Morgue - There Was A Smell Of Frying

Copertina 6

Info

Genere:Death Metal
Anno di uscita:2004
Durata:64 min.
Etichetta:Evil Biker
Distribuzione:Buio Omega

Tracklist

  1. PEELED BACK ORGANS
  2. EMBALMED IN PRESERVATIVES
  3. SLIME
  4. REMOVAL OF LIMBS
  5. BLISTERING THE DECEASED
  6. ARTGORE
  7. PERFORATED BODIES
  8. BONECRUNCH
  9. BROWN UNDER THE GRILL
  10. STONED WITH STOOLS
  11. SOUL INFUSION
  12. FULL OF A.I.D.S.
  13. STUMPS FULL OF WORMS
  14. BONESANDER
  15. STENCH OF DECANTING ENTRAILS
  16. INTERNAL BLOODFEAST
  17. DELIRIOUS CARNAL AUTOPSY
  18. HOMESICK
  19. IN HUMAN FORM

Line up

  • Max: vocals, guitars
  • Fred: guitars
  • Mathieu: bass
  • Jean Michel: drums

Voto medio utenti

Ristampa per i francesi Morgue, band dedita ad un death metal a forti tinte grindgore. Il disco in questione contiene, rimasterizzati, il primo mcd “Bonecrunch” ed il debut album “Artgore”, più due bonus tracks prima inedite. Iniziamo col dire che la produzione, o sarebbe meglio dire il suono, che viene fuori dalle casse, nonostante la rimasterizzazione, è confuso, caotico e impastato. In parte ciò è dovuto anche alla proposta della band che nel tentativo di risultare intricata a volte finisce per eccedere, sfociando così in un caos sonoro indistinto. Tali difetti ovviamente sono accentuati nel mcd d’esordio che mostra una band ancora abbastanza acerba e immatura, devota a samples di film horror con contorno di donzelle spaventate di fronte al maniaco di turno munito di ascia.
Il disco dura oltre 60 minuti, i quali francamente sono un po’ troppi da sorbirsi tutto d’un fiato, ma questo è il prezzo da pagare per avere in un solo disco la prima produzione della band francese, la quale col secondo disco, “The Process To Define The Shape Of Self-Loathing”, ha sicuramente fatto dei notevoli passi avanti dal punto di vista compositivo. Tuttavia nonostante i difetti già citati è lampante la voglia della band di spaccare, testimonianza ne sono alcune accelerazioni disumane unite al growling feroce e bestiale del singer. Le ultime due tracks sono più in linea con l’ultima produzione della band, con un suono definito e meno caotico, con l’ultima track che è praticamente un pezzo punk cantato con voce pulita. In definitiva un disco per i soli amanti di queste sonorità e che sono già devoti alla band francese, anche se l’operazione commerciale però di per sé è molto valida.
Recensione a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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