Copertina 8

Info

Anno di uscita:2021
Durata:53 min.
Etichetta:WormHoleDeath Records

Tracklist

  1. NAILS
  2. BELONING
  3. TO WISH TO HAVE A HUMAN NATURE
  4. SLAVERY
  5. HUMAN DESTINY
  6. PRIMORDIAL
  7. MARCH OF THE BLACK FLAGS
  8. THE MAN WHO COULD FLY
  9. VISION OF EDEN
  10. THE DREAMER
  11. HIRAETH
  12. BRIGHTER THAN THE SUN

Line up

  • Cristiano Primosi: drums
  • Giuliano Soranno: guitars (lead, rhythm), vocals (backing)
  • Riccardo Scarmelli: guitars (rhythm), vocals (backing)
  • Piero Pattay: vocals
  • Guido Lucchese: bass

Voto medio utenti

Quando ascolto una band tricolore, mi galvanizzo sempre
Non è questione di essere "patrioti", quanto di essere consapevoli che il nostro panorama underground è attivissimo.
Lasciando stare il maenstream rappresentato dai soli Lacuna Coil e pochi altri, ci sono gruppi interessanti come i triestini Estriver che debuttano sotto questo monicker firmando per la Wormholedeath.
"Outcry" è un bel disco di alternative metal con radici nell'hard rock e con spinte progressive in alcune tracce.
Il trademark del gruppo sono sicuramente le vocals potenti ed evocative ( anche se molto urlate ) del dotatissimo Piero Pattay che ricorda un po' Ronnie Romero, senza nulla togliere all'abilità esecutiva degli altri membri della band.
I suoni poi, complice anche la buona produzione, sono compatti, saturi e potenti con una bella base ritmica pulsante e profonda e chitarre graffianti. In tutti i brani aleggia un'aria di disperazione, quasi che si volessero urlare al mondo le brutture della società moderna e della razza umana ormai incapace di qualsiasi gesto d'amore, "Nails" apre le danze con la sua andatura lenta e potente ed un finale in accelerazione riuscitissimo, "Belonging" è più sostenuta ed articolata con le chitarre in costanti pennate up&down e l'ugola di Piero che tocca vette di lancinante disperazione.
Il gruppo riesce ad avere una fruibilità d'ascolto grazie ai chorus che non disdegnano mai la melodia nonostante la cupezza di fondo e non dimentica la lezione del buon, classico Metal come in "To Wish To Have A Human Nature" .
Suoni nu metal industrial li troviamo in "Primordial", mentre una vena più progressive è presente in "The Man Who Could Fly" una power ballad che nonostante un dolce arpeggio e l'uso dei violini mantiene una ritmica potente e l'anthemica "March Of The Black Flags" che è come un pugno in faccia.
"The Dreamer" è oscura, potente e lirica allo stesso tempo, mentre "Vision Of Eden" si apre con un bell'intreccio chitarristico con uso di sitar, "Hiraeth" è una sciabolata in stile Voivod, chiude "Brighter Then The Sun" un bel pezzo classicamente heavy metal che mi ha ricordato i migliori Scorpions ottantiani.
"Outcry" è un disco complesso ma diretto e piacevole da ascoltare, non cercate per forza gruppi stranieri, il Metal tricolore vola alto con gli Estriver!
Recensione a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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