Copertina 7,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2018
Durata:40 min.
Etichetta:Indie Recordings

Tracklist

  1. CENOTAPH OBSCURE
  2. TUMULUS OF ANCIENT BONES
  3. ORB
  4. ELDRITCH SUMMONING
  5. DETESTATION RITE
  6. ONTO DAMNATION
  7. CHARNEL PLAINS

Line up

  • S.S: vocals
  • A.M.T: guitars
  • D.T.W: bass
  • R.K.V: battery

Voto medio utenti

In un ipotetico esecutivo della Repubblica del Death Metal Scandinavo, difficilmente verrebbe accordato agli Obliteration uno dei dicasteri nevralgici.
Prima di loro, infatti, andrebbero piazzati nomi ben più “pesanti” e blasonati, senza contare che i Nostri, incluso quello in esame, vantano a curriculum solamente quattro full length -in ogni caso meglio un curriculum esiguo ma onesto rispetto ad uno corposo ma taroccato, e ci siamo capiti-.

Fosse per me, tuttavia, un posticino per loro nella compagine governativa vedrei di trovarlo, magari al Dipartimento per le pari opportunità: in fondo discettiamo di una band di death metal classico inserita in un contesto socio-geografico (Kolbotn, in Norvegia) che più black metal non si può.
Chi meglio di loro, dunque, potrebbe dimostrare quanto sia miope soppesare un gruppo sulla scorta della sua provenienza, e quanto sia invece doveroso formare il proprio giudizio basandosi unicamente sulla meritocrazia musicale?

Il nuovo “Cenotaph Obscure” afferma a chiare lettere una verità difficilmente sindacabile: se si parla di qualità, gli Obliteration confermano di potersela giocare ad armi pari con pressoché ogni più noto collega svedese, e sotto ogni profilo:
- i suoni ottenuti da Martin Ehrencrona agli Studio Cobra strabiliano per efferatezza ed organicità;
- i temi distopico/apocalittici trattati nelle lyrics (brillantemente rappresentati dall’artwork di copertina) sapranno trasportarvi in dimensioni parallele popolate di civiltà estinte e portali interdimensionali;
- la prestazione di ogni singolo musicista coinvolto andrebbe lodata (se non per il livello tecnico quantomeno per la ferocia esecutiva), ma un plauso particolare va senz’altro ai marcescenti assoli del chitarrista Arlid Myren Torp ed al growling di Sindre Solem, sorta di profeta impazzito del Dio della Morte, capace di infondere in ogni nota una impagabile dose di sanguinolento squilibrio mentale.

Il songwriting, come immaginerete, non è da meno: partiture contorte e malate si susseguono senza smarrire mai il bandolo della matassa, mentre ritmi infernali si alternano a lugubri rallentamenti di matrice doom (da sempre trademark sonoro dei quattro norvegesi); il tutto senza ricorrere a minutaggi eccessivi o arrangiamenti arzigogolati, ma anzi rimanendo fieramente abbarbicati alla tradizione del genere.
Da cotanta sapienza non possono che scaturire putride perle di occultismo sonoro: penso alle sulfuree atmosfere di “Onto Damnation”, alle dolorose dissonanze di “Eldritch Summoning” o al riffing schizofrenico di “Tumulus of Ancient Bones”, senza obliare “Detestation Rite”, formidabile anteprima che mi aveva già fatto salivare come un novello cane di Pavlov un mese abbondante prima dell’uscita del disco.

Per quanto mi riguarda, “Cenotaph Obscure” merita di essere considerata opera di grande spessore, cui manca davvero un nonnulla per raggiungere lo status di top album ed i vertici assoluti della scena.
Bravi Obliteration: se nel 2018 la Repubblica del Death Metal Scandinavo gode di buona salute, il merito è anche vostro.
Recensione a cura di Marco Cafo Caforio

Ultime opinioni dei lettori

Non è ancora stata scritta un'opinione per quest'album! Vuoi essere il primo?

Ultimi commenti dei lettori

Non è ancora stato scritto nessun commento per quest'album! Vuoi essere il primo?
Queste informazioni possono essere state inserite da utenti in maniera non controllata. Lo staff di Metal.it non si assume alcuna responsabilità riguardante la loro validità o correttezza.