Copertina 6,5

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2016
Durata:31 min.
Etichetta:Vic Records

Tracklist

  1. VANISHED INTO OBLIVION
  2. THE VOID
  3. SEMPITERNAL HATRED
  4. INTANGIBLE MALIGNANCY
  5. VEIL OF SECRECIES
  6. FUTILE EXISTENCE
  7. STAIN OF PURITY
  8. THE PROHIBITION OF LIGHT
  9. DECEPTIVE FELICITY

Line up

  • Michiel Stoop: bass
  • Benito Grotenberg: drums
  • Paul Baayens: vocals, guitars
  • Joost de Boer: guitars

Voto medio utenti

Nonostante abbia passato la vita ad ascoltare death metal, specialmente quello di matrice europea, questi Cremation mi erano decisamente sfuggiti, anche perchè il loro unico disco disco "Retaliation", uscito nel 2002, a quanto pare fu autoprodotto...e chissà se è stato mai ascoltato al di fuori della loro Utrecht.

A dire il vero non so nemmeno chi si sia preso oggi la briga di andare a ripescarlo e ristamparlo (forse sempre la Vic Records, che sta riproponendo tutto il catalogo death olandese...) ma di sicuro è valsa la pena!

Il death metal dei Cremation oggi fa davvero un figurone, nulla per cui gridare al miracolo ma insomma un disco più che godibile, con un buon tiro, ottime melodie negli assoli ed assalto frontale nelle ritmiche...il che non ci sorprende più di tanto leggendo i nomi della line-up, dato che il cantante chitarrista dei Cremation altri non è che Paul Bayeens, che di lì a cinque anni sarebbe divenuto prima l'ascia degli Hail of Bullets di Martin Van Drunen e l'anno successivo direttamente degli Asphyx, peraltro mantenendo il proprio ruolo fino ad oggi con grande successo e soddisfazione.

La produzione, per un disco autoprodotto, è semplicemente ottima e non sfigurerebbe nemmeno a nome Metal Blade o altre etichette di un certo valore, il death metal dei nostri è pieno stile 100% Europa, melodie sinistre e malevole su un tappeto di riffoni scuola thrash, iper compressi, begli assoli e vocione growloso a condire il tutto, ottimo gusto musicale e testi oltremodo depressivi e negativi:
Resigned to dejection
Vanished into oblivion
A corredo dei 9 brani "ordinari", troviamo altre 8 tracce estratte da fantomatici demo, peraltro con discreta qualità audio, che non cambiano la vita ma fanno comunque piacere, dato che il death metal dei Cremation rimane costantemente di qualità più che buona.

Più che raccomandato un ascolto a tutti i deathsters integralisti anni '90, ammesso che oltre al sottoscritto ne sia rimasto qualcun altro.

Recensione a cura di Gianluca 'Graz' Grazioli

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