Copertina 6

Info

Genere:Power Metal
Anno di uscita:2022
Durata:51 min.
Etichetta:Nuclear Blast

Tracklist

  1. DELIVER US FROM EVIL
  2. DAMNATION
  3. SECRETS OF THE AMERICAN GODS
  4. VIOLENT SHADOWS
  5. LIFE BEYOND THE SPHERES
  6. ARCHITECTS OF DOOM
  7. LET IT BE NO MORE
  8. BLOOD OF THE ELVES
  9. DESTINY

Line up

  • Hansi Kürsch: vocals
  • André Olbrich: guitars (lead), guitars (acoustic), guitars (rhythm)
  • Marcus Siepen: guitars (rhythm), guitars (acoustic)
  • Frederik Ehmke: drums

Voto medio utenti

Ad otto anni da quel "Beyond the Red Mirror" che per chi vi scrive fu un intollerabile atto di presupponenza, otto anni a spingere sempre di più sul lato orchestrale, sinfonico, barocco (con risultati discutibili, peraltro), i Blind Guardian rinascono, si ridanno una nuova direzione e inaugurano una nuova era con "The God Machine". Più asciutto, più cattivo, più appoggiato ai fasti speed-metal degli esordi, questo è un album in cui la creatura di Hansi Kürsch cerca di scrollarsi di dosso l'aura ormai stantia di band pomposa e inutilmente prolissa; questo album spinge sull'acceleratore, tirando fuori riff e drumming cattivissimi, con i soliti testi curati, ma limitando le orchestrazioni a pochi momenti ben soppesati, senza appesantire canzoni che, al contrario, fanno dell'aggressione sonora la loro quota.

Tutto bene, dunque? No. La qualità media di questi pezzi non è alta, e se è vero (come è vero, almeno per il sottoscritto) che l'album guadagna qualcosa dal terzo ascolto in poi, è altrettanto innegabile che manchino i ritornelli indimenticabili, le melodie che ti catturano, anche se quello che resta è decisamente meno peggio di quanto mi immaginassi. L'opener "Deliver Us from Evil", per esempio, non è affatto male, ma ad essa seguono pezzi potenti ma un po' troppo anonimi come "Damnation" o il lungo mid-temposo "Secrets of the Amerigan Gods", liberamente tratto dal lavoro di Neil Gaiman, ma davvero pesante da digerire, e parliamo di 7 minuti e mezzo; bei tempi, quando ci si beveva come un bicchiere d'acqua sberle di 20 e passa minuti!
Niente, è così, pezzo dopo pezzo, fino a toccare picchi di fastidio con brani come "Let it Be No More" o "Blood of the Elves", uno dei singoli e, per me, una delle canzoni più brutte mai scelte come singolo dai bardi.

Non lo so. Per carità, i tempi cambiano e la virata stilistica ha tutte le ragioni d'essere, anche alla luce del recente passato. Il risultato, però, non mi convince appieno, ed il mio voto, più che una valutazione di merito, vuole essere l'espressione di una mediocrità che, associata al nome Blind Guardian, mi dà un fastidio che non vi dico.



Recensione a cura di Pippo ′Sbranf′ Marino

Ultime opinioni dei lettori

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 14 set 2022 alle 15:25

Ah, quindi adesso dovremmo dare i voti per il genere, non per l'effettiva qualità di un album... Sarebbe anche curioso sapere cosa intendi per "effettiva qualità", giusto come base di discussione.

Inserito il 14 set 2022 alle 15:24

Cioè thrash e death sono peggio del power? Non ho capito…. Perché, i B.G. fanno power, OGGI? Ma a parte il dettaglio, no è chiaro che ogni genere ha un suo valore, ma esistono generi inflazionati, e sicuramente dieci anni fa lo era il power, oggi lo è il death (e recentemente il doom). Non vedo molta proporzione nell'assegnare i voti. Potrei dire che ho visto dare voti alti ai Temperance, dopo una manfrina di ore contro le female-fronted bands, per poi arrivare ad un 6 ai B.G. Ecco, diciamo che mi fa un po' specie.

Inserito il 14 set 2022 alle 15:21

Ah, quindi adesso dovremmo dare i voti per il genere, non per l'effettiva qualità di un album... No. Eppure l'ho scritto in italiano corretto. La qualità delle uscite delle bands storiche, oggi, e dei generi inflazionati (in Italia principalmente thrash e death) in proporzione al 6 dato ai B.G. meriterebbero voti tipo 4/4,5. Mediamente. Con le dovute eccezioni. (Implicito).

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