Copertina 5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2023
Durata:40 min.
Etichetta:Great Dane Records

Tracklist

  1. SILO
  2. WASTELANDS
  3. JUSTICE AND GLORY
  4. ONLY SNAKE HERE IS YOU
  5. ALIVE AMMUNITION
  6. BRING ME THE WAR
  7. CONQUERING THE GODS
  8. ICON OF DESTRUCTION
  9. OBEY AND PERISH
  10. KINSLAYER
  11. THIS IS WHERE I FELL

Line up

  • Aki Laaksola: guitars
  • Tohtori Mäkitalo: guitars
  • Ville Yrjölä: vocals
  • Mikko Orava: drums
  • Henri Leppänen: bass

Voto medio utenti

Terzo album in carriera per i finlandesi Shrapnel Storm che, nati nel 2006, hanno cominciato ad avere un'attività discografica più intensa solo una decina di anni dopo, con la pubblicazione del loro primo album 'Mother War'. La proposta del quintetto è un death metal misto a groove, molto diretto, semplice, senza particolari orpelli o giri di parole, che in alcuni casi può essere sicuramente una soluzione ben adatta, ma in altri può essere una trappola in cui si rischia di cadere da soli e, purtroppo, questo è ciò che è accaduto. Perchè nonostante 'Silo', con i suoi 40 minuti di durata (come anche del resto erano i due lavori precedenti) abbia dalla sua pezzi che in generale non oltrepassino i 4 minuti di durata, fatta eccezione per la finale 'This Is Where I Fell', è il songwriting a fare acqua da tutte le parti.

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Il problema più grande è, come spesso capita di fronte ad album del genere, è l'eccessiva somiglianza tra una canzone e l'altra. Prendo ad esempio 'Bring Me The War', molto Sodom style di cui immediatamente ci si ricorda del ritornello, ma terminato l'ascolto termina anche il ricordo di ciò a cui si è tentato di prestare attenzione, rischiando di passare poi a 'Kinslayer' che ha un ritornello estremamente simile. 'Wastelands' non riesce a rimanere impressa a causa di un inceere veramente troppo banale e già sentito, e se come detto la questione più grave è la similarità generale, un altro punto da segnalare è il growl senza mordente di Ville Yrjölä che pur provandoci non riesce a far decollare pezzi che in teoria potrebbero anche funzionare come 'Obey and Perish' o 'Only Snake Here Is You' che ha un bel tiro, e neanche la produzione aiuta spompando le chitarre e affossando tutti gli altri strumenti.

Nulla di nuovo all'orizzonte quindi, e non metto in dubbio che ad alcuni questo tipo di musica suonata in questo modo possa anche piacere, ed essere messa come sottofondo mentre si fa altro, ma alla fine con cosa si rimane? Penso che la risposta venga da sè.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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