Copertina 6,5

Info

Anno di uscita:2003
Durata:53 min.
Etichetta:Now & Then
Distribuzione:Frontiers

Tracklist

  1. WE HAVE ARRIVED
  2. RED SKY
  3. FAITH
  4. HORSEMEN OF THE APOCALYPSE
  5. CASTLES IN THE SAND
  6. HEROES, SAINTS & FOOLS
  7. FLAME OF YOUTH
  8. JECKYLL & HYDE
  9. MENAGE A TROIS
  10. RIDE SHOTGUN WITH THE WIND
  11. ANGEL EYES
  12. FOLLOW THE PIPER

Line up

  • Steve Bettney: vocals
  • Rob Bendelow: guitars
  • Richard Bendelow: bass
  • Jamie Little: drums
  • Richard Lowe: keyboards

Voto medio utenti

Il loro debutto "Heroes, Saints & Fools" risale a circa 20 anni fa, un symphonic epic rock la cui qualità fu fortemente influenzata dalla cattiva produzione, le cose migliorano nell'84 con "Change of Heart", che coincide con l'abbandono del chitarrista/compositore Rob Bendelow. Ora la band ritorna al completo e nel giusto spirito con un'ottima produzione, un misto di NWOBHM, hard, pomp, melodic, molto legata ai suoni metal anni '80, e "We Have Arrived" è il giusto inizio con un'intro strumentale ed un brano prog rock che ricordi molto i Magnum e gli Asia, un pezzo molto commerciale. "Red Sky" è molto più "seria", in stile Black Sabbath del periodo Tony Martin, con l'aggiunta di cori e tastiere, la voce è in stile DC Cooper, "Faith" è un po' Foreigner e un po' Rainbow (periodo J.L. Turner) con un bel refrain corale. "Horsemen of the Apocalypse" a dispetto del titolo devastante, comincia con un brutto synth e ancor peggiore è il lavoro della batteria, poi fortunatamente si sviluppa meglio, c'è qualcosa degli Uriah Heep e nel finale tastiere pomp e ritmica NWOBHM, "Castles in the Sand" è una ballad semi acustica cantata in tono malinconico con l'aggiunta di un sax, brano un po' troppo scontato, anche "Heroes, Saints & Fools" comincia con questo tono, poi è come tornare in pieni anni '80, aprono alla grande le tastiere e la buona ritmica gli va dietro, con "Flame of Youth" sembra quasi di uscire da un album di Glen Hughes, orecchio ad alcuni vocalismi alla Rob Halford molto riusciti, "Jekyll and Hyde" ci ributta totalmente in clima NWOBHM, un suono grezzo e potente, mix riuscito tra Deep Purple e Judas Priest. "Menage a Trois" è uno strumentale hard melodico d'atmosfera impreziosito dai vari interventi del sax, "Ride Shotgun with the Wind" è un hard rock alla Deep Purple con cori davvero efficaci, "Angel Eyes" ha un'intro con flauti andini, ed è un'altra ballad malinconica che funziona, anche grazie al controcanto femminile. "Follow the Piper" è il degno finale, il pezzo che più rappresenta lo stile della band, un up-tempo epico con grande uso di tastiere e un refrain facilmente memorizzabile, così come al ritmica incalzante e il bell'assolo di chitarra nel finale, con relativi vocalizzi simil Halford. Se siete nostalgici di certe sonorità anni '80 e al tempo stesso vi piace sia la NWOBHM, sia l'hard rock melodico di stampo inglese, ve lo consiglio.
Recensione a cura di Carlo Viano

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