Enochian Theory - Evolution: Creatio ex Nihilo

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2009
Durata:49 min.
Etichetta:Anomalousz Records
Distribuzione:Code7

Tracklist

  1. EVERY ENDING HAS A BEGINNING...
  2. TEDIUM
  3. THE DIMENSIONLESS MONOLOGUE
  4. T.D.M.
  5. AT GREAT ODDS WITH...
  6. APATHIA
  7. TRIUMVIRATE
  8. MOVEMENT
  9. AFTER THE MOVEMENT
  10. WAVES OF ASCENSION
  11. THE FIRE AROUND THE LOTUS
  12. THE LIVING CONTINUUM
  13. A MONUMENT TO THE DEATH OF AN IDEA

Line up

  • Ben Harris-Hayes: throat, guitar
  • Shaun Rayment: bass
  • Sam Street: drums

Voto medio utenti

Un disco stranissimo, questo degl inglesi Enochian Theory, uno di quelli che va ascoltato mille volte, per riuscire a penetrare la spessa coltre fumosa di mistero che ammanta le varie tracce dell'album. Prog rock a cavallo col metal e non scevro da mille contaminazioni, "Evolution" ha dalla sua la rara capacità di affascinarti disturbandoti, creando nell'ascoltatore un senso di curiosità morbosa che ti spinge a riascoltare, approfondire, tentare di entrare in sintonia con la band.

Bellissimo l'artwork, futurista e vagamente inquietante, e bello l'incedere delle songs, che alternano momenti delicati e compressioni sonore quasi dolorose, pennellate melodiche e sfuriate nervose. A tratti mi ricordano gli Opeth, ma NON nella proposta sonora, quanto nell'intenzione melanconica e introspettiva. Il trio, peraltro, si avvale di un solido contributo elettronico, gestito dal mainman Ben Harris-Hayes e creditato sotto il nome enigmatico di "The Lost Orchestra".

Bello e delicato il trittico "The Dimensionless Monologue", spalmato sulle tracce 2, 3 e 4; coinvolgente e trascinante "Movement", e molto potente e disturbante "Apathia". Queste, forse, le perle di un disco molto omogeneo, pur nella sua struttura fatta di pieni e vuoti, autoriferimenti, silenzi urlati e molta buona, buonissima musica.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 18 mar 2010 alle 11:15

Questo è un bel disco. A parte il brano Apathia in cui scimmiottano gli Opeth.

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