Guarda che Luna...

La Luna e lo Spirito della Notte, le due anime che muovono questa formazione ungherese, che al terzo album ha ormai consolidato il proprio status, per quanto lontano da tentazioni e pulsazioni metalliche, pur tuttavia interessanti ed affascinanti.

Ovviamente ringrazio per il prezioso contributo di Elisa Brenna nella traduzione di questa intervista.

Ciao Mihaly (Szabo), le mie congratulazioni; il vostro nuovo album è veramente interessante. Quanto tempo avete impiegato a scrivere le canzoni?
Grazie per le belle parole e per i complimenti. “Osforrás” è il risultato di un processo molto rilassante. Non
abbiamo affrettato nulla e abbiamo lasciato che l’ispirazione venisse da sé. Ci abbiamo messo quasi due anni a scrivere le canzoni di quest’album. Ogni nota dell’album è stata registrata nel nostro studio personale, quindi non abbiamo avuto pressioni di nessun genere. Abbiamo vissuto intensamente ogni fase del processo creativo. Abbiamo anche imparato a suonare nuovi strumenti come il morin khuur (una testa di cavallo riempita di origine mongola) che abbiamo utilizzato nelle nostre nuove canzoni. “Osforrás” è un grosso passo avanti per noi, sia dal punto di vista lirico che da quello musicale. È un album più maturo rispetto ai precedenti, l’album che abbiamo sempre sognato di scrivere. Sebbene il nostro percorso musicale fosse chiaro sin dall’inizio, siamo riusciti a raggiungerlo a pieno solo con quest’album. Non volevamo limitarci a produrre un mero clone dei nostri lavori precedenti così ci siamo messi d’impegno per creare qualcosa di nuovo ed innovativo. Abbiamo scavato a fondo nella nostra spiritualità, nel mondo dell’anima dove abbiamo ritrovato la nostra stessa voce. “Osforrás” è più profondo e rituale dei nostri album precedenti. Il ruolo delle percussioni si è fatto più evidente e abbiamo anche scritto canzoni in cui le nostre voci si intrecciano. Crediamo che questa combinazione tra la voce femminile, leggere e fresca e quella maschile, rude e più forte, crei un’atmosfera molto speciale. Sono dei veri e propri dialoghi dove la voce femminile rappresenta il lato lunare della natura, mentre quella maschile il lato solare.
Ora, avete voglia di ripercorrere, in breve, la storia dei The Moon and the Nightspirit?
La band nasce ufficialmente nel 2003. all’inizio si trattava solo di un progetto parallelo non di una band a tempo pieno poiché eravamo membri di una band goth metal ungherese (Evensong) al tempo. Siamo sempre stati interessati alla cultura ed alle tradizioni pagane, all’eredità spirituale e musicale dei nostri avi, alle storie degli anziani e dopo aver scritto alcune canzoni con i The Moon and the Nightspirit ci siamo resi conto che questo è il genere di musica che abbiamo sempre voluto fare, il nostro vero mondo di appartenenza. Così abbiamo deciso di lasciare la prima band per poter investire tutto il nostro tempo e tutte le nostre energie nei The Moon and the Nightspirit.
I componenti del vostro gruppo hanno ricevuto una qualche educazione musicale o sono tutti autodidatti?

Sebbene abbiamo studiato musica a scuola per qualche anno, siamo tutti, fondamentalmente autodidatti.
Siete stati coinvolti in qualche collaborazione con altre band?
Come vi ho già detto prima facciamo anche parte di una band goth metal, gli Evensong. Abbiamo già all’attivo tre album con questo gruppo, ma a parte loro non siamo mai stati coinvolti in latri progetti.
Suonate anche strumenti tradizionali; pensate possano apportare quel qualcosa in più alle vostre canzoni?
Certo, speriamo di si. Questi strumenti tradizionali sono parte importantissima del nostro sound e della nostra musica.
Perchè avete scelto un nome tanto lungo come The Moon and the Nightspirit per il vostro gruppo?
Ci fanno spesso questa domanda. Volevamo un nome ricco di significato, qualcosa di altamente simbolico. Per noi la Moon rappresenta il lato femminile e Nightspirit il lato maschile della natura. La Luna è la musa, guardiana di un’antica saggezza, la sola che conosce tutti i segreti, la Madre; lo Spirito della Notte è il cercatore, il viaggiatore tra i sogni, il Figlio. La Luna è Maestra e lo Spirito della Notte il suo fedele discepolo.
Come hanno reagito pubblico e stampa alla vostra musica? Fate qualcosa di diverso dal solito Heavy Metal, giusto?
Abbiamo ricevuto numerosi consensi nelle recensioni finora. Anche dalle riviste metal. Forse proprio perchè noi per primi veniamo dalla scena metal e la nostra musica ha molto in comune con questo genere.
Pensate che la vostra musica possa avere presa sul grande pubblico o sia destinata ad ascoltatori di nicchia?
Molti dei nostri fan vengono dalla scena folk/pagana/medievale ma ce ne sono molti altri che ascoltano black e pagan metal. Tutti le persone che hanno il cuore aperto alle antiche ballate e leggende, ai sussurri e alle stelle ascoltano la nostra musica.
Quanto conta per un artista il successo commerciale?
Quando scriviamo e componiamo per il nuovo album, il successo commerciale è l’ultimo dei nostri pensieri. Scriviamo canzoni quando abbiamo la giusta ispirazione, quando possiamo dire ed esprimere qualcosa attraverso la nostra musica.
Dove vivete? Cosa vi piace di più e quali sono invece i lati peggiori della vostra città? Quanto tutto ciò influisce sulla vostra musica?
Viviamo a Bekescsaba, una piccola città nell’est dell’Ungheria. Un posto tranquillo dove non accade mai nulla di particolare. Il posto ideale per noi.
Potete spiegarci cosa rappresenta la vostra copertina? Sembra abbiate curato molto l’aspetto visivo del vostro cd.
Hai ragione, l’aspetto visivo e visuale è molto importante per noi. Le illustrazioni sono le riflessioni di Agnes in relazione alle liriche ed alle musiche di quest’album. Come la nostra musica, anche le immagini sono ispirate alla e dalla natura.
Intervista a cura di Sergio 'Ermo' Rapetti

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