Copertina

Info

Anno di uscita:2011
Durata:53 min.
Etichetta:InsideOut Music

Tracklist

  1. ROAD SALT THEME
  2. SOFTLY SHE CRIES
  3. CONDITIONED
  4. HEALING NOW
  5. TO THE SHORELINE
  6. ELEVEN
  7. 1979
  8. THE DEEPER CUT
  9. MORTAR GRIND
  10. THROUGH THE DISTANCE
  11. THE PHYSICS OF GRIDLOCK
  12. END CREDITS

Line up

  • Daniel Gildenlöw: vocals, guitar, bass
  • Johan Hallgren: guitar, backing vocals
  • Fredrik Hermansson: keyboards, backing vocals
  • Léo Margarit: drums

Voto medio utenti

Inserito il 29 set 2011 alle 07:19

Bravo Sbranf! Dalla merda alla poesia..sei + "progressive" tu nella scrittura che i POS nella musica! ^___^ Questo è l'album + scontato dei POS...scontato nel senso che si sapeva già la strada intrapresa...a mio avviso questo cd è migliore della prima parte...lo prenderò sicuramente.

Inserito il 29 set 2011 alle 08:30

A me questa nuova strada intrapresa dai PoS piace, e anche parecchio. L'unico appunto è che ho sempre trovato la produzione "simil 70" un pò troppo artificiosa e forzata. Per il resto Road Salt one mi era piaciuto, e penso che questo lo ascolterò con curiosità.

Inserito il 29 set 2011 alle 13:40

Se la parte bianca aveva dei picchi maggiori, questo è migliore per qualità media. Migliore anche la produzione e gli arrangiamenti. Alla fine trovo che sia più pieno e soddisfacente della prima parte.

Inserito il 30 set 2011 alle 11:04

Allora facciamo un po' di servizio pubblico ( a me nello specifico) io il bianco l'avevo comprato entusiasta perchè mi sembrava che queste sonorità calde e intense fossero più sentite e sincere di quello che poi però ha dimostrato l'ascolto reiterato dello stesso. Questo è anche così?

Inserito il 30 set 2011 alle 14:21

son del secondo tipo, a metà recensione chiudo, perchè bastan tre parole per descrivere il gruppo, la qualità musicale, che piaccia o meno e aspetto di farlo crescere nel mio stereo, come è successo per l'avorio... ottima la metà che hai scritto! sicuramente il restante sarà di elevata caratura! solo non voglio rovinarmi la sopresa

Inserito il 03 ott 2011 alle 13:58

Trovo che la prima parte, come dice sakurambo, aveva sicuramente alcuni capolavori, tra cui la title track, mentre questo vive di toni medi, però... agganciandomi alla polemica che ha investito heritage degli opeth, che trovo splendido, per questa mutazione dei pain sono invece un po' scettico. Sì, perchè, come ho scritto per gli opeth, un conto è cambiare suoni (cosa che ci sta assolutamente) un conto è cambiare addirittura lo spirito del gruppo. E' qui il problema dei POS, perchè questi brani sono semplici, manca la malinconia intrigante dei vecchi POS, è rimasto solo Daniel che sembra divertirsi con canzoni stralunate ma che non hanno nulla della magia dei vecchi POS, e parlo di quelli fino a Remedy Lane, perchè questo era già il problema di BE e del suo successore. Mentre gli Opeth sono rimasti loro, senza usare le growls e chitarre ultra distorte, i POS hanno perso se stessi, e qui sì converrebbe cambiare nome al gruppo, anche se capisco che da un punto di vista commerciale perdere un marchio che vende è sempre un problema. Certo che Pippo sei una sorta di Dottor Jeckil e mr Hide... dai 4,5 a Heritage e 7 a questo. Mah?!

(Modificato il 03 ott 2011 alle 13:59)
Inserito il 04 ott 2011 alle 23:02

Quel che dice Andrea 71 è molto interessante e sono abbastanza d'accordo con lui sul ragionamento in generale. Sugli Opeth quoto in pieno, sui POS no. Ho adorato e adoro tuttora alla follia i primi 4 dischi, mentre i due successivi, salvo qualche lampo di genio, mi piacciono decisamente meno. Questi due capitoli di Road Salt invece mi paiono molto meglio, proprio perché più sensati. Mi spiego: se BE e Scarsick sembravano confusi, frammentari, insicuri della direzione che volevano prendere, questi ultimi due invece paiono molto più solidi. E' indubbio che Daniel ha deciso di proseguire sulla via di Scarsick, ma eliminando le parti più estreme e a tratti NU e virando abbastanza decisamente verso una certa attitudine tipica dei Seventies ma anche dei tardi Sixties (io sulla parte bianca ci ho sentito molto i Beatles di Abbey Road). Sono un altro gruppo rispetto a prima? Sì e no. Sì perchè ovviamente un certo genere e certe soluzioni melodiche sono state abbandonate. No perché Daniel rimane il compositore principale e quindi, volente o nolente, è sempre lui, conserva la sua identità, pur tra mille cambiamenti. Questo si avverte in mille piccole sfumature, soprattutto nel modo di usare la voce, ma anche nell'intenzione di certe canzoni. Road Salt, sulla prima parte, Healing now sulla seconda, sono in continuità coi vecchi POS. Cose più dure come Conditioned o Mortar Grind le avevano più o meno fatte anche in passato (il primo disco aveva parecchi riffs pesanti, e poi non dimentichiamoci di Used). E inoltre The phisic of Gridlock è a suo modo un pezzo progressivo, anche se ovviamente calato in quello che questa band fa nel 2011. Concludendo questa tirata, io dò 7.5 a tutti e due. I vecchi POS erano un'altra cosa ma, lo ripetevo fino alla nausea quando ero redattore qui, nessuno è in grado di mantenere per sempre livelli così alti. Prima o poi calano tutti. E lode e onore a Gildenlow per averci provato. Sempre e comunque.

Inserito il 05 ott 2011 alle 11:59

Come siamo costruttivi e civili ultimamente, sono quasi commosso. Ehi dico sul serio.

Inserito il 06 ott 2011 alle 22:14

scusate per il copia incolla rispetto a quanto scritto per il nuovo degli ophet, ma sottoscrivo nuovamente che QUESTO GRUPPO ERA TANTO FENOMENALE AD INIZIO CARRIERA TANTO RIDICOLO ED INDISPONENTE ADESSO!!! Oggettivamente per chi ha nella mente, nel cuore, nelle orecchie , nell'anima un MUST assoluto come "REMEDY LANE" , cosa può e/o dovrebbe apprezzare da questo ultimo cd di pseudomusica un po vintage un po progressive un po seventies.. un po.. etc etc? INASCOLTABILE ancor di più perchè da paragonare ai fasti del passato.

Inserito il 10 ott 2011 alle 10:20

Ragazzi: non mi piace. Forse sono rimasto fregato dal precedente e con questo sono stato più prevenuto ma niente da fare.

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