E' così strano ascoltare un disco come "Forget Me Not" in stagione estiva, circondato dai soliti "tormentoni" musicali e dal clima di generale rilassatezza che mi circonda. Non nascondo che secondo me sarebbe stato più adatto ad un'uscita autunnale, magari in Novembre (ogni riferimento è puramente casuale), con le foglie che cadono e si avvizziscono in un'atmosfera malinconica e decadente. Perchè queste sono le emozioni che il gruppo parmense riesce meglio a trasmettere, nelle dieci tracce del nuovo album. Devo ammettere di non essere rimasto particolarmente soddisfatto dopo il primo ascolto, ma a distanza di una decina di giorni posso tranquillamente affermare che quella prima sensazione era dovuta alla difficoltà di un confronto con il magnifico predecessore Devoid! Più di una volta durante l'ascolto, infatti, vi verranno in mente le melodie del debutto... non perchè le canzoni si assomiglino tutte, ma perchè la musica dei Dark Lunacy è riuscita subito a trovare una sua identità e una sincerità tale da essere entrata - almeno per quanto mi riguarda - dentro di me. Al death metal graffiante (che più di una volta sfocia in velocissimo black metal) accompagnato dalla straziante voce di Mike, si è aggiunto come nel primo capitolo un autentico quartetto d'archi che conferisce ai pezzi quella componente sinfonica e classica di cui ormai i Lunacy non potrebbero fare a meno. Se i pezzi rimangono comunque abbastanza simili a quelli di Devoid, è in ogni caso difficilissimo riuscire ad inquadrarli in maniera univoca: gli estremi si sono allargati in modo netto, e non è raro trovare momenti di completa delicatezza seguiti da sfuriate inquietanti. Come resistere alle improvvise accelerazioni di Lunacyrcus, alla serrata aggressione e al continuo incalzare di "Fragile Caress", alle complesse architetture ed orchestrazioni di "Through The Non Time" (shoot... shoot...), all'inquietudine di Serenity, e così via...? Questa musica, sicuramente non di facile assimilazione, inizia a dare soddisfazioni dopo qualche ascolto, quando si riesce ad entrare in totale feeling con quello che il gruppo ha deciso di trasmetterci. Ma è musica ad alto contenuto di emozioni, suonata da un gruppo che ha già sfornato due capolavori su due album e che mi sento davvero fiero di esportare all'estero come esempio di quello che noi italiani sappiamo fare in ambito metal... non solo draghi e spade, tanto per intenderci.
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