(21 ottobre 2005) GOTTHARD: 21/10/05, Vidia – San Vittore in Cesena (Cesena)

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I Gotthard sono una di quelle bands che, pur esistendo sulle scene da anni, non hanno mai riscosso il giusto successo meritato (a parte in Svizzera, ove sono considerati delle vere e proprie Rock Stars). Ora, con un nuovo album fuori su Nuclear Blast, le cose potrebbero cambiare… ed un tour così esteso ne è il primo indicatore.
Eccomi qua, allora, per vedere i Gotthard all’opera nel loro primo tour in Italia, fino ad ora Paese che ha visto questi svizzeri solo in qualche apparizione sporadica in qualche grande Festival.

Piove, e di brutto.
All’arrivo al Vidia si vede, purtroppo, poca gente in attesa delle aperture delle porte. Spero vivamente che non sia un concerto pacco… ma in fondo sono solo le 19.00 ed il buon Marc, bassista di Gotthard mi aspetta per fare quattro chiacchiere (l’intervista la potrete leggere un pochino più avanti). Un caffè e si fa subito ora di cena.
I ragazzi ora sono al soundcheck e devo dire che già da questo primo assaggio si preannuncia una gran bella serata… ho proprio il sentore che questo combo dal vivo debba semplicemente spaccare.

Qualche ora di attesa ed il mio sentore diventa chiaramente certezza. Steve Lee, Leo Leoni, Marc Lynn, Hena Habegger e Freddy Scherer (a cui si aggiunge il tastierista Nicolò Fragile) arrivano sul palco vestiti in maniera molto informale (il look non si addice sicuramente ad una band Hard Rock) ma al loro ingresso, i kids che ora hanno riempito in maniera più che buona il locale, si animano di una inaspettata ansia e frenesia per l’inizio dello show.
L’atmosfera si fa subito elettrica… i primi due pezzi presentati sono estrapolati dall’ultima, bellissima fatica discografica che prende il nome di ‘Lipservice’, ovvero ‘All We Are’ e ‘Dream On’ ed i fans dimostrano tutta la loro gioia saltando e cantando a squarciagola tutte e due queste songs.

I Gotthard sono quasi estasiati e decisamente sorpresi per questo calorosissimo benvenuto… calore che aumenta ancora di più quando Steve (decisamente un front man esaltante, sia come movenze che come voce!) in un perfetto italiano dice “questa la conoscete tutti!” e parte ‘Hush’, storia della musica targata Deep Purple. L’esecuzione è perfetta e la carica non è sicuramente da meno!

Sono rari i momenti dello show in cui i ragazzi sul palco trattengono a stento il sorriso. Deve essere bello ed appagante per loro vedere quanto chi è intervenuto allo show si sta divertendo e si sta godendo l’ottima tracklist. Vengono proposte songs d’annata, come ‘Let It Be’, ‘One Life, One Soul’, accompagnata dai canti del pit centrale, ottimamente miscelate con gli estratti dall’ultima release (in cui spicca la fantastica ‘Said And Done’, per inciso, la mia preferita dell’album – nds) ed un’ottima sezione finale, più quadrata e compatta, decisamente più rocciosa, composta da ‘Fist In Your Face’, ‘Firedance’, ‘Cupid’s Arrow’, ‘Mountain Mama’ e ‘Mighty Quinn’, il tutto sempre condito da una grandissima carica, perizia tecnica ed un grande cuore, che conquista tutti – e dico tutti – i presenti stasera al Vidia.

Ma ora la gente acclama a gran voce i nostri, chiamandoli fuori per un bis. Ed eccolo qua: ‘Heaven’, primo singolo – ballatona – da classifica di qualche anno fa da, il nuovissimo tormentone ‘Lift U Up’ (dal vivo è praticamente impossibile starsene fermi!) ad il nuovo singolo ‘Anytime Anywhere’.
Ma i saluti stanno ancora a zero. Eh, si. Il richiamo di “Gotthard, Gotthard, Fuori, Fuori” riecheggia troppo per passare inosservato, e così ecco il secondo bis. Tra lo stupore generale viene presentata una seconda cover… niente poco di meno che ‘Immigrant Song’ dei Led Zeppelin, in cui le doti vocali di Steve colpiscono ancora per duttilità e per resistenza (dopo quasi due ore di concerto, spararsi un Robert Plant non deve essere affatto semplice!).

Stasera è stata decisamente una festa, per tutti… per i fans e duplice per i Gotthard.
Per i fans perché hanno assistito ad una concerto con le palle, in cui la band che ha suonato ha dimostrato di essere veramente una grandissima band, contenta di essere sul palco, con carisma e volontà e – soprattutto – con un cuore grande così (ho visto poche altre bands essere così “positive” on stage – chi ha detto Gamma Ray?), e per i Gotthard, primo perché una accoglienza del genere non se la immaginavano proprio, secondo perché proprio oggi Freddy ha fatto gli anni, e nei saluti finali (il classico inchino con tutta la band abbracciata, segno massimo di rispetto verso i fans) è comparsa anche una piccolissima torta!

Ma non è finita qui, perché tempo una 30ina di minuti, ed i Nostri sono usciti a fare foto, autografi ed a chiacchierare con i fans rimasti in attesa all’interno del locale.

Ma è ora dei saluti… ed il buon Marc, in perfetto italiano mi augura pure il buon rientro a casa!

Grandissimo concerto per una band a cui auguro di raggiungere il successo che realmente merita, e nel breve tempo possibile. Con la speranza che Nuclear Blast impieghi tutta la sua potenza per questo.

TRACK LIST

All We Are
Dream On
Hush
I’ve Seen An Angel Cry
Top Of The World
I Wonder
Said And Done
One Life, One Soul
Let It Be
Sister Moon
The Other Side Of Me
Fist In Your Face
Firedance
Cupid’s Arrow
Mountain Mama
Mighty Quinn
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Heaven
Lift U Up
Anytime Anywhere
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Immigrant Song

Report a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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