Copertina 8,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2017
Durata:49 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. THE DISTORTING LIGHT
  2. WHEN THE JACKALS COME
  3. FOSTERING THE DIVIDE
  4. RISE THE HERETICS
  5. THROWN TO THE FIRE
  6. DESTRUCTIVE CURRENTS
  7. LOWER
  8. ATONEMENT
  9. ABOVE ALL
  10. THE POWER OF GODS
  11. EPIPHANY

Line up

  • Ross Dolan: vocals & bass
  • Bob Vigna: guitars
  • Alex Bouks: guitars
  • Steve Shalaty: drums

Voto medio utenti

Il decimo disco della leggenda Immolation, il qui presente “Atonement”, ci presenta una band in formissima, che dopo circa 30 anni di attività non ha smesso di evolversi o, quantomeno, cercare nuove strade.
Dopo l’ottimo e brutale “Kingdom Of Conspiracy”, Ross Dolan e Bon Vigna danno alle stampe un disco che, per certi versi, va assolutamente in controtendenza. Un disco oscuro, soffocante, come le spire di un boa constrictor, certo, ricco delle solite dissonanze e non scevro di momenti di brutalità, ma assolutamente virato di un groove lento e pesante come un macigno, con assoli epici e un riffing che a volte sfocia nel black metal.
L’oscurità che trasuda dai solchi di pezzi come “Above All” e “When The Jackals Come” sfiora vette di disperazione e angoscia forse mai toccati prima, il tutto a scapito della velocità e della ferocia esecutiva. Non sto dicendo che “Atonement” non sia anche brutale, una “Thrown To The Fire” sta lì a dimostrarlo, ma per la prima volta si avverte l’assenza di quella ferocia che ha fatto al fortuna di dischi come “Unholy Cult” e “Harnessing Ruin”, a tutto vantaggio di atmosfere apocalittiche, a tratti esoteriche.
Tecnicamente, dal punto di vista esecutivo, il livello è quello solito, cioè alto, perché gli Immolation sanno scrivere musica intricata ma non complicata, capace di non perdere in immediatezza ed impatto, la riprova è la clamorosa “Rise The Heretics”.
Anche le vocals di Ross Dolan si adeguano al mood generale del disco, assumendo un tono maggiormente profondo e catacombale.
In buona sostanza questo è il disco doom degli Immolation, e gli assoli di Bob Vigna tradiscono un’espressività angosciosa quasi inedita per la band, almeno nei suoi più recenti dischi.
Certo una maggiore ferocia esecutiva e un po’ più di velocità avrebbero dato un maggior senso di completezza al disco che, ad ogni modo, come al solito, si pone al top nella scena death metal della quale, gli Immolation, sono tra i maggiori leader.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino
Sono dei maestri

ennesimo centro per gli americani che si rivelano una sicurezza. disco più quadrato del solito ma fatto con grande sapienza. uno dei migliori in ambito death usciti nel 2017.

Piu' giù più giù

Non sarà l'album per cambiare idea. L'espiazione non è immediata; È esoterico e spazialmente scomodo. Ma la sua è anche ricca e mostruosamente vasta, nonché trova la band in forma straordinaria e forse al top più perfetto.

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 11 mar 2017 alle 10:34

Finalmente l'ho ascoltato per bene. Lo spessore e la qualità superiore della band si sentono sempre, solo stavolta hanno preferito puntare su qualcosa di più immediato, epico, dritto. Quai doom, come dice il buon Gino. Vigna non si sbizzarrisce con i suoi riff sghembi ma privilegia la compattezza, Dolan è più "delicato" (si vabbè, per dire...). Insomma, un disco meno oscuro, soffocante ed ossessivo del solito, seppur molto godibile 7,5/10

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