The Dirt: Motley Crue - il Film

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Pubblicato il:27/03/2019
Ebbene, si, ammettiamolo...chi voleva vedere "The Dirt" in quanto film musicale e non invece in quanto documentario di ciò che è stata una delle più oltraggiose rock band degli eighties?
Qui troverete il meglio e sopratutto il peggio della vita dei Crue, ma il tutto raccontato in modo onesto.
Cominciamo col dire che di musica ce n'è ben poca, qualche filmato live dei CRUE ( impersonati dagli attori ) dai Tour di " Shout At The Devil, "Theater Of Pain" e "Dr Feelgood", e ogni tanto in sottofondo qualche loro brano e nulla più e ovviamente la parte del leone l' hanno fatta i classici.
Di depravazione o di vita " over the top" , ce n'è certamente molta in scena, ma senza neanche esagerare.
Ad esempio pensavo ci fossero molte più scene di sesso anche perché leggendo"The Dirt" - il libro- sembrava di essere su un set di un film porno, ad ogni modo ciò che non si vede, lo si intuisce per bene d'altronde "sesso, droga e rock and roll lo hanno fatto tutti, ma i CRUE più degli altri".
Scordatevi anche un film stile Bohemian Raphsody, qui il tutto è molto più crudo ed è proprio questo a mio parere il vero pregio della pellicola, non far sembrare eroiche o da rockstar positive le nefandezze di Nikki Sixx & Co, al contrario i comportamenti autodistruttivi - su tutti la scena dell'overdose di Sixx, davvero impressionante - vengono stigmatizzati come azioni negative, da non emulare
Chi si droga, muore, chi si alza tutti i giorni alle 5 del pomeriggio e tra sniffate di cocaina, scopate e distruzione di camere d'albergo, si getta alle 9 di sera sul palco per due ore d'adrenalina per poi ritornare a fare i festini sino alle 6 del mattino, non può sperare di vivere a lungo
E se ce la fa , lo fa a proprio rischio e pericolo
Certamente un film che fa riflettere, ma che non vuole dare lezioni di vita e che pecca, al limite, di un po' di ingenuità di fondo
Alla fine ciò che rimane veramente, è un'inaspettata umanità dei Bad Boys, lo straziante dolore di Vince per la morte della figlia, la decisione finale di Nikki di chiudere con l'eroina quando dopo essere stato "resuscitato" dall'overdose grazie al solerte intervento di un operatore dell'ambulanza, si ritrova con l'ennesima siringa nel braccio sanguinante e dice a se stesso "ora basta!", la progressiva malattia alle ossa di Mars che lo costringe alla semi-paralisi o l'incidente stradale di Vince Neil con la morte dell'amico Razzle batterista degli Hanoi Rocks, che lo porta, si, in galera ma anche alla disintossicazione.
Il film scorre veloce, non stanca, a volte è esilarante - come quando Tommy Lee completamente fatto, bussa alle porte delle stanze dell'albergo in mutande o le scene con Ozzy Osbourne che sniffa formiche rosse e lecca la pipì sua e di Nikki Sixx dal pavimento di una piscina - sicuramente molte vicende dei CRUE non sono state inserite, anche perché era impossibile concentrare in 108 minuti quasi 20 anni di carriera, ma non temo smentite nel dire che ogni fan dei CRUE uscirà soddisfatto e soprattutto convinto che quella dei loro beniamini non è - forse - una vita desiderabile, alla fine.
Articolo a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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