Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2023
Durata:46 min.
Etichetta:Tragedy Productions

Tracklist

  1. FUNERAL FOR MY HOME
  2. BURDENED BY GRIEF
  3. I KNEW THAT JOY WOULD DIE
  4. BECOMING FLESH AND BONE
  5. TWO YEARS OF GRIEF
  6. CAN’T HIDE FROM PAIN
  7. FROM MY BLOOD, I BRING YOU HOME
  8. MY LIGHT DIES (BONUS TRACK)

Line up

  • Sergio González Catalán: all instruments, vocals

Voto medio utenti

L’universo non avrà mai fine, perché proprio quando sembra che l’oscurità abbia distrutto ogni cosa, e appare davvero trascendente, i nuovi semi della luce rinascono dall’abisso.
(Philip K. Dick)

Sergio González Catalán ha pubblicato l'incredibile cifra di 7 album dalla fondazione del suo progetto atmospheric death/doom RISE TO THE SKY nel 2019, sforzo quasi incomprensibile se si pensa che 5 di essi hanno visto la luce dal 2021!
Ma se i primi tre dischi erano usciti a distanza "umana" di un anno l'uno dall'altro, "Per Aspera ad Astra", "Every Day, a Funeral" e "Stay with Me When You're Gone" hanno richiesto solamente 1 anno solare di lavori; qual è stato il catalizzatore di tanta ispirazione? Che cosa può aver provocato l'urgenza di mettere in musica le propri emozioni?
Considerando il genere proposto da Sergio sia con i Rise to the Sky che con i Winds of Tragedy la risposta poteva essere solo un evento traumatico, nello specifico la morte del padre avvenuta nel 2021.

"Two Years of Grief" chiude il cerchio: non solo perchè contiene alcuni dei brani più toccanti e profondamente personali che Sergio abbia mai scritto (l'agalloch-iana "Funeral For My Home" e "I Knew That Joy Would Die" con i suoi rimandi ai My Dying Bride) ma soprattutto perchè lascia filtrare i primi timidi bagliori di luce, le prime avvisaglie dell'alba in grado di squarciare il velo di tenebra che ha avvolto "i due anni di dolore" appena trascorsi.
Tutto il messaggio del nuovo album è contenuto nella lunga ed emozionante suite "From my blood I Bring You Home": dopo la morte del padre Sergio ha potuto dare il benvenuto in questo mondo a suo figlio, attraverso il suo sangue l'ha portato a casa e tutto il disco racconta la sua storia.
Naturalmente lo fa in pieno stile Rise To The Sky, nessuno si aspetti marcette allegre o merrie melodies: lunghe e disperate partiture di chitarra, melodie ipnotiche e dolenti, parti vocali ruggenti ed aspre intrecciate a delicati passaggi di archi, interludi sussurrati e toccate acustiche.
Meravigliosa - ed a posteriori comprensibilissima - l'eterea e delicatissima ninna nanna del brano completamente acustico cantato da Natalia Drepina (regista del video di "Sleepwalkers" dei Draconian) "Two Years of Grief".
Una luce si è spenta nel dolore, una nuova luce è apparsa per trasformare quel dolore in una dolce malinconia: "Two Years of Grief" è di gran lunga il miglior disco dei Rise to the sky e sarà importante termine di paragone per i prossimi lavori che verranno.

Rise To The Sky - "Two Years of Grief"




Recensione a cura di Alessandro Zaina

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