Sinner - There Will Be Execution

Copertina 6,5

Info

Genere:Heavy Metal
Anno di uscita:2003
Durata:45 min.
Etichetta:Nuclear Blast
Distribuzione:Audioglobe

Tracklist

  1. HIGHER LEVEL OF VIOLENCE
  2. THERE WILL BE EXECUTION
  3. REQUIEM FOR A SINNER
  4. DIE ON COMMAND
  5. FINALIZER
  6. LOCKED & LOADED
  7. GOD RAISES THE DEAD
  8. THE RIVER
  9. LIBERTY OF DEATH
  10. BLACK MONDAY
  11. CROWN OF THORNS

Line up

  • Mat Sinner: vocals, bass
  • Henny Wolter: guitars
  • Tom Naumann: guitars
  • Frank Rössler: keyboards
  • Fritz Randow: drums

Voto medio utenti

Dodicesimo studio-album per I Sinner, attivi ormai dal lontano 1984; a tre anni di distanza dal piacevole "End of Sanctuary", e tra un impegno e l'altro con i Primal Fear, ecco così tornare la creatura di Mat, bassista, cantante e leader della band tedesca. Rispetto al predecessore, questo "There will be Execution" non si sposta di molto, anche se ora troviamo sempre più spesso incursioni in terreni più vicini al power che non al classico sound degli esordi; è un album perfettamente in linea con le ultime uscite, rispetto alle quali è ancora migliore e devastante la produzione, e che, come già era in parte per "End of Sanctuary", risulta influenzato dal doppio ruolo di Mat e dei due chitarristi, impegnati sia con i Sinner che con i Primal Fear. Già, perché un brano schiacciasassi quale l'opener "Higher Level of Violence" sarebbe stato impensabile sino a sei o sette anni fa, come sarebbe stato impensabile trovare solamente qualche sporadico episodio incentrato sul classico mid-tempos heavy rock, un tempo tratto caratteristico del sound dei Sinner. Entrando più nello specifico delle songs, devo dire che "There will be Execution" risulta altalenante, intervallando momenti di grande qualità ad altri francamente pedissequi e scontati. Tra i primi è d'obbligo far rientrare la già citata opener, che pur essendo, se vogliamo, poco "Sinner", si attesta tra gli episodi migliori del lavoro; lo stesso vale per la title-track, rocciosa e potente anche nella splendida apertura melodica delle lead guitars e del ritornello. Purtroppo non tutto l'album si mantiene su questi livelli, ed ecco così l'immancabile ballad power "The River", alla lunga banalotta e poco inspirata; non convince sino in fondo nemmeno il brano che più di tutti dovrebbe fondere la tradizionale matrice heavy con il rock più puro dal quale hanno sempre attinto i Sinner, ovvero "Liberty of Death", prevedibile song che non decolla nemmeno quando Fritz Randow alla batteria cerca di uscire dai canoni con qualche piacevole spunto. Insomma, i brani gradevoli ci sono, oltre a quelli già citati mi pare doveroso segnalare l'ottima "Requiem for a Sinner" e la rockeggiante "Locked & Loaded", unico vero brano che riesce ancora a legare i Sinner odierni con il loro passato, ma nel complesso non si può certo gridare al capolavoro. Se poi con l'insipida ballad "Crown of Thorns" l'album non sembrerà avviarsi alla conclusione nel migliore dei modi, una fugace smentita arriverà dai dieci secondi conclusivi, nei quali la band si cimenta in un'improbabile improvvisazione tanto stonata quanto dannatamente divertente. Che dire? "There will be Execution" non vi deluderà se avete apprezzato "End of Sanctuary" e le ultime release della band tedesca; certo è che si tratta comunque di canzoni piacevoli ma, ahimè, piuttosto mediocri che non dicono nulla di particolarmente significativo tale da meritarsi un voto superiore quello che trovate qui sotto. Personalmente dubito mi verrà voglia di ascoltarlo ancora tante altre volte...

Recensione a cura di Lorenzo 'Txt' Testa

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