La mia predilizione per i discorsi, gli annunci e altre campionature di voci narranti, accanto e mischiate, al resto del prodotto metallico continua...
Vi porto in fondo alla Francia, rispetto alle Alpi, in alto a sinistra: in Bretagna.
Nei villaggi, dove ultimamente, spopola il rituale folk delle danze tradizionali e, dove secoli prima, le intensità poetiche contribuivano a forgiare la magia della cultura "europea".
Remoti canti tra terra e cielo, frattalesche penisole, villaggi incantati e fari scolpiti nei blu restano sovrani legittimati dai mari e dai sentieri di terra.
La musica dei nostri è accattivante e fruibile. Anche se urlata.
Meshuggah e Goira rimangono, forse, i musi ispirativi sebbene i LivHzuena suonino un altro death: rotondo e gommoso. Come i sopracitati ricercano temi profondi.
Il death melodico è reso vettore e non fine dell'espressività dei portatori di
'Quantic quake monster'.
Salta ai timpani il drumming esuberante, a tratti esagerato, di Olivier che mi ricorda lo sforzo che dovetti impiegare per trattenere le smanacciate in Blood Mountain dei Mastodon.
Sia chiaro che qui la proposta è meno tagliente e mancano le splendide ridondanze chitarrische degli statunitensi.
In Dark Mirror Neurons si strazia la biologia nella speranza che le obliterazioni tecnocratiche non arrivino all'anima.
Si sente e si tocca la densa emulsione della casa francese: l'etichetta collettiva klonosphere. Formata da membri di varie bands, prosegue con sobria serietà editoriale a propagandare e a coagulare gruppi pesanti e pensanti.
(Conoscete "The Eternal Light Of The Unconscious Mind" ?).
La combo klonosphere/Season of Myst azzecca un buon colpo e fa scuola.
I 5 in questione evocano intime relazioni tra 'umano e cosmico' e consacrano solenni attitudini nella triade conclusiva
Quantic quake monster
Void
Dark Mirror Neurons

Voto sei e mezzo e si consideri che le prime canzoni saranno dimenticate