(04 febbraio 2011) Nile + Melechesh + Dew Scented + guests, 04/02/2011 (Roma, Black Out Club)

Info

Provincia:RM
Costo:20 euro
Più che una serata quella del 4 Febbraio è stata una intensa giornata dedita al Metal estremo, partita nel pomeriggio e conclusasi con la devastante prova offerta dai Nile, ormai vera e propria istituzione in campo Death Metal a livello mondiale. Tanto per cambiare il Black Out Club di Roma non si è fatto trovare impreparato e ha potuto regalare ai fans accorsi (a dire il vero mi aspettavo un'affluenza più cospicua) un luogo dove sfogare gli istinti più brutali. I gruppi presenti in scaletta non sono affatto male e si segnala con estremo piacere la presenza dei Melechesh e dei Dew-Scented.

Per motivi lavorativi mi è stato impossibile assistere allo show dei primi due gruppi in programma, Slaughter Denial e Karnak, speriamo in futuro ci sia un'altra opportunità di poter saggiare le loro qualità in sede live. E' con gli Zonaria che inizia per il sottoscritto la discesa all'inferno, e ben venga. Non sono un grande appassionato di questa band, ma ammetto che dal vivo il loro Black/Death Metal imponente e a tratti sinfonico sa farsi valere proprio per la sua aurea maligna e oscura. Negli ultimi anni questo gruppo ha girato in lungo e in largo l'Europa, segno che avranno pur qualcosa di valido da proporre, e stasera ne hanno dato conferma. Ripeto, non sono la mia band preferita, ma dal vivo sanno come farsi valere.

Con i Dew-Scented la musica cambia letteralmente per andare a chiamare in causa il buon caro vecchio Thrash/Death Metal, quello rozzo e diretto, che dal vivo moltiplica il suo effetto grazie ad un groove micidiale, che fa smuovere la gente (a dire il vero ancora poco presente all'interno della sala concerti). Attualmente la band è impegnata nella promozione del loro ultimo disco intitolato Invocation, da cui vengono estratte molte tracce. Lo stile dei Dew-Scented si presta molto all'esibizione dal vivo, e fra riff di chitarra "spacca collo", una sezione ritmica che bombarda e una voce al vetriolo anche la loro performance giunge al termine. I presenti appaiono soddisfatti e sono pronti ad accogliere la esotiche note dei Melechesh.

I Melechesh sono l'unica band della serata che più si avvicina al mood dei Nile, non tanto nelle tematiche trattate ma per quella ricerca concettuale/culturale che si portano dietro. Da sempre si definiscono i portabandiera del "Mesopotamian/Sumerian Metal", un'etichetta che la dice lunga sui loro testi. Musicalmente parlando il loro non è che Black/Death Metal melodico con ovvi accenni alla tradizione Folk della loro regione di provenienza, Israele. Era la prima volta che li vedevo dal vivo e malgrado un audio non proprio eccezionale mi sono lasciato coinvolgere con molta facilità, e non soltanto io visto e considerato che sotto al palco era un continuo incitamento nei confronti del gruppo. Spero di rivederli in futuro in una situazione più consona, con più tempo a loro disposizione e con una qualità sonora migliore.

Ormai ci siamo, la devastante esibizione dei Nile è alle porte, la tensione sale e il Black Out inizia a riempirsi, ma niente a che vedere rispetto a l'ultima volta che scesero nella capitale. Le luci si abbassano e la deflagrazione sonora è immediata, e non potrebbe essere altrimenti con brani del calibro di Kafir!, Sacrifice Unto Sebek e Hittite Dung Incantation. L'audio è abbastanza buono e permette ai riff di chitarra di scorrere alla grande, accompagnati da una sezione ritmica devastante, un vero e proprio muro di cemento armato. Anche i sassi sanno quali sono gli argomenti preferiti del Nile pensiero, e sembrava proprio di assistere ad una sorta di rito magico per risvegliare le forze dei Faraoni, e giù quindi con le invocazioni che portano il nome di 4th Arra Of Dagon, Permitting The Noble Dead To Descend To The Underworld e aggiungo Ithyphallic, un vero e proprio concentrato di furia, passione e precisione. Purtroppo tutto quello che è bello tende a durare poco per la nostra percezione del tempo e dopo le due conclusive Lashed To The Slave Stick e Black Seeds Of Vengeance è tempo di calare il sipario. Ovviamente in attesa che i Nile facciano presto il loro ritorno!

La scaletta:

Kafir!
Sacrifice Unto Sebek
Hittite Dung Incantation
Serpent Headed Mask
Ithyphallic
Those Whom The Gods Detest
4th Arra Of Dagon
Permitting The Noble Dead To Descend To The Underworld
Sarcophagus
Lashed To The Slave Stick
Black Seeds Of Vengeance

Report a cura di Andrea 'BurdeN' Benedetti

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