!

Dopo il primo imprevisto dell’intro che nel bel mezzo del pathos crescente si blocca, ecco che parte l’opener “Shudder before the beautiful”, giustamente l’apripista dell’ottimo “Endless Forms Most Beautiful”, che ci fa capire subito che i suoni stasera saranno perfetti e che la band finnica non lesinerà effetti scenografici e pirotecnici, tra esplosioni, scintille, lingue di fuoco, fumi ed effetti vari. Il rovescio della medaglia sarà l’atteggiamento del pubblico, ma questo lo vedremo alla fine per non penalizzare i Nightwish che in questo non hanno colpe.

L’unica colpa di Tuomas è soci è quella di aver presentato una scaletta, come sempre, davvero poco equilibrata: passi prediligere i brani dell’ultimo disco, d’altronde il tour è quello, ma anche album recentissimi come “Imaginaerum” o “Dark Passion Play” sono molto ignorati o, peggio, vengono scelti brani poco rappresentativi o ben inferiori ad altri.

Anche la scelta di incentrare la scaletta su brani costruiti con mid tempos ripetuti all’infinito o inserire brani troppo teatrali per un live, vedi la conclusiva “The Greatest Show on Earth” che già è mortale su cd con le sue scimmie, i suoni, i versi, le narrazioni, mamma mia che palle, figuratevi dal vivo!!! La salva un finale meraviglioso ed una prestazione di Floor che, diciamocelo pure, mi ha sorpreso ed è stata senza dubbio la mattatrice della serata. Praticamente impeccabile, buona sulle note basse, perfetta su quelle più alte, sebbene un paio di brani siano stati abbassati leggermente, ma da brividi sul finale di “Weak Fantasy” e soprattutto “Ever Dream”, davvero spaventosa e bellissima, tanto che nella successiva “Storytime” ha un comprensibile momento di incertezza, poi agilmente risolto nel giro di secondi.

Yours is an empty hope”, che già su cd era uno dei brani meno azzeccati del disco (altro errore di una setlist rivedibile), si segnala più per i cannoni di fuoco che per la musica ma la gente sembra gradire, anzi probabilmente manco si accorgerebbe di un cambio di palco in favore della Pausini, tanto è presa dagli effetti scenografici: ad ogni variazione o novità di luci ed effetti vengono tirate fuori un’infinità di macchine fotografiche, cellulari, cannoni seguiti dai vari “ooohhh” “aaaahh”, non avevo mai visto una stesa così impressionante, praticamente tutti hanno seguito lo show dal display del loro smartphone anziché con i propri occhi. Oh ma se volevate vedere i fuochi d’artificio ci stanno le sagre della salsiccia e di San Crispino che sono gratis.. Imbarazzanti, pensavo di aver visto il peggio ai Metallica due anni fa, invece ieri sera non c’è stata proprio partita. Sempre peggio.

Vabbè, per fortuna “My Walden”, “Elan” ed “Alpenglow” ci fanno dimenticare tutto, sebbene iniziamo ad avvertire un po’ di nostalgia per i brani più diretti e veloci, ma magari arrivano tra poco quando si pescherà dal materiale più vecchio… Sì, come no. Da “Dark Passion Play” viene riesumata “Sahara”, che è uno dei pezzi più pallosi e meno riusciti di quel disco, ma dico io una “Amaranthe” o “Bye, bye beautiful” ci stava male??? Niente da fare, una breve illusione con “She is my Sin”, che personalmente non mi ha mai fatto impazzire ma in ogni caso ci sta, per poi ripiombare su “I want my tears back” che guardandomi in giro è stato praticamente il pezzo più apprezzato della serata, così come “Nemo” che è il brano che gli ha regalato denaro e celebrità ma che personalmente non ho mai sopportato.

Pur ritenendo “Oceanborn” un capolavoro assoluto e “Wishmaster” un ottimo disco, non sono mai riuscito a digerire a fondo i vocalizzi di Tarja, per quanto sia stato in gran parte merito suo quello di far emergere i Nightwish dal calderone delle power band di quegli anni, quel cantato lirico così innovativo ed unico ha senza dubbio allargato a dismisura l’eco della formazione finlandese. Beh Floor ieri sera ha letteralmente trasformato le canzoni della Tarja-era, dandogli una sferzata di energia e di grintosa melodia davvero stupefacente, che non le attribuivo sulla fiducia. Tanto che quando ha annunciato un salto nel passato presentando “Stargazers” ho gioito per sentire come avrebbe intepretato uno dei miei pezzi preferiti della loro discografia: beh, doppio sconcerto.

Il primo quando il pubblico non ha fatto una piega, guardandosi tra il dubbioso e lo stralunato, tutti fermi, tutti zitti. Cioè, prima i boati su “My Walden” o “Alpenglow” e adesso che ti urla “Stargazeeeeers” tutti basiti. Che schifo.
Secondariamente, il mio sconcerto va all’interpretazione di Floor che decide di cantarla con impostazione vocale lirica, come faceva Tarja, invece di cantarla alla propria maniera come tutto il resto del concerto.. Risultato non dico imbarazzante ma certo non c’è confronto, né con la sua collega né con se’ stessa per tutto il resto dello show, ed ovviamente questa scelta l’ha fatta col mio brano preferito, perfetto.

Segue un’eccelsa “Ghost Love Score”, sebbene anche questa poco adatta ad ambientazioni live, per poi chiudere con “Last Ride of the Day”, davvero coinvolgente per tutti tranne che per i membri stessi dei Nightwish che non hanno fatto una piega neppure nei brani più veloci e tirati, e la finale come detto “The Greatest Show on Earth”, che è decisamente la scelta peggiore che potessero fare, con la parte centrale veramente da suicidio tra narrazioni, silenzi e pause varie, fino allo splendido finale quello sì, quando si canta “WE WERE HERE!” a tutti polmoni, con una Floor mozzafiato, davvero, tra ragazzine e ragazzone (in tutti i sensi, anagraficamente ed anatomicamente) in preda a crisi di pianto, che urlano il nome di Floor in maniera sguaiata e dissennata, manco fossimo ad uno show non so…dei Take That, di Madonna o per rimanere ancorati ai giorni nostri di Justin Bieber o qualche altra cagata del genere.

Un’audience indecorosa, vergognosa per uno show davvero ben riuscito, fin troppo cinematografico e costruito, con i classici filmati trasmessi sullo sfondo che sono di un pacchiano e di plasticoso inverecondo, buoni giusto per intrattenere una platea non più in grado di intrattenersi con la MUSICA ma che ha bisogno continuamente di stimoli visivi per tenere viva l’attenzione ed il divertimento, insomma un pubblico figlio del nostro tempo, che vive solo di apparire, di look, di copertine, di foto e che relega l’aspetto musicale a mero contorno e riempitivo, e stasera si è visto benissimo.

Si ringraziano Live Nation, Rock in Roma e Parole e Dintorni per la collaborazione nella stesura di questo report.

SETLIST:
  • Intro
  • Shudder before the beautiful
  • Yours is an empty hope
  • Ever dream
  • Storytime
  • My Walden
  • Elan
  • Weak fantasy
  • Alpenglow
  • Sahara
  • She is my sin
  • I want my tears back
  • Nemo
  • Stargazers
  • Ghost Love Score
  • Last Ride of the Day
  • The Greatest Show on Earth
Report a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 09 giu 2016 alle 22:22

Confermo tutto, per fortuna con gli Iron la pioggia si è interrotta... Comunque settimana prossima approfitto del fatto che mia moglie è via per lavoro (o almeno così dice) per buttar giù un reportino!

Inserito il 09 giu 2016 alle 19:43

vai a Vienna e non dici nulla? t'ammazzo :D leggo di una scaletta accorciata per l'occasione (in effetti così è un po' triste...) e di pirotecnici non usati causa pioggia.. forse un bene :D

Inserito il 09 giu 2016 alle 19:25

Visti appena cinque giorni fa al Rock in Vienna... che dire Graz, ho avuto le tue stesse impressioni sui Nightwish: tanto bravi quanto freddi, con una scaletta rivedibile. Almeno il "mio" pubblico era più serio (in fondo si aspettavano i Maiden e avevano appena suonato i Kreator)...