(25 giugno 2018) Queen + Adam Lambert @ Mediolanum Forum (Milano)

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Provincia:MI
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Premetto: chi scrive ha visto i Queen “veri” nel lontano 1984 a Milano durante il Works Tour. Poi ammetto di averli già visto 2 volte - 2015 e 2016 - con Adam Lambert e nel 2005 con Paul Rodgers, in ogni caso il mio giudizio è per forza di cose condizionato, tanto da affermare che oggi i Queen non dovrebbero neanche più chiamarsi Queen.

Discorso chiuso e veniamo al dunque: 25 giugno 2018, in un Forum di Assago per niente sold-out (a mio avviso mancano almeno 1000 persone per fare il pienone) siamo qui a omaggiare Brian May e Roger Taylor con Adam Lambert, insieme a Spike Edney alle tastiere, Neil Fairclough al basso e Tyler Warren alle percussioni. Band rodata al 4° live in Italia in 4 anni, per questo tour che celebra il quarantesimo anniversario di “News Of The World”, famoso album di We will rock you e We are the champions pubblicato nel 1977.

E infatti, già dalla partenza, si capisce subito che il gigante della copertina del disco – chiamato familiarmente Frank da Lambert - è una presenza costante nello show, con la manona in 3d che sembra voglia uscire dalla proiezione e la facciona che compare nello schermo principale, mentre il sipario si alza lasciando la scena alla band. Che parte subito con una piacevole novità: Tear It Up versione studio (sembra di essere tornati nel 1984), con Adam in vestito lungo rosso, Brian che sciorina il riff e la battuta potente e precisa sul timpano di Roger. Non si fa a tempo a dire “niente male” che arrivano una dietro l’altra Seven Seas of Rhye e Tie Your Mother Down con i due frontman già posizionati sul prolungamento del palco, fatto a foggia di manico della Red Special nel bel mezzo dell’audience. Dopo la scarica iniziale l’introduzione di synth lascia presagire Play the Game, che viene cantata da manuale da Lambert. Devo dire in questi anni oltre a perfezionare le già dotate corde vocali che madre natura gli ha fornito si è davvero amalgamato con il sound e lo spirito della band. Il tutto entrando in punta dei piedi, e non mancando mai l’occasione per ringraziare di far parte di una leggenda. E comunque grazie a lui si sentono canzoni mai più suonate da decenni.

Un rumore di connessione jack fa intendere che il nostro Brian ha cambiato la chitarra: ha bisogno di un’altra accordatura (in drop D per i lettori esperti) per il prossimo pezzo. E l’introduzione è una breve panoramica di brani fatti proprio con quell’accordatura: Headlong, White man (prima o poi ce le suonerete, vero Brian?) che danno la nota per il coro iniziale di Fat Bottomed Girls. Peccato che la chitarra non fornisce il suono giusto, e infatti l’axeman la cambia con un’imitazione verde della fida Red Special per l’assolo finale, anche se l’accordatura non è del tutto perfetta.
Giusto il tempo della battuta finale e dalla pedana si erge Adam sdraiato sul testone del gigante Frank a cantare Killer Queen, eseguita questa volta senza tanti ammiccamenti (era ora!) da parte del vocalist. Un doveroso tributo a Brian e Roger da parte di Lambert (con tutto il Forum in piedi per almeno 2 minuti di applausi) e via con Don't Stop Me Now. Che bella la strofa finale cantata in coro con il pubblico! ma….è comparsa una bici a tre ruote sulla pedana! Dotata pure di asta del microfono! Allora è tempo per Bicycle Race, cantata da Adam mentre scorrazza in bicicletta sul palco.

Ormai non c’è tempo per fermarsi, arriva I'm in Love With My Car, con la preziosa voce roca di Taylor. E chi se ne frega se non raggiunge più le note altissime, tanto c’è il percussionista che le doppia. Ancora una volta grazie Roger!
Si ritorna agli anni ’80 con Another One Bites the Dust, con Lambert vestito nero macho e tatuaggi in bella mostra, e con i vecchietti della mia generazione (discotecari del 1981) che riescono a scrollare le natiche anche stando seduti!
Il brano successivo è Lucy, un pezzo di Adam rifatta dai nostri alla loro maniera, e il risultato è un bel distacco dall’atmosfera di brani strafamosi con una canzone davvero interessante. Il duetto Adam – Brian fatto di vocalizzi e chitarra introduce I Want It All, heavy e compatta che conclude la prima parte dello show.

E qui si apre la parte del concerto più intima, eseguita sul palco a forma di paletta di chitarra in mezzo alla platea: sarà anche il Forum non strapieno, ma ho la sensazione di essere in un locale con il pubblico a contatto con i musicisti, con un feeling e un’emozione stellare.
A ciò contribuisce sicuramente Brian che con l’acustica 12 corde si mette in connessione completa con la gente, accennando una O Sole Mio - che ovviamente viene cantata da tutti - prima di Love of My Life, dove invece la prima strofa è cantata in person. La voce suadente di May si adatta molto bene al brano (ma perché non ha continuato con la carriera solista?), e quando Freddie appare negli schermi a cantare l’ultima strofa, per poi tornarsene nell’Heaven, qualche lacrimuccia qua e là salta fuori. A questo punto Brian chiede di far luce con i telefonini, e prontamente l’audience risponde, facendo diventare il Forum un cielo stellato. Finita la canzone c’è il momento del selfie, che ormai è diventato per il chitarrista un appuntamento con ogni platea del mondo.
Giusto il tempo per montare la batteria sul palco in platea e la coppia Lambert-May introducono splendidamente Somebody to Love, seguita da Crazy Little Thing Called Love (lo sculettamento prosegue).
A questo punto prende la scena Roger con l’assolo ai tamburi, a cui risponde Tyler Warren alla batteria sul palco principale in una sorta di Drum Battle (anche questo diventato ormai un appuntamento fisso dei loro concerti): all’espressività e passionalità di Taylor risponde la tecnica esecutiva del percussionista, e i rispettivi interventi finiscono in un’orgia tribale che infiamma il pubblico.

L’atmosfera intima prosegue con Under Pressure, interpretata in duetto da Adam e Roger a ricordare i 2 giganti che hanno cantato la versione ufficiale.
Adesso si ritorna al palco principale, ed è il momento delle presentazioni del resto della band: quando il vocalist nomina Spike Edney alle tastiere (ormai Queen outsider da 33 anni) l’introduzione di I Want to Break Free è di rigore, con l’audience che interviene a squarciagola nel famoso inciso durante il pezzo e May nell’assolo a base di wah wah.
Who Wants to Live Forever viene preceduta dal bellissimo intro a cappella – registrato – di You take my breath away, con tutto il Forum inondato da laser colorati e la voce veramente fantastica di Lambert: davvero un momento emozionante. Che non si ferma perché le proiezioni di asteroidi e pianeti lasciano presagire momento dedicato alla leggenda vivente Brian May. Effetti feedback annunciano l’entrata in scena, la onnipresente manona sembra che sollevi il chitarrista nell’universo e le note introducono Last Horizon, suonata con grandissimo feeling. Per il famoso Guitar solo a 2 echi invece il protagonista si sposta sulla pedana in platea per eseguirlo più a contatto possibile con la gente, che contraccambia con un caloroso riconoscimento. Sempre grande Brian!!

L’ultima parte del concerto inizia con The Show Must Go On seguita dai laser e il battito di mani a tempo di Radio Ga Ga, e Lambert si fa pure un giro tra il pubblico a toccare più mani che può!
Il concerto si chiude con Bohemian Rhapsody, con l’intro vocale originale (anche qui registrato) e Brian May in giacca luccicante che compare dagli inferi per il solo.

L’Encore comincia con il famoso Day-Oh di Freddie con il pubblico di Wembley proiettato sugli schermi, a cui partecipa ovviamente tutta l’audience del Forum. È il giusto intro per We Will Rock You, con Lambert in corona regale a cantare la strofa e lasciando al pubblico il celebre ritornello. Il classico epilogo è We Are the Champions con la platea inondata di coriandoli sparati dai cannoni. E quando dai diffusori arriva God Save the Queen siamo tutti pienamente soddisfatti e felici di avere ancora una volta goduto di questo pezzo di storia non solo del rock, ma di tutta la musica contemporanea.

Vorrà dire che la prossima volta….. saremo forse ancora qui a celebrarli!! Grazie ancora leggende!!

Un ringraziamento speciale alla Barley Arts per la realizzazione di questo report
Report a cura di Andrea Giganti

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