Malcolm Young, il "riff-maker" è morto

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Pubblicato il:18/11/2017
Ho sempre pensato che Malcolm Young (1953-2017) fosse il vero motore degli Ac Dc, una presenza discreta, sempre alle spalle di Angus e Brian, fianco a fianco con Cliff.
Raramente si avvicinava al fratello e solo in occasione dei chorus, per poi ritornare subito nelle retrovie a macinare riff su riff, a dettare le melodie e i tempi in 4/4 che hanno reso la band australiana una pietra miliare del Rock ed in particolare dell'Hard Rock mondiale. Gli Ac Dc, una delle band piu' coverizzate e copiate, che ha venduto milioni di dischi, che ha riempito gli stadi e le arene di tutto il mondo fino all'ultimo tour "Rock Or Bust" che ha visto ai microfoni Axl Rose, che ha creato canzoni che hanno fatto la storia della ns musica, ma sopratutto che ha usato la semplicità come arma vincente, suonando sempre gli stessi accordi che nessun'altro avrebbe potuto suonare come loro
Gli Ac Dc, al pari dei Motorhead e di pochi altri, sono stati tra i gruppi in grado di unire tutti gli universi del Metal, di avvicinare sotto la stessa bandiera deathsters, blacksters, glammers, punkers, rockers , le t-shirt della band di Malcolm le potevate vedere indossate da chi ascoltava Black come da chi ascoltava Glam e nessuno avrebbe accusato l'altro di "tradimento".

Ecco la più grande eredità lasciata da Malcolm Young, il "riff-maker", l'aver unito tutti sotto l'egida della "buona Musica", quella che oggi tutti noi piangiamo insieme al suo creatore, che non c'è più.
Articolo a cura di Marco ’Metalfreak’ Pezza

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