Dietro ad un monicker così sempliciotto, se non proprio ingenuo, si nascondono dei veterani della scena death metal svedese. Gente che può fieramente dire “io c’ero” quando la mia, la nostra musica preferita era solo una valvola di sfogo per degli adolescenti pieni di voglia di fare.
Juck Thullberg e Stefan Lagergren appartenevano a questa generazione di “svalvolati” essendo stati compagni di avventure di un “certo” Johan Edlund nei Treblinka e nella prima incarnazione dei Tiamat (quando ancora non erano una band di punta della Century Media per intenderci).
Poi, come spesso capita, le strade si sono divise e i progetti moltiplicati con alterne fortune, ma i Nostri oggi sono ancora fra noi a suonare quello che più gli piace senza dover troppo rendere conto a ciò che fa tendenza all’interno del mercato globale.
“Descending Through Ashes” è la seconda fatica della band svedese ma la direzione musicale non è cambiata dall’esordio del 2009.
Ci troviamo infatti fra le mani del death metal primigeno, caldo come se provenisse dalla bocca di un vulcano e senza troppi orpelli o ammiccamenti vari, con una produzione old style (e ci mancherebbe mi viene da aggiungere) che farà storcere il naso di chi sempre vuole sentire alla perfezione ogni singola nota.
Come avrete già inteso per i Mr. Death il tempo sembra che si sia fermato all’uscita di “Left hand path” e “Like an ever flowin’ stream”, infischiandosene di tutto ciò che è seguito dopo, ignorando volutamente il concetto stesso di evoluzione.
Con un minimo di ispirazione in più avremmo avuto fra le mani un piccolo capolavoro del genere (quest’anno l’ultimo dei Demonical è lontano dall’esser raggiunto), ma “Descending Through Ashes” si fa valere lo stesso regalandoci una mezzora abbondante di musica sanguigna ed onesta facendoci dimenticare alcune brutte uscite del periodo.
Inossidabili.
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