Copertina 8

Info

Anno di uscita:2013
Durata:non disponibile
Etichetta:EARMusic/Edel

Tracklist

  1. PRETELETHAL
  2. KEY ENTITY EXTRACTION V: SENTRY THE DEFIANT
  3. THE HARD SELL
  4. NUMBER CITY
  5. GRAVITY'S UNION
  6. AWAY WE GO
  7. IRON FIST
  8. DARK SIDE OF ME
  9. 2'S MY FAVORITE 1

Line up

  • Claudio Sanchez: vocals, guitar
  • Travis Stever: guitar
  • Josh Eppard: drums
  • Zach Cooper: bass

Voto medio utenti

Come promesso, a pochi mesi di distanza dal primo capitolo arriva la fine della saga dell’astronauta Sirius Amory, per una delle band che più è stata in grado di reinventarsi un genere negli ultimi anni. Un concept che, nel secondo capitolo, più che viaggi e avventure affronta il percorso interiore del protagonista e che, dunque, perde parte della propria solarità in favore di lunghe riflessioni musicali e a sonorità leggermente più oscure rispetto al primo capitolo.

Per il resto, gli elementi che hanno reso celebre la band li ritroviamo tutti, con un’alternanza di generi accostati con sapienza, senza alcuna paura e con un gusto davvero unico.

Non ho molto da dirvi che non sia già stato detto su i Coheed. Durate ridotte, intro che spiazzano completamente rispetto a tutto ciò che viene dopo, pezzi che in cinque minuti racchiudono cose che altre band si sognano in un’intera carriera.
Siamo sinceramente di fronte a uno dei gruppi più geniali degli ultimi anni, che tra l’altro continua come se nulla fosse a fornire album uno più bello dell’altro, senza che il tempo riesca a scalfirne l’efficacia compositiva, l’originalità, la passione.
A parte i capitoli che proseguono e sviluppano, anche musicalmente, il discorso iniziato in Ascension, le cose da segnalare non sono molte, anche perché andare a spezzettare un’opera così perfetta e complessa risulterebbe controproducente.
Comunque, visto che sicuramente siete avidi di informazioni, qualcosina potete ottenerlo anche a “pezzi”.
Sentitevi Dark Side Of Me, per capire quanto può nascondere una ballad se la si cura nei minimi particolari, prendendola e rimaneggiandola per renderla meno banale possibile. Sentitevi i deliri totali di Number City e Iron Fist: ma chi ha il coraggio di scrivere brani così? E Gravity’s Union, in cui arzigogoli strumentali vanno a braccetto con linee vocali modernissime, praticamente hardcore?
Guardate che quello che c’è in un disco dei Coheed And Cambria lo trovate solo se comprate altri 20 dischi di generi diversi. E comunque non sareste soddisfatti allo stesso modo.

Voto inchiodato all’eccellenza, stessa convinzione: questi ragazzi sono clamorosamente bravi. Se amate la band non fatevelo sfuggire. Se invece amate il prog e non li conoscete, direi che è arrivato il momento di rimediare.
Recensione a cura di Alessandro Quero

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Inserito il 02 mar 2013 alle 09:20

d'accordissimo con il gran Quero...anche se mancasempre una certa capacità nel rendersi una macchia che si espande su una vastità maggiore di pubblico......comunque benissimo...c' è solo da allargare la corsia che giunge al casello sonoro di ogni persona...grande Quero..sempre n.1!

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