Copertina 7,5

Info

Anno di uscita:2023
Durata:47 min.
Etichetta:Fireflash Records

Tracklist

  1. DOWNFALL OF MANKIND
  2. CULT OF THE MACHINE
  3. ORDER OUT OF CHAOS
  4. INVISIBLE QUEEN
  5. ALTERNATIVE REALITY
  6. THE NEW NORM
  7. VISIONS IN RED
  8. OUTCASTS
  9. FORCES GREAT AND HIDDEN
  10. TOO FAR GONE
  11. DEPERSONALIZED
  12. THROUGH THE VEILS OF SLEEP

Line up

  • Sabina Classen: vocals
  • Peter Geltat: guitars
  • Thomas Neitsch: bass
  • Gerd Lucking: drums

Voto medio utenti

Quando si pensa al Thrash Metal teutonico, i primi nomi che vengono in mente sono quelli di Destruction, Kreator e Sodom, ma dietro di loro c'è sempre stata una nutrita e ribollente schiera di gruppi di qualità e spessore.

Tra queste realtà spiccavano gli Holy Moses, che si erano formati nel 1980, quindi prima delle band succitate, anche se poi di tutte e tre erano arrivate all'esordio discografico prima della formazione fronteggiata, all'epoca, da Sabina e Andy Classen. "Queen of Siam" usci, infatti, nel 1986 e di quella line-up oggi rimane solo Sabina Classen, che ha annunciato che con "Invisible Queen" l'avventura degli Holy Moses si chiuderà definitivamente, dopo erano già stati messi in stand-by dal 1994 sino al 2000.

E così è con un po' di tristezza che mi approccio a "Invisible Queen", ma non c’è nemmeno in tempo di far scendere due lacrime, che si viene subito travolti dalla violenza di "Downfall of Mankind" e non gli è da meno la successiva "Cult of the Machine" con una Sabina aggressiva e talvolta al limite dell'isteria, nel suo caratteristico alternare passaggi in screaming ed altri più grevi e profondi. Ma non si tratta di caso, il resto dell'album è all'altezza a livello di aggressività dell'accoppiata iniziale. Certo la chitarra di Peter Geltat si ritaglia qualche momento meno esasperato nell'assolo di "Order Out of Chaos", mentre la groovy "Alternative Reality" si avvia lenta e doomeggiante, ma solo per pochi istanti e poi cede il passo al frenetico techno Thrash Metal schizzato che contraddistingue gli Holy Moses dal loro comeback nel 2001, con l'EP "Master of Desaster". È il drumming di Gerd Lucking ad incalzare le brutali "The New Norm" e "Visions In Red" ma anche il Thrash più vecchia maniera di "Outcasts", "Depersonalized" e della conclusiva "Through the Veils of Sleep", rallentata e al contempo feroce.

Gli Holy Moses, e soprattutto Sabina Classen, hanno dato tutto quello che avevano nella loro carriera, tra alti (tanti) e bassi (pochi), ed ora "Invisible Queen", pur senza eccellere, conclude più che degnamente la loro avventura. Certo, mica si poteva pensare di chiudere un percorso musicale durato più di quarant'anni con un'uscita scadente, no?

Da sottolineare come alle registrazioni di "Invisible Queen" abbia in parte contribuito anche Andy Classen e come nella versione Limited Edition venga incluso un secondo dischetto dove ritroviamo tutti e dodici i brani dell'album interpretati da degli special guest, tra quali spiccano Tom Angelripper, Bobby "Blitz" Ellsworth, Jens Kidman e Andreas "Gerre" Geremia.

"The Stars Are Disappearing in the Sky...
The Queen of Siam Won't Die"



Recensione a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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