(31 marzo 2015) Steel Panther @ Alcatraz, Milano - 31/03/2015

Info

Provincia:MI
Costo:€25,00 + d.p., €30,00 in cassa
Iniziamo questo report al contrario, ossia con le cose che non mi sono piaciute: The Lounge Kittens e la resa audio. Le prime hanno aperto la serata conquistando applausi inspiegabili (a volte avere quella cosa lì tra le gambe aiuta parecchio): tre voci (ottime, per carità, eh) e pianoforte per una serie di cover riarrangiate. Va bene una canzone, forse due, mezz’ora è insostenibile e mette a dura prova la pazienza di chi non sopporta che cose di questo tipo (chi ha detto Van Canto e compagnia bella?) arrivino non esclusivamente su YouTube ma addirittura sui palchi più importanti del mondo.
Escludendo le tre fanciulle, per cui era abbastanza semplice offrire una resa audio decente, il concerto degli Steel Panther è stato sicuramente sporcato da suoni non proprio al top. Pessimo il suono del basso, praticamente inesistenti i tom…insomma, si poteva fare meglio.

Ma veniamo al dunque: Steel Panther on stage!
Running With The Devil sparata a cannone precede l’entrata dei crinuti panterosi di ferro, che partono con una doppietta killer: Pussywhipped e Party Like Tomorrow Is the End of the World, intervallate da uno sketch fiume in cui non mancano i richiami agli argomenti più gettonati, ossia sesso in generale, dimensioni dei vari peni, omosessualità e bellezza. Si prosegue con Fat Girl, ma è con 17 Girls in A Row che lo show decolla definitivamente, grazie alla presenza delle suddette fanciulle sul palco. Passata la delusione per una sola temeraria capace di esibire il petto al termine del brano, è l’ora di Gloryhole, che apre l’ultimo blocco di concerto prima del bellissimo set acustico, gestito a medley e concluso con la partecipazione delle Lounge Kittens ai cori su Girl From Oklahoma. La prima parte di show si conclude con la cover di You Really Got Me e la possente Death To All But Metal, mentre i bis vedono la band impegnata con Community Property e Party All Day (Fuck All Night).
Il saluto dell’Alcatraz è una standing ovation, tutti conquistati e felici, grazie ad una prestazione ineccepibile sotto praticamente tutti i punti di vista.

Il concetto di party questi ragazzi lo conoscono bene e lo stressano fino all’estremo, riuscendo a regalare un paio d’ore di assoluto, rilassato, divertente rock and roll. Potremmo disquisire anni sul fatto che si possa ritenere l’atteggiamento della band ruffiano, eccessivamente ridanciano o addirittura (secondo alcuni) blasfemo nei confronti di tutto il movimento hair metal. Secondo me sono tutti pensieri che non hanno ragione di esistere: questo è il rock and roll, ragazzi, se non vi piace il problema è vostro. Ovvio che gli Steel Panther ci giochino, ma lo fanno nella maniera più corretta possibile, ossia mettendo tutti a tacere quando iniziano a suonare, grazie ad una pacca incredibile, melodie azzeccate e capacità tecniche sopra la media.

Death to all but Steel Panther.

E basta.



Servizio fotografico a cura di Francesca Vantellini per metalhammer.it
www.fravantellini.com


Setlist:
Pussywhipped
Party Like Tomorrow Is the End of the World
Fat Girl
Tomorrow Night
The Shocker
17 Girls in a Row
Gloryhole
If I Was the King
Ten Strikes You're Out
Kanye
Weenie Ride
Stripper Girl
Why Can't You Trust Me
Girl From Oklahoma
Asian Hooker
Eyes of a Panther
You Really Got Me
Death to All but Metal
Community Property
Party All Day (Fuck All Night)
Report a cura di Alessandro Quero

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