Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2023
Durata:55 min.
Etichetta:Prosthetic Records

Tracklist

  1. EXORDIUM
  2. WAR VESSEL
  3. NOCTURNEOUS
  4. SKYBREAKER
  5. GEMINI
  6. DECEMBER FLOWER (IN FLAMES COVER)
  7. PROMETHEAN FIRE
  8. STAR OF EXTINCTION
  9. PARADIGM SHIFT
  10. THE PILLARS OF CREATION
  11. ACROSS THE AEONS
  12. CADENCE OF SORROW

Line up

  • Paul Fuzinski: bass, vocals
  • Jayson Cessna: drums
  • Derik Smith: guitars

Voto medio utenti

Gli Astralborne nascono nell'Ohio (che, come i baskettari sapranno, è lo stato che ha dato i natali a LB James ed a S. Curry) nel 2018 e nel breve volgere di un lustro hanno pubblicato il debut "Eternity's End" (autoprodotto nel 2019) e, grazie alla Prosthetic Records, il successore "Across the Aeons" nel 2023 (oggetto delle righe che seguiranno).

Il trio - Paul Fuzinski basso e voce, Jayson Cessna batteria e Derik Smith chitarra - è interprete di quel death melodico fortemente imbevuto di power metal (specialmente nelle linee di chitarra e nell'incedere epicheggiante della sezione ritmica) portato avanti da band quali Voices of Ruins, Battlesword ed Imperanon (per buttare lì qualche nome) dopo aver raccolto il testimone da Children of Bodom, Kalmah e Norther.
Nulla di nuovo - come si evince - ma tanta sostanza e qualità, percepibile anche ad un ascolto distratto alle 12 tracce del disco.
Proprio le canzoni sono la vera forza di "Across the Aeons": dirette, tirate e senza tanti orpelli (rispetto ai gruppi nominati poco fa non esistono parti sinfoniche), regalano un assalto sonoro continuo con rari interludi acustici.
I riff portanti di Derek Smith sono ESATTAMENTE come ci si aspetta un amante del genere: violenti ma con spifferi di melodia pronti ad erompere puntuali ed il growl di Fuzinski (anche se a volte monocorde e sporcato da filtri forse eccessivi) non ha nulla da invidiare ad ugole più blasonate.

La bellezza di questo disco risiede nella sua capacità di scorrere fluido e piacevole durante tutto l'ascolto senza che si avvertano incertezze o filler; se dovessi segnalare i picchi indicherei le cupe atmosfere oniriche di "Nocturneous", la suite "Across the Aeons" con i suoi cambi di ritmo e la sincopata "Skybreaker".
Capitolo a parte merita la cover di "December Flowers" degli In Flames, interpretata con rispetto, ammirazione e gusto.
E credetemi: essendo uno dei miei brani preferiti di sempre l'ho sezionata con cura maniacale.
Astralborne: un altro gruppo da "attenzionare" nel futuro!

Astralborne - "Nocturneous"

Recensione a cura di Alessandro Zaina

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