(28 febbraio 2008) Andre Matos Showcase Acustico - 28 Febbraio 2008 (Mondadori Multicenter, Milano)

Info

Provincia:MI
Costo:Gratuito
I pochi fortunati presenti a Milano all’interno dell’accogliente sala eventi della libreria Mondadori, hanno potuto assistere ad un evento davvero speciale. In Italia per la presentazione del suo primo album solista, “Time to be free”, Andre Matos ha deciso di fare molto di più che un semplice giro di interviste: accompagnato dal talentuoso chitarrista Andre Hernandez l’ex Angra si è infatti esibito in uno showcase acustico di rara intensità, nel quale alcuni dei più bei episodi della sua carriera sono stati proposti in un arrangiamento intimista e altamente affascinante, decisamente lontano dalle versioni originali.

L’occasione era davvero ghiotta, anche perché il singer brasiliano non cantava nel nostro paese da quasi sei anni, dalla data di supporto al primo album degli Shaman, “Ritual”.

Quando arrivo sul posto, ci sono già un bel po’ di fan e di colleghi giornalisti in attesa dell’apertura della sala, ma purtroppo nessuno poteva immaginare quanto a dura prova sarebbe stata messa la nostra pazienza!
A causa di contrattempi e disagi patiti all’aeroporto infatti, Andre e il suo guitar player avrebbero accumulato un ritardo spaventoso, tanto da arrivare sul posto con ben un’ora e mezza di ritardo sull’orario previsto! Terminato il soundcheck di rito (in fondo non avevamo ancora aspettato abbastanza…) ci viene finalmente permesso di accedere al luogo dove si terra lo show.

Si tratta di una piccolissima sala, dalla capienza di non più di cento persone, nella quale è montato un piccolo stage.
I due musicisti fanno il loro ingresso da una porta laterale e vengono accolti dalle calorose grida dei presenti. Andre saluta, si scusa del ritardo impressionante e promette che ci sarà da divertirsi. Si parte con due brani da “Time to be free”, “Rio” e “Looking back”, che anche in questa versione scarna conservano tutto il loro potenziale.

La voce di Matos non è al meglio, si sente il peso del jet lag e dell’ora non proprio usuale per un concerto, eppure il singer se la cava alla grande, dosando le note con precisione e maestria, badando mai a non sforzare troppo. Il risultato è garantito e gli applausi del pubblico totalmente meritati.
Quando Andre ci annuncia un pezzo dal suo passato il boato è clamoroso: nessuno lo dice apertamente, ma è chiara la speranza di poter ascoltare qualcosa degli Angra. E infatti ecco “Make believe”, resa in maniera sublime, quasi da lacrime agli occhi.

Qui Matos è semplicemente perfetto, adesso si è scaldato a dovere e da qui in poi sarà tutto un crescendo di emozioni indescrivibili. “Holy land” è un’altra magnifica perla, interpretata con l’ausilio di una piccola tastiera a fiato (utilizzata anche in tutti gli altri brani), e movimentata dai cori e dai battimani di un pubblico sempre più caldo. Si va poi a pescare addirittura dal repertorio dei Viper, e la straordinaria versione di “Living for the night” ci fa capire che stiamo davvero assistendo a qualcosa di irripetibile, ad una vera e propria festa, prima ancora di un’esibizione acustica. Andre non si limita a cantare: fa battere le mani, duetta col pubblico, sollecita cori.

Pian piano si instaura un vero e proprio dialogo tra lui e i presenti, tanto che a un certo punto, quando ringrazia i fan per il calore dimostrato, qualcuno chiede: “Ma almeno siamo bravi a cantare?” E lui si lancia in un breve discorso (tutto rigorosamente in italiano!) su come la gente del nostro paese sia generalmente intonata.

Si prosegue con “Letting go”, opener del nuovo disco, durante la quale c’è spazio per un pregevole solo di Andre Hernandez, chitarrista davvero notevole in termini di tecnica e sensibilità.

E se già fin qui c’era stato da godere, quello che avviene dopo supera ogni immaginazione: viene infatti annunciata la presenza di un ospite speciale, e la sorpresa non poteva essere più grande nel vedere salire sul palco Fernando Ribeiro, carismatico leader dei portoghesi Moonspell!

I due sono sotto la stessa etichetta discografica, hanno due dischi in uscita quasi contemporanea (per la verità per i Moonspell bisognerà attendere fine maggio, e infatti il singer non ha concesso interviste in questa occasione) e hanno così colto l’occasione per divertirsi un po’ insieme.
Fernando rimane on stage per due brani: l’oscura “More”, cover dei Sisters of Mercy già incisa dagli Shaman nel loro secondo disco, e la straordinaria “Lisbon”, che arricchisce con le sue proverbiali growing vocals e con un recitativo in portoghese di non so quale poeta (Pessoa?). Sublime. Irripetibile. Una di quelle cose per cui è valsa la pena aspettare due ore e mezza senza far nulla.

Si va lentamente verso la fine, ma c’è ancora tempo per un siparietto divertente, con un fan brasiliano che, dovendo tornare a casa, chiede ad Andre se può firmargli una bandiera del suo paese. Il singer acconsente volentieri, si scusa con i presenti per il disagio e poi commenta: “Tutti così i brasiliani, sempre calmi e rilassati!”.

Si riprende con una intensissima versione di “Carry on”, trasformata in una toccante ballata nella quale risalta ancora di più la bellezza della melodia, che i fan non esitano a cantare a squarciagola. Abbiamo ormai superato la dimensione di un normale concerto, la sintonia tra i due musicisti e il pubblico è totale, tanto che Andre scende dal palco per salutare e fare una foto con una ragazza che doveva andarsene prima.

Segue un altro momento divertente in cui il singer, noto appassionato di calcio, chiede ai presenti per quali squadre facciano il tifo, e poi, finalmente, si torna alla musica. “How long” è purtroppo l’ultimo pezzo della giornata, ma davvero lamentarsi è impossibile.

Ho assistito probabilmente ad una delle più belle esibizioni nella mia vita concertistica, nonché la prova ulteriore dello spessore umano di quello che è indubbiamente uno dei più grandi artisti della scena metal mondiale. Grande Andre, ti aspettiamo tutti quest’estate, in occasione del tour di Avantasia…

Setlist:

Rio
Looking back
Make believe
Holy land
Living for the night
Letting go
More
Lisbon
Carry on
How long (unleashed away)
Report a cura di Luca Franceschini

Ultimi commenti dei lettori

Inserito il 28 lug 2008 alle 17:28

Per forze di causa maggiori non sono stato presente, un gran rimpianto della mia vita! Aspetto a presto il concerto!!!!!! (n.b. Per ora ho goduto al Rockin' Field!!!!!!!!!)