(13 dicembre 2023) Paul Di'Anno + Siska @ Padova

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Provincia:PD
Costo:non disponibile
Normalmente il 13 è considerato, a torto o ragione, un numero soggettivamente fortunato o sfortunato…per chi giocava la vecchia schedina totocalcio. Azzeccare un bel 13 poteva voler dire diventare ricchi all’ improvviso, per altri invece è sempre stato un numero sinonimo di sciagure, sfighe, sangue e terrore, tanto che alcuni mitici e storici film horror con il numero magico in “discussione“ sono diventate pellicole cult del genere (es. Venerdì 13).

Il 13 dicembre dalle mie parte invece, sin da bambino, era un giorno molto atteso e desiderato, perché arrivava S.Lucia con l’asinello e portava i doni tanti desiderati sotto l’albero di Natale. Ora, certo sono cresciuto e diventato un uomo adulto, ma i regali non mi fanno schifo, anzi…e quale miglior modo per celebrare la tradizionale festa con un concerto di uno dei miei idoli adolescenziali, peraltro a pochi chilometri da casa? All’Hall di Padova signori e signori arriva PAUL DI’ANNO, il leggendario primo e storico vocalist degli Iron Maiden! Ad accompagnare il famoso artista inglese per la prima di queste due esclusive date italiane 2023 (l’altra è in programma venerdì a Torino), in apertura vengono posizionati gli oramai noti e conosciuti neoclassic/metal vicentini SISKA (reduci tra l’altro da tre date recenti con un altro personaggio altrettanto leggendario, Chris Holmes ex chitarrista dei W.A.S.P.), e due band metal brasiliane molto interessanti, ovvero gli Electric Gypsy da Belo Horizonte e i Noturnall da San Paolo. Un applauso sentito e sincero a tutto lo staff BIG TUNA AGENCY per la perfetta organizzazione dell’evento e cura maniacale dei dettagli, inclusi gli orari perfetti di apertura porte e rispettati al minuto con le esibizioni delle band. A tutta l’agenzia va il mio sentito ringraziamento per avermi ospitato a questo evento speciale e memorabile, che ha lasciato un segno tangibile, e dove tutto è filato liscio senza alcun intoppo, lasciando tutti felici e soddisfatti!

Ad un orario infelice (19:30) e piuttosto scomodo, in relazione anche al giorno feriale, e ad una situazione meteorologica che specie in quella fascia oraria non aiutava né incoraggiava gli spostamenti, i Siska, davanti a un pubblico piuttosto scarso e poco numeroso per i motivi citati, danno prova di tutta la loro professionalità e serietà, dando comunque il massimo nella mezz’ora poco più a loro disposizione, senza risparmiarsi e facendolo come se fosse già strapiena la sala! Ovviamente questo atteggiamento è stato molto gradito da chi è accorso per tempo giustamente anche per loro, sostenendo e incitando i vicentini in modo incessante! La scaletta dei Siska sarà composta da sette brani, tra cui spicca una nuovissima ed inedita “By Your Side”, che finirà nel nuovo album in lavorazione e in prossima uscita, mentre gli altri sei sono tutti estratti da “Romantic Dark & Violet”, dove si sono distinte in particolare le splendide “Nothing Left To say”, “Heart Of Gold” e “Sally” in chiusura. Performance impeccabile del talentuoso guitar hero Mattia Sisca e Diego Trenti alla voce, ma anche di Marco Fragala’, Bunny Berteti e del nuovo batterista Alberto Lemoni, perfettamente inserito nella band! La serata non poteva che iniziare nel modo migliore e più scoppiettante possibile.

La seconda band entrare in azione sono gli Electric Gypsy, quartetto brasiliano dedito (a sorpresa) ad un hard’n’heavy a forti tinte sleazy/ glam USA anni 80. Anche il look non tradisce lo stile, tipico dell’ epoca, a metà strada tra la rinascita revival scandinava tornata di moda e in auge post duemila, e la scena tipica americana ottantiana. Il loro sound racchiude le sonorità tipiche dei Guns’n’Roses, Aerosmith, Danger Danger, Whitesnake, Warrant, Ratt. Forse manca un po’ di personalità e un po’ più spinta a questa giovane, che si è dimostrata interessante e promettente, e se saprà trovare in futuro un sound più personale e meno derivativo di quanto sentito stasera ne sentiremo presto parlare ancora in futuro, specie tra i cultori di questo genere del metal, che oggi suona a molti un po’ datato, di nicchia e” fuori moda”.

Un rapido cambio palco, ed i Noturnall, altra band sempre brasiliana, sono pronti ad esibirsi sul palco dell’Hall, ma in veste di co-headliner, quindi con una tempistica più lunga e con una proposta certamente più in linea con il metal classico dei Maiden di Paul Di’Anno. Sicuramente anche più talentuosi come musicisti dei colleghi connazionali, dove spicca il virtuosismo vocale del leader Thiago Bianchi e del chitarrista, davvero un funambolo delle sei corde, bravissimo, veloce ed ineccepibile, che andrà poi a raggiungere la band di Di‘Anno tra l’altro per il gran finale di serata.
Non inventano nulla e forse non lo vogliono neppure fare, ma il loro heavy power a tinte symphonic convince e conquista il pubblico, che a questo punto si è fatto piuttosto numeroso, e che attende con ansia di cantare i pezzi dei Maiden! A ogni modo davvero ottimi questi Noturnall e promossi a pieni voti!

PAUL, PAUL, PAUL! Si alza improvvisamente un coro disumano a scandire il suo nome mentre i musicisti che accompagnano Di’Anno intonano le note di “The Ides Of March” e poco dopo, nella purtroppo consueta da anni sedia a rotelle, aiutato da un collaboratore del suo staff, appare sul palco il grande Paul! Sarà un concerto incentrato con una scaletta di ben dodici brani solo ed esclusivamente dell’epoca Iron Maiden, dei suoi anni d’oro, del suo massimo splendore, dei suoi insuperabili primi due album “Iron Maiden” e “Killers”, che complessivamente, resta per il sottoscritto il capolavoro massimo e insuperabile, con buona pace di Bruce Dickinson. Ne ha passate e combinate tante Paul in tutti questi anni ed è un personaggio che può soggettivamente dividere l’opinione pubblica, tra chi lo critica e lo condanna, definendolo un alcolizzato e drogato ridotto per suo volere in questo stato in cui versa oggi e chi invece lo ritiene un mito, nonché l’unico vero e insostituibile vocalist dei primi veri Maiden, che dopo la sua dipartita hanno mutato pelle e si sono trasformati in una band metal più “ripulita” e complessivamente con un attitudine diversa. Con Di'Anno invece i Maiden erano l’esatto opposto: politicamente scorretti, rozzi, grezzi e alcolizzati; da metallaro inside preferisco nettamente questa versione, molto più in linea con il mio modo di pensare e di essere, e cioè quella di un rocker popolare, alla mano e con la birra in mano in un pub, gustandosela mentre assiste ad un concerto metal! Paul è rimasto esattamente quello che era quarant’anni fa: uno stronzo punk irriverente, paranoico, rissoso e alcolizzato: chiamasi attitudine! …non per tutti, e non tutti possono capire questo concetto…amen..Ce ne faremo una ragione!

Ma come canta? Voce ne ha ancora? Se cercate la compassione o la commiserazione per un uomo che canta ancora i suoi vecchi dischi per sbarcare il lunario, vivendo di passato e non offrendo più niente, siete completamente fuori strada: per lo stato in cui versa canta ancora alla grande, ci mette corpo ed anima, si sforza per farlo e lo fa con visibile sofferenza sul volto quando cerca di sollevarsi dalla carrozzina e di cambiare posizione, ma il sorriso è sempre stampato sul suo volto, unito alle immancabili deliri fatti di sbalzi d’umore, imprecazioni, parolacce, frasi sconce (tra cui una dedica particolarmente pepata alla sua “signorina del marciapiede" "Charlotte The Harlot"), onnipresenti nel suo repertorio live, che ricalca fedelmente la sua attitudine punk e rock’n’roll: regole zero, zero compromessi E ora, signori e signore, inizia la festa: “Wrathchild” da' il via al delirio, scatenando il primo pogo sotto il palco dell’Hall, ma è con “Prowler” (la mia preferita in assoluto dei Maiden), che si inizia a fare sul serio, chiudendo il primo trittico con “Sanctuary”. Il nostro eroe è in palla stasera e il grande supporto del pubblico che lo incita in continuazione e lo aiuta con i cori, scandendo a squarciagola tutti i ritornelli dei pezzi storici proposti, (che diventano per lui un supporto morale e un sostegno non indifferente), è un valore aggiunto a questo live!

Si susseguono in rapida sequenza altre perle come “Murders In The Rue Morgue”, “Charlotte The Harlot“, arrivando velocemente al momento intimo e più raffinato della sua carriera: una “Remember Tomorrow” cantata con trasporto emotivo e con acuti finali niente male e assolutamente, alla faccia di chi lo denigra e lo da' per finito da anni. Tempo di rifiatare per Paul, e allora la grandissima band che suona con lui ora (tra cui spicca il chitarrista dei brasiliani Noturnall che si sono esibiti prima di lui), introduce una strumentale “Gengis Khan”, prima di ripartire a bomba con “Killers”, “Phantom Of The Opera”, “Transylvania”, intervallata da una “Purgatory” che ha messo a ferro e fuoco l’Hall, estendendo il pogo fino a metà locale, con i fans letteralmente impazziti!
Running Free”, irriverente e maleducata, è l’ultimo proiettile che ci spara in faccia Paul Di’Anno prima di salutarci e chiudere il carrozzone con l’immancabile birra in mano e corna alte!
Pazzo, irresponsabile fuori dal coro, scapestrato, irascibile...chi più ne ha più ne metta….per me PAUL DI’ANNO è il ROCK’N’ROLL, uno VERO, un Numero 1 ed un personaggio genuino al 100%! Il resto sono solo chiacchiere che stanno a zero!

E’ stata una serata di grande festa e di sano metal “vecchio stampo”, in cui mi sono divertito molto, dove anche il pubblico era visibilmente sudato e soddisfatto…basta e avanza questo e per fare rosicare gli assenti, specie chi abitava a Padova e limitrofi. Ma conta poco, o nulla anche questo.
Noi c’eravamo! Long live rock’n’roll!

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Report a cura di Alessandro Masetto

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