Copertina 5

Info

Anno di uscita:2010
Durata:51 min.
Etichetta:Superball Music

Tracklist

  1. FIGHT FIRE
  2. BLACK MOURNING
  3. PATRIARCH
  4. LAST MAN, LAST ROUND
  5. VALOUR
  6. OVER THE TOP
  7. NEVER DIVIDE
  8. BLITZKRIEG
  9. OPEN INSURRECTION
  10. ARMISTICE

Line up

  • Jon Courtney: vocals, guitars, keyboards, programming
  • Chloe Alper: vocals, keyboards, bass
  • Jamie Willcox: guitars, keyboards, vocals
  • Paul Glover: drums

Voto medio utenti

Prendete un po' di Depeche Mode, un po' di Placebo, un pizzico di ELO, spolverate leggermente con un po' di Smashing Pumpkins... ponete tutto nel frullatore e poi cuocete a fuoco alto.
Otterrete i Pure Reason Revolution, che in questo ultimo loro lavoro ( il loro quinto album) hanno letteralmente sfornato un non proprio buono, ma nemmeno del tutto da buttare, pasticcio di musica.
Una sicura esperienza "really crossover" tra molti stili e molti sound di band che hanno lasciato un segno nel panorama musicale mondiale.
Tra il dark dei Depeche Mode e la rabbia degli Smashing Pumpkins, passando per l'elettronica degli ELO e l'apatia dei Placebo, i Pure Reason Revolution li vedo molto bene a far finta di fare rock in quelle trasmissioni che vorrebbero parlare di rock su MTV o su Deejay TV... fintamente alternativi quanto basta per passare anche sulle radio che dicono di fare rock che poi proprio tutto rock non è...
Più rivolti al pop che al rock vero (o almeno per come lo intendo io) sono gli ennesimi affluenti della "mainstream" che le major discografiche impongono ai propri "assuefatti schiavi" per non rischiare di buttar via quei pochi soldi che ormai gli sono rimasti.
Certamente forti di una produzione ricca alle spalle, hanno comunque pubblicato un lavoro tecnicamente molto buono, ma dai contenuti musicali che a me non sono mai piaciuti (già, perché di tutte le band alle quali si sono ispirati e che ho citato prima, a parte forse qualcosa degli ELO, non me è mai piaciuta una).
In conclusione un lavoro ben realizzato e ben studiato... ma musicalmente, a parer mio, quasi del tutto inutile.
Recensione a cura di Guido 'Sybelius' Zerbin

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Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 09 nov 2010 alle 08:17

Mah..che peccato! The Dark Third è l'album rivelazione del 2006, li aveva fatti entrare nel mondo del progressive rock dalla porta principale..poi già con l'album successivo hanno preso una svolta elettronica, ma le atmosfere che aveva il primo sono andate a farsi benedire..delusione!

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