Martyr's Tongue - Benchpress/Martyr's Tongue split 7"

Copertina 6

Info

Anno di uscita:2014
Durata:13 min.
Etichetta:Get This Right Records

Tracklist

  1. BENCHPRESS - PENANCE
  2. BENCHPRESS - PISSED AWAY
  3. MARTYR'S TONGUE - DECONSTRUCTIVE PROCESS
  4. MARTYR'S TONGUE - UNHOLY COMMUNION

Line up

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Per gli amanti dell’underground più puro la Get This Right Records immette sul mercato uno split 7” di due band semi sconosciute (almeno a me), i Bench Press e i Martyr’s Tongue, entrambe con l’hardcore come minimo comune denominatore, ma entrambe alle prese con tutto ciò che da anni contamina questo genere.

I Bench Press si muovono lungo coordinate decisamente moderne, e se, come accennato, la base resta l’hardcore, i chitarroni corposi e le urla beduine del singer spostano tutto, purtroppo, verso il metalcore. Sinceramente i due brani proposti non hanno nulla di particolarmente interessante, anzi, diciamola tutta, sono decisamente bruttini. Violenza fine a sé stessa, non incanalata in maniera intelligente, mid tempo eccessivi, e soprattutto monotonia a palate. Questa la sintesi di quanto proposto dalla band americana, che esce decisamente sconfitta dal confronto con i Martyr’s Tongue. Per dovere di cronaca segnalo il secondo brano, “Pissed away”, come il più riuscito tra i due, ma anche in questo caso nulla per cui poter gridare al miracolo…

Più interessanti, invece, i Martyr’s Tongue, alle prese con un hardcore imbastardito dal crust punk, dalla musica noise, e, incredibile ma vero, dal black metal. Come nel caso precedente, nulla di particolarmente esaltante, ma siamo già ad un livello migliore rispetto ai Bench Press, se non altro per quanto riguarda la particolarità della proposta. L’impressione che ho avuto, però, è che i nostri stiano ancora cercando la via definitiva per il loro stile, e che questi due brani rappresentino una sorta di esperimento embrionale sul quale lavorare su. Se è così la via è quella giusta, ora tutto sta ad incanalare le idee nella maniera corretta, per giungere a qualcosa di più maturo e convincente. Come nel caso precedente, il secondo, “Unholy communion”, è il brano più riuscito…

In definitiva stiamo parlando di uno split tutto sommato trascurabile, a meno che non siate dei maniaci collezionisti di vinili e di underground. Per tutti gli altri, penso sia meglio cercare altrove qualcosa di più consistente nel quale investire i propri risparmi…
Recensione a cura di Roberto Alfieri

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