Copertina 7

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2022
Durata:32 min.

Tracklist

  1. INTRO
  2. THIS IS RESURRECTION
  3. BUGS
  4. LEFT HAND OF GOD
  5. SELFSEEKER
  6. HYDROFLUORIC ACID
  7. SLOW DECAY
  8. REQUIEM TO HARRY
  9. CLEANSING FLAMES
  10. DER MENSCH ÜBER ALLES
  11. CONSCIOUS MIND
  12. HATE DECADE IN REVIEW
  13. OUTRO

Line up

  • Anton Tischenko: drums
  • Tommy Surbeck: bass
  • Kevin Papandreou: guitars
  • Dirk Alberti: guitars
  • Oliver Heil: vocals

Voto medio utenti

Una botta di adrenalina ogni tanto nella vita serve, quel qualcosa che permette di staccarci dalla monotonia giornaliera e che ci fa ricordare di quanto sia funzionale una scarica di energia. Ognuno ha i suoi più svariati hobby, ma in questo caso specifico richiamiamo i tedeschi Denomination il loro debut album ‘They Burn As One’, uscito ad inizio anno. Nati nel 2020, la band non ha sprecato tempo presentandosi prima nel 2021 con l’EP ‘When Life Ends’, un’ottima presentazione per una band che nelle proprie radici ha ben radicato un sound alla Unleashed e Vader nei riff, e un attitudine molto alla Motorhead.

‘They Burn As One’ già dalla copertina sembra effettivamente promettere bene, ed effettivamente se l’anticipazione del disco solitamente risiede nella cover, possiamo dire di essere già semi-soddisfatti, soddisfazione che cresce poi nel vedere il minutaggio del disco, una mezz’ora abbondante, priva dunque di orpelli, introduzioni lunghe cinque minuti, parti parlate, o cose del genere.

Nulla di tutto ciò, i Denomination puntano subito al cuore, ossia la musica. Dopo una brevissima intro molto apocalittica prende piede ‘This Is Resurrection’ che non fa assolutamente prigionieri, e che permette di far sentire subito il suono ‘grasso’ e corposo delle chitarre, un po’ alla Grave, con il growl cavernoso e diretto di Oliver Heil a far da comando. ‘Left Hand Of God’ fa ritornare alla mente quella famosa ‘Before Creation Of Time’, ma nulla di così scandaloso, dato che la forza della band come detto poco fa è proprio la brevità e l’impatto dei pezzi, che coinvolgono sin dal primo secondo senza bisogno di essere troppo concentrati su troppi, eccessivi cambi di tempo che molte volte donano ai pezzi solo una gran confusione generale. E’ il caso di ‘Cleansing Flames’, ‘Hydrofluoric Acid’, o la dommeggiante e, a parere di chi scrive, la miglior canzone dell’album, ‘Hate Decade In Review’, che non suonano affatto slegate tra loro, ma parte di un unico, distruttivo progetto.

Molte volte si cerca alla stregua un disco capolavoro, ignorando il contorno di ottimi album che girano intorno ad un genere. ‘They Burn As One’ rientra in questa categoria, e sono assolutamente certo che potrà essere un ascolto più che soddisfacente per tutti gli amanti del death metal più rabbioso e diretto.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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