SpazioRock Festival 2016 power metal edition: intervista a Gaetano Loffredo

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Pubblicato il:20/09/2016

"Alla faccia di chi dice che in Italia e specialmente nel metal c'è solo competizione, rancore e squallido gossip" reprise, qua ci vogliamo tutti bene e soprattutto ci auguriamo che i nostri amici/colleghi che organizzano concerti e festival abbiano grosse fortune e riscuotano soddisfazioni, sapendo nel nostro piccolo (chi ricorda la Night of Glory del lontanissimo 2002?) quanta fatica, dedizione e costanza ci voglia non solo per mettere su spettacoli del genere ma anche per tenere in vita una webmagazine per così tanti anni.
E così sabato è la volta dello SpazioRock Festival 2016, un evento dedicato agli amanti del power metal, che si terrà il 24 settembre sempre al Live Music Club di Trezzo, in Lombardia.

Per presentarvelo abbiamo fatto due chiacchiere con il nostro vecchio amico Gaetano Loffredo, ex penna di Truemetal e dal 2009 creatore proprio di questa realtà che in pochi anni ha saputo giungere ad importanti traguardi e riconoscimenti!

Bene Gaetano, siamo alle porte dello SpazioRock.it Festival 2016, un grande appuntamento a poca distanza da quello di Metalitalia, anch’esso al Live Music Club di Trezzo, che però punta tutto su sonorità classiche, principalmente power metal. Prima di parlare di tutto il resto, come siete arrivati a comporre questo bill di grande impatto ed importanza (peraltro con due date esclusive come Stratovarius e Powerwolf) e come avete deciso di puntare sul power anziché su altri stili?
Ciao Gianluca, è un piacere rispondere alle domande di un collega stimato come te. Il bill dello SpazioRock.it Festival 2016 è frutto di un’opportunità che si è creata in tempi non sospetti. Volevamo partire con un’edizione improntata sull’hard rock ma quando è saltato fuori il nome degli Stratovarius non abbiamo saputo resistere. Devo inoltre aggiungere che il power metal è, a conti fatti, il punto d’incontro dei generi che trattiamo su SpazioRock.it. I nostri lettori hanno accolto a braccia aperte il cartellone del festival dell’edizione 2016, la prima, e noi ne siamo orgogliosi.
SpazioRock.it nonostante sia “relativamente” nuova rispetto agli altri nomi che girano intorno al panorama metal e nonostante sin dal nome si dimostri di più ampie vedute è riuscita in breve tempo ad emergere e stanziarsi come una delle principali. Vuoi parlarci di questi anni di vita e come siete arrivati all’idea di questo primo festival?
Siamo nati nell’aprile del 2009, sette anni e mezzo fa, il giorno del compleanno di Ritchie Blackmore. Io e Marco Ferrari, socio e amico di una vita, avevamo in mente un progetto ben preciso sin dagli esordi, nato tra una birra e una partita a guitar-hero. Tra gli obiettivi prefissati c’era anche quello del festival, finalmente raggiunto. Il brand SpazioRock oggi è stimato e rispettato anche all’estero ma, come si suol dire, abbiamo dovuto sputare sangue per meritarci un titolo ma anche soltanto una domanda come la tua. E lo abbiamo fatto bruciando i tempi, vero, cercando di mantenere sempre alta la qualità della nostra proposta e realizzando concretamente idee. L’interesse è cresciuto in modo direttamente proporzionale al pubblico, che è cresciuto giorno dopo giorno. Come detto, il festival era programmato da anni e non è uno sfizio, ma un obiettivo primario a carattere pluriennale.

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Il fatto che, come dicevamo prima, già il nome SpazioRock affronti un panorama musicale molto più vasto può farci pensare che nel futuro possiate organizzare qualcosa che non necessariamente abbia a che fare col metal o siamo fuori strada?
Lo slogan “Power Metal Edition”, ben evidente sulla locandina del festival, è piuttosto indicativo. In una intervista dello scorso anno realizzata per RockTv abbiamo definito SpazioRock.it come quel magazine che può permettersi in home page una recensione dei Beatles e uno speciale sui Cannibal Corpse. In un mondo per così dire “perfetto” ci piace definire ROCK, nel senso più ampio del termine, entrambi i gruppi. Non escludiamo perciò edizioni che nulla abbiano a che vedere col metal anche se devo confessarti che la risposta dei power metaller alla “chiamata alle armi” è stata eccellente.
Per quanto riguarda la location vi siete affidati ad una certezza come Il Live di Trezzo, avete valutato anche altre opportunità o fin dal primo momento avete puntato su di loro?
Il Live di Trezzo è un locale attrezzato che ti consente di organizzare un evento della durata di 10 ore e che non ti costringe, data la sua ampia zona esterna, a viverlo rinchiuso in quattro mura. A questo aggiungi il personale estremamente disponibile e competente, parcheggio e gli impianti. Non abbiamo avuto dubbi sin dall’inizio di questa avventura: avremmo valutato altre opzioni soltanto se non fossimo riusciti a trovare un accordo con il Live Club. Non ce n’è stato bisogno.
Ogni band avrà il proprio spazio per il meet & greet con il pubblico, avete – senza voler svelare nulla in particolare – programmato anche qualche sorpresa per gli spettatori? Tipo Gaetano sul palco ad introdurre il tutto tipo mega incontro di boxe negli Stati Uniti?
Eheheeh non c’è nessun presentatore se è quello che mi stai chiedendo, e in ogni caso avremmo optato per una splendida donzella che avrebbe certamente fatto miglior figura del sottoscritto. In realtà i gruppi avranno una presentazione, ma lascerò che lettori di Metal.it lo scoprano in loco. Oltre ai Meet&Greet gratuiti e pubblici, nei mesi che hanno preceduto il festival abbiamo offerto una quantità industriale di premi sui nostri canali ufficiali. Vinili, dischi autografati, t-shirt ufficiali, libri, la possibilità di accedere (gratuitamente) all’area rialzata del Live di Trezzo per meglio seguire i concerti, tour del backstage per godere di quella parte nascosta che normalmente non si vede… e tante altre cose che ora dimentico. In loco ci saranno diversi stand di dischi, libri, oggettistica, e la possibilità di mangiare e bere comodamente seduti, come se fossimo ad un mini Open Air. E’ la prima edizione, speriamo di accontentare tutti, noi ci siamo impegnati a fondo.
Solita domanda, visto che ci siamo passati anche noi, quanto è stato difficile organizzare il tutto? Anche da voi è andato tutto liscio come l’olio o ci sono state delle difficoltà o situazioni particolarmente antipatiche da risolvere?
Difficile no, impegnativo si. Permettimi di presentarti l’agenzia che ha reso possibile tutto questo, Truck Me Hard: aver affidato la parte tecnica a ragazzi così esperti è stato un vantaggio non indifferente. Abbiamo unito le forze contando sulle esperienze e le capacità di ognuno di noi, ci siamo suddivisi i compiti e abbiamo affrontato i problemi (perché quando meno te lo aspetti arrivano) uno alla volta, è stato un brainstorming continuo con Aldo Lonobile e Marco Pastorino che ci ha fatto crescere tutti, come persone e come professionisti. Al momento posso dirti che non è andato tutto liscio come l’olio ma anche che, evidentemente, non abbiamo dovuto affrontare situazioni particolarmente spinose. Tutto risolvibile con grande impegno e massima serietà.
Qual è la tua giornata tipo, inerente SpazioRock ovviamente? Quanto tempo ed energie ti porta via e quando hai lanciato questa nuova avventura la immaginavi proprio così o avevi in mente qualcosa di diverso?
Di recente ho detto a qualcuno che se potessi tornare indietro non lo rifarei. Poi ci ho ripensato perché in fondo scrivere di musica e viverla di continuo è la mia più grande passione: nemmeno io so come sia riuscito a far convivere tutti i miei impegni e i miei interessi perché ho una famiglia con 2 bimbi piccolissimi, un lavoro a tempo pieno, la direzione editoriale del magazine, il festival, ho scritto due libri (uno in uscita in esclusiva proprio al festival) e parlo con un milione di persone tutti i santi giorni. Posso quantificarti il tempo che spendo per dormire ma non quello in cui lavoro… perché lavoro anche mentre dormo credo. Ma non è mai stato sprecato, non un singolo minuto. Devo anche dirti che ci sono tantissime persone che meritano di essere ringraziate, gente che lavora tutti i giorni per me, per noi, per il magazine, per l’obiettivo, per il sogno. Lo farò privatamente e pubblicamente al momento giusto.
Sei nel mondo del music business ormai da molti anni, prima da collaboratore poi da direttore attuale di SpazioRock.it, quanto è cambiato il tutto da quando sei entrato ed in cosa? Qual è la parte che ti piace meno di questo microcosmo? E, soprattutto, quanto è cambiato il ruolo delle “webzine” in questi anni? Ritieni che facebook o altri social abbiano un po’ soppiantato il nostro ruolo o no, questo diciamo sullo spunto dei vostri fan su facebook in rapporto alla vecchia concezione dei forum. E voi avete deciso di “reinventarvi” in questo o tenete un atteggiamento sempre piuttosto classico a riguardo?
Questa è davvero un’ottima domanda. Io ho cercato di adeguarmi e di stare al passo coi tempi. Tanti anni fa lasciai il mio primo grande amore, Truemetal.it, proprio a causa del fatto che ci si ostinava a seguire una linea editoriale che aveva ormai fatto il suo corso. Ero un felice (ma rognoso) redattore, oggi sono direttore editoriale, vero, ma ti confesso che un po’ mi manca fare il redattore: meno grane, meno responsabilità, più tempo libero. Ma anche meno soddisfazioni. Grazie a quel magazine ho trascorso anni felici e imparato tantissimo, poi con Marco, che era il mio braccio destro a quei tempi, abbiamo intrapreso una nuova direzione cercando di prendere il meglio da quell’esperienza e di aggiungere idee nuove. Non ritengo affatto che i social abbiano soppiantato il ruolo delle webzine anzi, sono un perfetto corredo e non a caso prima ho parlato di “brand”. Oggi un web-magazine va visto come un insieme di canali che alimentano il potere mediatico di un unico brand. E a tal proposito giro io a te una domanda. Fatto salvo che ai lettori interessino qualità, aggiornamenti ed esclusive… secondo te ad artisti, promoter, organizzatori di concerti, addetti al settore… interessano i numeri di un sito oppure i numeri globali offerti dal brand, social compresi? I nostri numeri su facebook confermano la voglia costante di “reinventarci”, esattamente come hai detto tu. Non siamo mai stati per l’atteggiamento classico e mai lo saremo… è deleterio perché annoia i ragazzi che oggi vogliono ogni giorno qualcosa di nuovo.
Prima di lasciarti con la mia personale rosicata dato che non potrò assistere allo show di tante band che adoro (Iron Savior in particolar modo che non ho mai avuto modo di vedere on stage), lascio a voi le ultime parole, ringraziandovi per il tempo che ci avete concesso ed invitando tutti i nostri lettori ad un evento davvero interessante e da non perdere come lo SpazioRock.it Festival 2016! A presto!
Intanto sono a ringraziare io te per lo spazio Gianluca! Mi spiace sapere che non ci sarai, se non ricordo male sei un assiduo ascoltatore del genere. Ringrazio Metal.it per averci aiutato a diffondere questa prima edizione del festival e tutti i lettori che vorranno partecipare ad un evento creato a misura di fan. Prima di organizzarlo ci siamo posti la domanda “cosa desidera un fan del power in un festival power”? La risposta ve la daremo il prossimo 24 settembre, e concludo dicendoti che stiamo lavorando alla seconda edizione. Un saluto a tutti!
Articolo a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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