Unearth (Slo, bass)

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Gruppo:Unearth

Slo, il bassista degli Unearth, è un uomo di poche e inutili parole. Menomale che la sua band non rispecchia il suo carattere, e il nuovo di zecca “The Oncoming Storm” ce lo conferma. Per i dettagli leggetevi la recensione.

Gli Unearth non sono molto noti dalle nostre parti. Puoi metterci un al corrente di quello che avete fatto?
“ La band vede oltre me al basso anche Trevor alla voce, Buz e Ken alle chitarre e Mike alla batteria. Prima del nuovo “The Oncoming Storm” abbiamo fatto tre albums, “Above The Fall Of Man” del ’99, “Stings Of Conscience” del 2001 e “Endless” del 2002. Veniamo dal Massachusetts ed incidiamo per la Metal Blade.”

Il nuovo album mi piace molto, ha delle belle melodie. Quanto è difficile bilanciare potenza e melodia all’interno di una stessa canzone?
“ Ti ringrazio per i complimenti. In realtà non è molto difficile fare quello che hai detto, il vero problema è tenere sotto controllo le dinamiche di una canzone. Vogliamo che le persone siano in grado di sentire certe emozioni e quindi tenerle attente fino al successivo riff. Le dinamiche di una canzone sono la cosa più importante.”

“The Oncoming Storm” potrebbe risultare un titolo molto forte visto l’andazzo generale negli U.S.A., che è quello di lanciare quotidianamente un allarme per fantomatici attacchi terroristici. Di cosa parlate nei testi?

“ Il disco è un messaggio di consapevolezza al pubblico. Il mondo attualmente è in una situazione molto interessante. (Io non la definirei interessante... N.D.S.L.) Se le persone non diventano parte di un movimento teso a trovare una soluzione ai problemi mondiali, allora ci troveremo a fronteggiare un’imminente tempesta che spazzerà via il mondo intero.”

C’è una canzone chiamata “Aries” dalle splendide melodie, molto emozionali.
“ Riguarda la storia del mito greco di Aries. Nulla di più, nulla di meno.”

Il vostro sound si dibatte tra hardcore e swedish sound.
“ Sono assolutamente d’accordo con quello che dici. Siamo influenzato dall’hardcore underground made in U.S.A., qualsiasi cosa che vada dagli Hatebreed agli Earth Crisis, e dallo Swedish metal, tanto dagli In Flames quanto dagli At The Gates.”

Ultimamente questa nuova forma di crossover è molto di moda. Al momento è ancora abbastanza interessante, ma presto potrebbe annoiare. Che ne pensi?
“ Vedremo quello che accadrà. Gli Unearth suonano in questo modo sin dagli inizi e non penso che ci siamo mai smarriti dopotutto. Sono sicuro che molto presto ci sarà qualcosa di ancora più trendy. Forse questa mistura non sarà così abusata come potremmo pensare.”

Un altro fenomeno è la fiorente abitudine di creare etichette per indicare un determinato tipo di musica, come “emocore” o “metalcore”.
“ Non è accaduto anche con l’Heavy metal? È stato suddiviso e sezionato in così tanti generi che praticamente ogni band ha il suo personale genere! Penso che è tutto heavy metal, lo è sempre stato e sempre lo sarà!”

Il disco è prodotto da Adam dei Killswitch Engage.

“ Adam è una gran persona ed un grande amico. Ha fatto un grandissimo lavoro sull’album, amo la sua band anche se non mi ritengo molto influenzato da loro. Le band che più mi hanno influenzato sono le bands nelle quali facevano parte prima di formare i Killswitch Engage: Overcast, Aftershock, Blood Has Been Shed.”

So che avete suonato anche all’Ozzfest.
“ Suonare all’Ozzfest è stato meraviglioso. Tutte le bands del secondo stage con cui abbiamo girato sono nostri amici, è stato fantastico. È stato come un campo estivo di heavy metal, suonare e ubriacarsi tre volte al giorno!”

Ma non credi che gli Unearth fossero un po’ fuori contesto tra tutte quelle bands alternative, visto che la vostra proposta è molto più classica?
“ Non credo. Non ci sentiamo per niente classici e mi sento decisamente meglio se associato a tutt’altro!”

Gli U.S.A. combattono la loro guerra al terrorismo. È il giusto modo secondo te?
“ Il terrorismo deve essere sempre combattuto, ma non credo che lo stiamo facendo sempre nel modo giusto.”

Fra poco eleggerete un nuovo presidente. Bush o Kerry?
“ E’ una sfida molto incerta, non saprei, bisogna solo aspettare e vedere.”

Questo è il vostro primo disco per Metal Blade. Come siete venuti in contatto con loro? E perché non avete tentato con la Victory Records che sembra un’etichetta molto più adatta a voi?
“ Ci siamo uniti alla Metal Blade perché loro credevano in noi. Erano prima di tutto nostri amici e poi gente che ha creduto sempre nelle nostre capacità. Ci hanno offerto le migliori possibilità che potessimo desiderare, e hanno lavorato incredibilmente duro. Abbiamo anche parlato con la Victory, ma nulla di cui fossimo interessati a lungo termine.”

Ok, lasciaci le ultime parole.

“ Ti ringrazio tanto e invito tutti quanti a venire ai nostri shows.”

Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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