Musica e musicisti già sentiti.
I Sanction-X, infatti, si saranno pure formati, in Germania, solo l'anno scorso ma tra le loro fila troviamo tra gli altri, il chitarrista Robby Böbel (Evidence One, Frontline, Talon), il cantante Ebby Paduch (Defending the Faith, Infinity's Call, Stonefield) e sopratutto quel Peter Langer che apprezzai tantissimo ai tempi dei sottovalutati Stormwitch.
L'opener "The Calling" è sin da subito rappresentativa di una formazione che sa fare il proprio mestiere (nel caso un Power Metal più incline a soluzioni oscure che alla spensieratezza), tuttavia senza riuscire a dargli quel quid in più che potrebbe farli distinguere dalle innumerevoli formazioni che battono sentieri simili, come ad esempio i Masterplan o quegli Astral Doors che ci riescono decisamente meglio. "Demon’s Dance" mostra un po' di vivacità in più, grazie sia alle tastiere di Ben Eifert sia al guitar solo di Robbu Böbel (fluente e comunque sempre ben presente nelle varie composizioni), mentre la voce di Ebby Paduch si maniera oscura e cerca un taglio declamatorio, un po' nello stile di Tony Martin.
Purtroppo troppi brani tendono a scorrere via senza colpo ferire (e "Fly Away" ne è un bell'esempio), solo "Alone Again" offre qualcosa di più, grazie al bel lavoro di Peter Langer ed a quel feeling vagamente tribale che riesce a trasmettere, assieme alla veloce e dinamica "The Eyes", che perlomeno cerca di dare una scossa all'album.
Sembrano comunque avere i mezzi per far di meglio...