Pulkas, don't look back in anger!

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Girovagando su Facebook mi è capitato di imbattermi nella pagina ufficiale dei Pulkas, una delle mie band preferite di sempre, autrice di un unico album, lo strepitoso “Greed”, dal quale sono ormai passati quasi 5 lustri. Con mia sorpresa ho notato che la pagina era attiva, non solo quindi una pagina celebrativa, e gestita da due ex membri, il batterista Rob Lewis e il bassista Jules McBride.
I due hanno messo su un nuovo progetto, a nome Rustorm, e così mi è venuta la curiosità di intervistarli, anche, e soprattutto, per parlare del passato. Eccovi il resoconto.

Inizierei con una breve introduzione sui Pulkas. Come è nato tutto? Come siete arrivati sulla scena?
Rob: “Tutto è iniziato quando Jules e io eravamo in una band chiamata Treason, abbiamo suonato in un live di supporto ai Neurosis intorno al 1995, siamo rimasti stupefatti e abbiamo lasciato i Treason il giorno successivo e abbiamo deciso di creare una nuova band”
Jules: “Yeah, guardo ancora indietro a quello spettacolo dei Neurosis come al momento in cui la mia vita è cambiata completamente”
Rob: “Abbiamo esordito sulla scena come una band chiamata Primal Organ Grinder e abbiamo suonato in alcuni spettacoli in giro per Londra per capire come volevamo suonare, e poi abbiamo cambiato il nome in Pulkas nel 1996”
Non ho mai capito il significato del nome Pulkas…
Rob: “Pulkas è una slitta a forma di barca”
Jules; “O una coscia di pollo in ebraico...”
"Greed" è un album davvero sorprendente. Vorrei che descrivessi il suo background e le sue influenze per i nostri lettori.
Rob: “Questa è una domanda cui è difficile rispondere. Diciamo che “Greed” è la creazione di quattro persone disperate nel tentativo di forgiare un nuovo suono ed essere diversi rispetto alle altre band in quel momento, avevamo collettivamente molte influenze e ciò ha giocato un ruolo enorme nelle tracce che sono state create”
Secondo me “Greed” era una sorta di mix perfetto di musica thrash metal, hardcore e industrial, con un suono gloomy e groovy. Sei d'accordo con la mia opinione?
Rob: “Sì, sono d'accordo soprattutto perché riassume in toto il nostro sound, l'unica cosa che manca è una spolverata di suono abrasivo e ruvido”
Jules: “Il groove è stato sicuramente una parte importante, è il groove che ti fa muovere!”
Quale delle canzoni del disco vi piacerebbe mettere in rilievo?
Rob: “Penso che la parola segreto sia un indizio, nel senso che non amo parlare troppo in profondità delle singole canzoni, ti dirò che ‘Loaded’ significa ‘Loaded’. Ad ogni modo per quanto mi riguarda ho sempre adorato interpretare ‘Hippy Fascist’ dal vivo e sull’album mi piace ‘Rubber Room’”
Jules: “L’album si è evoluto in maniera organica, era fondamentalmente dal vivo che il set includeva alcuni degli strani rumori che usavamo improvvisare tra le melodie, ed è così che tracce come ‘Drown’ ed ‘Eh!’ sono nate”
Cosa avete da dire sui testi? C’è un tema comune che attraversa il disco?
Rob: “Tutti i testi sono frutto dei recessi profondi della mente di Luke [Lloyd, il cantante], con ciò sottintendo che c'è un filo conduttore che attraversa le tracce, ovvero che siamo sistematicamente fregati e stimolati dai poteri che ci circondano, cosa che sta ancora accadendo oggi”
Nella mia recensione ho scritto che "Greed" è il risultato della rabbia delle periferie di Londra. Se non sbaglio, ricordo che siete tutti originari della classe operaia. In che modo ciò ha influenzato la vostra musica?
Rob: “Assolutamente! Ha avuto un'influenza importantissima sulla nostra musica, non puoi avere una vita di merda e non reagire ad essa, il nostro modo di reagire era di formare una band e gridare a tutti che non sono soli, che siamo con loro in questa lunga battaglia”
Jules: “Siamo cresciuti tutti nella Gran Bretagna di Margareth Thatcher, dove abbiamo visto una rapida deindustrializzazione del paese e un'enorme riduzione dei lavori dei colletti blu a favore dei colletti bianchi. All'improvviso si trattava di lavorare in città e fare enormi somme di denaro piuttosto che produrre qualcosa che potesse effettivamente avvantaggiare l'intera società. Il concetto di ‘Job For Life’ per le classi lavoratrici è scomparso, quindi, dopo essere stato licenziato per la terza e ultima volta, ho deciso di reagire. Fottetevi, diventerò un musicista, almeno sarò povero e felice! E sì, sono ancora fottutamente arrabbiato!”
All’epoca ricordo che la Earache cercò di allargare il suo rooster con band basate su un suono più moderno.
Rob: “Sì, la Earache ci ha provato, ma forse avrebbero dovuto attenersi a ciò che conoscevano meglio piuttosto che cimentarsi in qualcosa che non capivano”
I Pulkas sono emersi in un periodo che era dominato dal cosiddetto Nu Metal. In Inghilterra, a parte Pulkas, c'erano solo Earthtone 9, Pitchshifter e One Minute Silence. Quali sono i vostri sentimenti a riguardo? Potremmo considerare i Pulkas come una band Nu Metal? Vi piacerebbe questa definizione?
Rob: “Sembra che siamo stati messi in quell'accozzaglia di band Nu metal, tutte le band sono sempre etichettate in qualche modo, ma non sono sicuro che i Pulkas siano adatti all'idea del Nu metal”
Jules: “Per me Nu metal era solo il frutto di un giornalismo pigro, Pulkas non si adattava facilmente a nessuna delle loro categorie, ma dovevano cercare di commercializzarci in qualche modo, quindi siamo entrati a far parte della categoria Nu Metal. Recentemente siamo stati elencati nella Top Ten Obscure Metal Band degli anni '90 del Metal Hammer ... Preferisco quel tag”
Potreste raccontarci alcune storie divertenti del Next Gen Tour cui avete partecipato?
Rob: “Dovevamo suonare a Parigi, la nostra salita sul palco era prevista al ridicolo orario delle ore 19:00 per suonare un set di 30 minuti, l'unico problema era che quel cazzo di posto non apriva le porte fino alle 19:30, come puoi immaginare non ci siamo divertiti per niente, ne abbiamo riso più tardi quella sera dopo molte birre”
Jules: “In effetti abbiamo suonato un set al vetriolo solo per le altre band in programma e per i roadies”
Cosa è successo dopo l'uscita di “Greed”? Avevate già del materiale pronto per il secondo album?
Rob: “Altre tracce, oh sì! Stavamo preparando le tracce per il secondo album, stavano venendo molto bene e avevamo registrato anche alcuni demo. Stiamo pensando di pubblicarne alcune un giorno, ma non siamo sicuri che qualcuno sia interessato a sentirle però, abbiamo anche un sacco di demo da prima del primo album”
Penso sia venuto il momento di chiarire definitivamente cosa è successo con la Earache. Questo è il momento della verità. L'etichetta ha sempre affermato che la ragione dello split era che i Pulkas non volevano adempiere al contratto.
Rob: “Ok, è giunto il momento di mettere le cose in chiaro, la Earache ha inizialmente focalizzato l'attenzione sulla promozione dei Pulkas, ma dopo un anno si sono arresi e non hanno più pagato per promuovere la band e hanno ritirato tutto il supporto al tour. Credo che avessero un problema con il nostro management dell’epoca o forse eravamo troppo intelligenti per loro, comunque ci hanno lasciato senza casa, tutto ciò che potevamo fare era cercare di toglierci dall'etichetta, il problema che abbiamo avuto è che la Earache si è accanita e aveva la missione di distruggere i Pulkas, abbiamo combattuto legalmente con loro per due anni, ma erano determinati a cancellarci, successivamente ci sono riusciti e abbiamo dovuto firmare l'accordo e sciogliere la band”
Jules: “Fondamentalmente la versione degli eventi messa in evidenza dalla Earache era una cazzata totale e mi rattrista vedere quante persone l’abbiano creduta. La verità è che non avevano le risorse per promuovere correttamente la band e questo è il motivo per cui volevamo abbandonare l'etichetta. Fondamentalmente guarda tutte le band che erano su Earache quando c’eravamo anche noi, e vedi quante sono ancora lì. Le cose parlano da sole. Penso che gli Iron Monkey lo abbia detto meglio quando hanno pubblicato l'album ‘Ruined By Idiots’…”
In che modo lo scioglimento ha influenzato le relazioni tra i membri di Pulkas? Avete avuto qualche lite? Perché non avete continuato come band?
Rob: “Non ho visto nessuno di noi formare una band per oltre dieci anni dopo la divisione”
Jules: “È vero che non ci siamo parlati per dieci anni, ma poi ci siamo incontrati a una festa negli ormai leggendari Fortress Studios di Londra e abbiamo deciso di seppellire le nostre differenze. È un peccato che tutta la merda che abbiamo passato con la Earache ci abbia messo l’uno contro l’altro e ci sia costato la nostra band e la nostra amicizia, ma sono felice di dire che è tutto passato adesso”
So che dopo la divisione c'erano alcuni progetti come I-AM-I. Potete parlarci di quei progetti e cosa avete fatto in tutti questi anni?
Jules: “Dopo lo stress dei due anni precedenti con la Earache ho finito per ammalarmi gravemente e ho finito per passare qualche mese in ospedale e sono quasi morto. Dopo essermi ripreso da ciò, ho provato a mettere insieme I-AM-I con Luke e Martin [Bourne, il chitarrista], ma è diventato evidente abbastanza rapidamente che la chimica che rendeva speciale i Pulkas era svanita senza Rob. Poi mi fu offerto un concerto con Murder One (ex membri di Medulla Nocte e Raging Speedhorn) e Luke si è incazzato per il fatto che volessi stare in due band contemporaneamente, quindi ho scelto la band migliore e da allora non ho più visto o parlato con Luke”
Rob: “Nel corso degli anni mi sono occupato di molte band diverse come Blackrat Speedway Machine, XCIX, Hell From Above, Blood Tub Orchestra, Test Dept, Hercules II e ora Rustorm”
A proposito del nuovo progetto Rustorm, cosa mi dite?
Rob: “I Rustorm sono una nuova band che ho messo insieme negli ultimi anni, ci sono cinque tracce che usciranno come un EP più avanti quest'anno, è un riflesso di ciò che sta succedendo con lo stato del Regno Unito e la politica mondiale, riscaldamento globale, globalizzazione e capitalismo. Rustorm è il progetto più importante per me dai tempi dei Pulkas, è un capitolo completamente nuovo di due dei membri fondatori”
Jules: “Sia Rob che io siamo finiti in modo casuale, trasferendoci da Londra, nella stessa città di mare sulla costa meridionale, a pochi mesi l'uno dall'altro, e siamo entrati di nuovo in contatto. Avevo praticamente smesso di suonare a quel punto, ma Rob era ancora impegnato a suonare in un certo numero di band e venne da me con un progetto su cui stava lavorando per il quale aveva composto un sacco di brani e mi chiese se fossi interessato a suonare un po’ di basso sui pezzi. Ci siamo riuniti in una sala prove e abbiamo lavorato su alcune idee di Rob, e i risultati sembravano davvero fantastici, e così è nato il progetto Rustorm”
Ci sono possibilità di vedere i Pulkas riformati con la formazione originale? Perché non è già successo? E se succede, quale pensi possa essere una possibile direzione del suono?
Rob: “Credo che la possibilità di riformarci ci sia sempre”
Jules: “Penso che non sia successo perché abbiamo perso il contatto con Luke venti anni fa e non l'abbiamo visto in giro per chiedergli se lo avrebbe fatto, forse mi imbatterò presto in lui e gli chiederò se ha ancora voglia di dare un'altra pugnalata al mondo con la musica dei Pulkas”
Guardando indietro negli anni, ci sono rimpianti? Ci sono delle decisioni che vorreste cambiare?
Rob: “L'errore più grande è la firma del contratto con la Earache, avremmo dovuto aspettare un accordo migliore con una label che ci avrebbe veramente supportato, se non fosse stato per loro probabilmente saremmo ancora in giro oggi”
Chiudete pure questa intervista come volete e prometteteci di rimettere insieme i Pulkas!
Rob: “Chissà… forse un giorno se tutti i pianeti si allineeranno…”
Jules: “Mai dire mai…”
Intervista a cura di Luigi 'Gino' Schettino

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