Copertina 9

Info

Anno di uscita:2007
Durata:61 min.
Etichetta:Inside Out
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. OCULUS EX INFERNI
  2. SET THE WORLD ON FIRE (THE LIE OF LIES)
  3. DOMINATION
  4. THE SERPENT’S KISS
  5. PARADISE LOST
  6. EVE OF SEDUCTION
  7. THE WALLS OF BABYLON
  8. SEVEN
  9. THE SACRIFICE
  10. REVELATION (DIVUS PENNAE EX TRAGOEDIA)

Line up

  • Russell Allen: vocals
  • Michael Romeo: guitars
  • Michael Pinnella: keyboards
  • Michael LePond: bass
  • Jason Rullo: drums

Voto medio utenti

Semplicemente perfetto. Dopo quattro lunghi, snervanti anni di attesa, eccovi servito un fottutissimo cazzotto nello stomaco targato Symphony X. I maestri del power/prog sono tornati, ed è ora che i sorci tornino a nascondersi, ché non si balla più.
Il settimo lavoro della band del New Jersey è un concentrato di potenza, rabbia, forza, classe che non sposta di molto il discorso sonoro fin qui intrapreso. Se vogliamo, a dirla tutta, sono state rispettate le previsioni che hanno preceduto il nuovo album: nelle interviste, infatti Michael Romeo già da tempo parla di “un album molto più heavy dei precedenti”, di “una svolta verso la potenza sonora”. Detto, fatto.
Cominciamo dal packaging: l’edizione limitata, che mi trovo tra le mani, è semplicemente stupenda: la copertina, così come tutte le meravigliose illustrazioni all’interno, richiamano la storia del Paradiso Perduto e degli Angeli che furono cacciati, con uno stile tra il cyber ed il fantasy, intessendo così una sorta di sotto-trama tra le tracce dell’album, che comunque un concept NON è. Bellissima l’apertura ‘a croce’ del cd, che tra l’altro ci riserva un bonus dvd di 50 e passa minuti con esecuzioni live e mille piccole chicche.
Ma andiamo al succo: un’intro strumentale, breve e estremamente sinfonica, come da copione, i cori in latino, il tempo di farsi venire i brividi e l’acquolina in bocca, che si alza il sipario e si parte: “Set the world on fire” è semplicemente l’emblema di questo “Paradise Lost”, con un riffing davvero benedetto da cielo, un ritornello indelebile, un Jason Rullo assolutamente devastante nelle sue parti di batteria, ed un tale RUSSELL ALLEN che fa semplicemente impallidire chiunque gli si possa accostare per un confronto. Il singer americano è potente, pesta sull’acceleratore soprattutto sul cantato ‘sporco’ senza mai perdere una nota, caricando ogni brano di un’energia e di una “botta” che, veramente, in alcuni momenti ti viene da mettere il ditino sul REW per riascoltarsi qualche passaggio. Sorretto da una sezione ritmica al fulmicotone, e da un Mike Romeo in assoluto stato di grazia, Russell ci regala una delle più strabilianti prestazioni della sua carriera, andando dal suo tipico cantato sporco al limite del quasi-growl (!!!), a degli acuti forse mai raggiunti prima, spruzzi di classe cristallina: ascoltare per credere “The Walls of Babylon” o la anthemica “The Serpent’s Kiss”, brano peraltro scelto come apripista promozionale per il cd. Non mancano, ma sono ben incastonati e ‘controllati’ i momenti più dolci: “The Sacrifice”, struggente ma mutaforma nel suo incedere in crescendo, e la stupenda title-track, vera eredità di brani come “Candlelight Fantasia”, dove finalmente Pinnella può sfoggiare un uso sapiente delle sue tastiere (mai in secondo piano su questo disco, come invece molti temevano o erroneamente ammettono: in fase di arrangiamento dei pezzi Pinnella è sicuramente più presente che in “The Odissey”). Ma, ragazzi, quel che ci rimane da ascoltare non fa prigionieri: “Domination” attacca con un riff sulle corde di LePond, per poi esplodere con una potenza devastante; “Seven” è uno dei brani migliori del lotto, con delle tirate di batteria davvero fuori controllo ed un chorus da applausi. Una delle novità più rilevanti riguarda, invece, il lavoro di Romeo, che, se possibile, preferisce cesellare la struttura-canzone, ritagliandosi con più cura i suoi spazi sacri per degli assoli davvero al limite dell’umano, ma non eccedendo in prolissità ed in autoesaltazioni chitarristiche; non è un caso che su “Paradise Lost” non figuri nessuna track da 20 e passa minuti, dopo tanti anni. Non che la cosa dispiaccia, se si tratta di pezzi come “Divine wings of tragedy”, intendiamoci; ma, quanto a gusto, l’iperveloce Romeo non fa che progredire, davvero impressionante. In chiusura, proprio per ristabilire un collegamento con il passato, la stupenda “Revelation” ci saluta con il main riff di “The Accolade”… quasi una part III, insomma, anche a leggere il testo, e una chiusura migliore non poteva esserci per un disco che, fino all’ultimo secondo, sa sorprenderti e deliziarti. Roba d’altri tempi.
Insomma, i Symphony X hanno tirato fuori l’album che la fan-base sognava da tempo, con una strizzatina d’occhio al lato più potente ed esplosivo del loro DNA. Nessun paragone con “V”, quindi, ma il sound è, innegabilmente, intatto e puro, senza il minimo calo di tono. “Paradise Lost” è davvero una bomba sonora di 60 minuti e spicci… e adesso voglio proprio vederli, sui palchi dei Dream Theater… stavolta LaBrie e soci si sono scelti un gran bel compagno di viaggio, al limite dello ‘scomodo’… staremo a vedere. IMPRESCINDIBILE.
Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino
Il buon vino migliora col tempo

Gli album, dei SX hanno bisogno di tempo per svelarsi nella loro interezza, e questo più di altri, visto che introduce nuovi elementi di metal iper tirato e compresso. Meno variegato del suo predecessore, ma ricco di ottimi spunti e incredibili songs. Gli album dei SX hanno il pregio di farsi apprezzare al meglio dopo due, tre anni... insomma invecchiano veramente bene!

Commento

Bel disco...

scarsa originalità, ma ottime canzoni

i Symphony X cominciano in effetti a ripetersi qualche volta di troppo,ma lo fanno sempre con una classe immensa, e con brani in ogni caso ispirati e coinvolgenti, tra i quali spiccano Set The World On Fire, Serpent's Kiss, Revelation e la title-track, forse la loro ballad più bella di sempre. In definitiva un buon disco, ma non certo un capolavoro.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 29 apr 2009 alle 14:13

...rispetto a the odyssey c'è qualcosa in meno..ma loro per me si possono permettere tutto :Q_ visti dal vivo sono una cosa incredibile...Romeo mentre suona parla con gli altri della band...:°D...grandi Symphony!!! \o

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