Copertina 4,5

Info

Anno di uscita:2006
Durata:30 min.
Etichetta:Lifeforce
Distribuzione:Andromeda

Tracklist

  1. INTRO
  2. RKD
  3. THE SWEET SOUND OF VIOLENCE
  4. BAUER POWER
  5. DESOLATIO... ( FOR THE DENIAL OF IGNORANCE )
  6. DAMAGED
  7. FAIRYTALE SUPREMACY
  8. CAUGHT IN THE CIRCLE
  9. LURID DEMOLITION
  10. COULD YOU SINK ANY LOWER?

Line up

  • Merv: vocals
  • Liam: guitars
  • Ben: guitars, vocals
  • Andle: bass
  • Phil: drums

Voto medio utenti

Uhm, non so, sono perplesso, indeciso sul come poter decifrare questo dischetto. Il quintetto inglese dei Burning Skies si riaffaccia sul mercato discografico con questo nuovo lavoro, emblematicamente intitolato " Desolation ". Difatti, motivi per esaltarsi c'è ne sono pochissimi, lasciando una fastidiosissima sensazione nella bocca, appena terminato l'ascolto delle dieci tracce. Quindi, desolazione...mai termine fu più azzeccato. Il deathcore dei nostri puzza di morto, quel tipico fetore che ti induce ad abbandonare il dischetto in qualche angolo remoto della casa, oppure - anche meglio - si può concimare il terreno. Qualche miglioramento c'è stato, rispetto alla precedente release del gruppo ( " Murder By Means Of Existence " del 2004 ), e per dare fuoco a quanto appena detto, basta ascoltare " Fairytale Supremacy " che rappresenta l'unica nota positiva dell'intero disco. Purtroppo la band è lontana, molto lontana, dalle vette altissime che band come Lamb Of God hanno raggiunto. I Burning Skies non hanno capito che, anche in un genere a prima vista " chiuso " come il deathcore, si possano inserire novità a livello di songwriting, senza per questo snaturare il proprio sound. Se la paura di sputtanarsi ha preso il sopravvento in fase di stesura brani, beh...urge un repentino cambio di percorso da parte della band; tra i solchi si può intuire qualcosa di positivo ( la già citata " Fairytale Supremacy " non può esser stato scritta a mò di botta di culo, non trovate? ) e sarebbe un peccato, non solo per i Burning Skies, fermarsi alle prime avvisaglie di stasi artistica. Troppo comodo ripercorrere all'infinito, idee usate e abusate...tirarsi su le maniche e lavorare duro. La migliore ricetta per migliorarsi, anche se è indubbio che il Talento alberga in altra case.
Recensione a cura di Andrea 'ELASTIKO' Pizzini

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