Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2008
Durata:44 min.
Etichetta:Massacre
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. MASSACRE MOUNTAIN
  2. THRASH SPEED BURN
  3. IN MORTAL FEAR
  4. CRUCIFIXION
  5. DEMON'S GATE
  6. HANGMAN
  7. EVIL OMEN
  8. BETRAYAL
  9. THE PUNISHER
  10. ROT THE DEVIL KING

Line up

  • John Ricci: chitarra
  • Kenny Winter: voce
  • Rob "Clammy" Cohen: basso
  • Rick Charron: drums

Voto medio utenti

Inutile fare presentazioni. Se non conoscete gli Exciter, avete sbagliato genere e portale.
Dopo la dipartita di Jacques Belanger, il sostituto del mai del tutto dimenticato Dan Beehler, gli speed masters canadesi si sono fermati per tre anni, hanno faticato a trovare un degno successore dietro al microfono e si ripresentano oggi nel 2008 con una veste diversa rispetto a quella che indossavano in "The Dark Command", risalente ormai a nove anni fa.
Sì, perchè gli Exciter, o meglio dire John Ricci, che in quasi trentanni ormai di attività non si sono mai fermati per davvero, hanno lasciato da parte le incursioni thrashy e rocciose mostrate verso la fine del secolo scorso, per ributtarsi in un amarcord del sound che li rese unici e impareggiabili dal 1983 al 1985.
Tagliente, violento, ruvido e letale, questo "Thrash Burn Speed" potrebbe essere datato 1985 ed essere il disco che sta tra un "Violence and Force" e "Long Live the Loud" a livello cronologico. La produzione volutamente vintage, il riffing tipicamente exciteriano ed ora anche la voce, perfettamente retrò, di Kenny Winter sono il mix decisivo per farci fare un tuffo nel passato indietro di venti anni esatti. "Massacre mountain" o "The Mortal Fear" sono quanto si chiede agli Exciter e nulla più: niente inflessioni alla modernità, niente concessioni ai trend, ma solo un esercizio di stile in un genere e sound che loro stessi hanno creato e che ha fondamentalmente influenzato tutto ciò che sarebbe venuto nel campo del thrash dal 1983 in avanti.
Inutile fare paragoni con le gemme degli esordi: questo lavoro non può reggere il confronto, per tensione e feeling. Quegli album furono rivoluzionari e vanno capiti e contestualizzati, e per la loro unicità non possono e non potranno mai essere qualitativamente avvicinati.
Certo, le critiche sono prevedibili: che senso ha rifare un disco in stile '80 quando possiamo goderci ancora i polverosi vinili di "Heavy Metal Maniac", "Long Live the Loud" e "Violence and Force"? Nessuno, in effetti. Questo è un album che non ha alcun significato se non per chi con quei lavori ci è cresciuto e che ancora si commuove con il sound più metallico e tagliente degli Exciter dell'era Beehler. Per tutti gli altri questo "Thrash Burn Speed" sarà solo un album prodotto male, che suona vecchio e che propone la solita poltiglia trita e ritrita. Proprio tutti i motivi per cui un vecchio nostalgico come me ne impazzisce.
Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa
Grand Come-back

ancora grandioso speed classico con un tocco fondamentale di modernità nella produzione.

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