Speedwhore - Visions Of A Parallel World

Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2023
Durata:38 min.
Etichetta:Dying Victims Productions

Tracklist

  1. MATRIARCH
  2. LION'S GATE
  3. CLUTCH OF THE SEA
  4. HOLOGRAM
  5. GOLGOTHA
  6. HEIR TO THE RUBY THRONE
  7. DECRYPTED PROPHECIES
  8. THE LAST BULWARK OF MAN
  9. VISIONS OF A PARALLEL WORLD

Line up

  • Marcel: drums
  • Alex: guitars
  • Tim: guitars, bass, vocals
  • Leo: guitars

Voto medio utenti

Ed effettivamente sembra proprio di entrare in un mondo parallelo, durante l'ascolto di 'Visions Of Parallel World', nuovo album dei tedeschi Speedwhore, che si ripresentano di ben 7 anni di assenza, dove comunque non sono stati prettamente in silenzio assoluto. Un EP qui, un paio di singoli qua, insomma i lavori per questa nuova fatica sono andati avanti, seppur con graduale lentezza, ma alla fine eccoci qui a discuterne. Parlavo di un mondo parallelo, e infatti quello che ci troviamo ad ascoltare è uno speed/thrash metal volutamente retrò, ma stavolta suonato e prodotto in maniera pressochè ottima. Se infatti il problema della maggior parte di queste release non era forzatamente la passione che le singole band mettevano dentro il disco, ma una produzione eccessivamente caotica e non omogenea, e dove sopratutto le canzoni erano difficilmente distinguibili l'una dall'altra, stavolta i Speedwhore smentiscono il tutto.



E' un disco che farà le gioie di amanti dei primissimi Slayer, Exciter, Razor,o di chi preferisce i Running Wild quando ancora non avevano ancora salpato l'ancora diventando provetti pirati. Impossibile non lasciarsi conquistare dalla veloce 'Lion's Gate', rozza ma piena di amore per gli 80's, e un po' tutto l'abum viaggia su queste coordinate, prendendo ad esempio la parte finale di 'Golgotha' con uno duello fra basso/chitarre molto maideniano, ma rivisto in un'ottica più grezza. Qua e là ci sono dei rallentamenti con l'uso di tastiere per creare la giusta atmosfera, mai troppo eccessive, come in 'The Last Bulwark Of Man', mentre con 'Clutch Of The Sea' ci si trova davanti ad un ritornello impossibile da non ricordarsi, merito anche dell'ottimo riffing. A voler trovare dei difetti, ed essere eccessivamente bacchettone, l'unico neo potrebbe esser dettato dalla Titletrack finale, che non necessitva di essere più lunga del normale (almeno rispetto agli altri pezzi presenti), una sforbiciata qua e là non avrebbe fatto male.

Ci troviamo però, peli nell'uovo a parte, davanti a un disco che finalmente non fa pensare che l'occasione poteva essere raccolta se solo si fosse pensato meglio al suono generale, ai riff pressochè identici, o altro. No, 'Visions Of A Parallel World' nei suoi 40 minuti scarsi assolve a tutto ciò che gli viene richiesto. Speriamo non si debbano attendere altri 7 anni per un successore.

Recensione a cura di Francesco Metelli

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