Copertina 8

Info

Anno di uscita:2004
Durata:51 min.
Etichetta:Drakkar
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. ALL´INIZIO È LA MORTE
  2. MENUETTO IN FA-MINORE
  3. PER ASPERA AD ASTRA
  4. OF A MIGHT DIVINE
  5. GAVOTTA IN SI-MINORE
  6. HERR MANNELIG
  7. THE OBSERVER
  8. EPPUR SI MUOVE
  9. LARGETTO / EPILOGO ADAGIO
  10. HERR MANNELIG (SHORT VERSION)

Line up

  • Asis Nasseri: vocals, guitars
  • Luz Marsen: drums
  • Andreas Hemberger: guitars
  • Robin Fischer: bass
  • Gaby Koss: soprano
  • Veronika Kramheller: soprano
  • Fiffi Fuhrmann: tenore, crumhorn
  • Hans Wolf: piano, organ, cembalo
  • Judith Marschall: violin
  • Steffi Hertz: viola
  • Kathrin Hertz: violoncello
  • Ivica Percinlie: violone
  • Florian Bartl: oboe
  • Andreas Peschke: tenore, flaute
  • Mark Pendry: clarinetto
  • Maichael Schumm: timpani, tamburo

Voto medio utenti

I tedeschi Haggard sono mai stati una band canonica (sarebbe meglio dire a questo punto orchestra, visto la quantità degli elementi) e questa nuova release (terza per la teutonica Drakkar – sinonimo di qualità) ne manifesta appieno l’imprevedibilità, l’istrionicità e la pura, fine classe compositiva. ‘Eppur Si Muove’ è un opera vera e propria, intricata e lavorata proprio come una composizione classica richiederebbe, incentrata sul nostro Galileo Galilei, ricca di spunti interessanti, di ottimi connubi tra Metal e musica operistica sinfonica o prettamente “da Camera”. Dotato di una produzione nitida e cristallina, le dieci composizioni colpiscono per la loro dinamicità, per la loro suprema epicità e per le egregie sinergie che gli strumenti prettamente acustici e quelli prettamente elettrici riescono a compiere, innalzando la bellezza ed il coinvolgimento fino alle stelle (mai in questo caso sarebbe lecito affermarlo, visto l’oggetto del concept): chitarre dal sapore Doom e Classic Metal dialogano spesso con le viole, i violini ed altri strumenti ad arco, voci liriche (tenori e soprani) giocano e si scambiano il testimone con i growls del mastermind Asis Nasseri, mentre gli altri elementi (piano, organo, oboe, clarinetto e chi più ne ha, più ne metta) impreziosendo le melodie e le arie, donando delicatezza, gioia e sapore d’altri tempi alla fastosità, alla magniloquenza ed alla magnificenza di questo ‘Eppur Si Muove’. A finalizzare questo spaccato, non posso non rimarcare la ricerca anche in fase di scrittura delle liriche: vengono infatti utilizzati a piacere italiano, tedesco, inglese e latino, a seconda dell’esigenza e dell’effetto che le partiture devono comunicare. Più etremi degli In Extremo (in comune hanno anche ‘Herr Mannelig’, song strutturata su musiche tradizionali) e più convincenti dei Therion, gli Haggard non sono assolutamente uno scherzo (vedere per credere le loro performance live, magari nel DVD bonus allegato o nel precedente ‘Awaking The Gods – Live In Mexico’), ma una grandissima, bellissima realtà che brilla di luce propria… “Nato al lume guizzante della candela, scritto in tempi oscuri, sulla vecchia pergamena scorre la penna. E dal suo braccio nasce il disegno delle volte celesti. È l’inizio dei tempi, e cambierà il Mondo”.
Recensione a cura di Massimo 'Whora' Pirazzoli

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