Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2003
Durata:52 min.
Etichetta:Goregorecords
Distribuzione:Code666

Tracklist

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Lo split triplo in oggetto è la prima release ufficiale della neonata etichetta italiana Goregorerecords e devo dire che la label si presenta bene. Il dischetto in questione è in versione digipack con un artwork veramente bello. La sabbia del titolo è quella romagnola visto che le tre bands sono di quelle lande. Aprono i Baratro con cinque pezzi di floridian death metal, tra Morbid Angel e Deicide, brutali con qualche innesto classico, soprattutto in un paio di assoli. Ben dosata è anche la componente thrash metal, grezza e “ignorante” quanto basta. Dal punto di vista tecnico la band sa destreggiarsi abbastanza bene e in fase compositiva si nota lo sforzo di non creare qualcosa di ripetitivo e monotono, bensì vario ed efficace. La band si lascia apprezzare soprattutto nei rallentamenti che mettono in mostra un groove cadenzato e claustrofobico.
I successivi Entity, anch’essi forti di cinque tracce, si pongono su coordinate per certi versi più brutali, soprattutto a livello vocale. Nonostante qualche riff thrash e una spruzzata di melodia, la proposta degli Entity difetta oltremodo di originalità (siamo sempre dalle parti dell’old school) pur essendo suonata con perizia e mestiere. Quello che più colpisce degli Entity è la superba prova vocale del singer, brutale e profonda che lascia perdere gli screams per dedicarsi alla creazione di vocals malate e disturbanti.
Ultima band in programma sono gli Undead con solo tre pezzi. In questo caso, la componente slayeriana acquista un ruolo preponderante nella musica della band che, tra le altre cose, non disdegna riferimenti swedish, alla At The Gates per intenderci. Forse i tre pezzi sono un po’ acerbi e ci mostrano una band che ha sì delle buone qualità tecniche ma che forse ha bisogno di maturare ancora un po’. Inoltre vorrei rimarcare la buona produzione dei Fear Studios di Ravenna.
In definitiva quindi un discreto dischetto che getta un po’ di luce sulla scena estrema underground nazionale pur non dicendo nulla di nuovo in ambito prettamente musicale. Alle band non posso che consigliare di lavorare sodo e tenere duro.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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