Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2018
Durata:48 min.
Etichetta:Long Branch Records

Tracklist

  1. VIOLENT DESIGN
  2. DROWNING LIGHT
  3. CANAILLE
  4. BLACK SWAN
  5. NOCTURNAL
  6. ENTANGLED
  7. GET RID OF THE WALLS
  8. WILDERNESS
  9. THE PROPOSITION
  10. SOULLESS CITY
  11. COLOURED BONES
  12. INFATUATED

Line up

  • Kristoffer Jessen: guitars
  • Roar Jakobsen: guitars
  • Nikolaj Lauszus: drums
  • Johan Pedersen: vocals
  • Christian Minch: bass

Voto medio utenti

Conservavo un buon ricordo dei Cold Night For Alligators. "Course Of Events" mi aveva convinto per il coraggio, l'approccio moderno, l'equilibrio e la capacità di sintesi.

La seconda prova è sempre insidiosa, inutile negarlo, e spesso le band - colte da "ansia da prestazione" - sono naturalmente portate a estremizzare quegli aspetti caratterizzanti il loro esordio. Ed è proprio in quel momento che qualcosa - ahimè - si rompe.

"Fervor" non è un brutto album, ma è, a suo modo, "scontato": si urla di più, si suona di più, i brani sono un po' più lunghi e la carne sul fuoco è (ovviamente) di più. Solo con le idee di "Violent Design" e di "Soulless City" ci si potevano fare almeno 4 o 5 brani. Penso a ONI e Periphery ascoltando "Drowning Light" e "Canaille", mentre "Black Swan" è una gran bella sorpresa grazie al suo ritrovato - e sopraccitato - equilibrio di aggressività e melodia.

Come se non bastasse ci sono sonorità epiche ed opprimenti ("Nocturnal", "Wilderness"), momenti "deliranti" (l'intermezzo di "Get Rid Of The Walls"), omaggi agli ultimi The Ocean ("Coloured Bones") e un interessante commiato - ma riuscito a metà - che definirei "ibrido" (la teatrale e cinematografica "Infatuated").

A un passo dall'indigestione.

Recensione a cura di Gabriele Marangoni

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